Come sceglieremo gli investimenti, come otterremo un prestito o tuteleremo i risparmi, ma anche in che modo le banche offrono nuovi servizi digitali ai clienti. Insomma, quale sarà il futuro dei soldi? È questo il tema del quinto degli speciali di EconomyUp realizzati con una selezione della prima stagione del magazine tv, in onda il 20 gennaio alle 22 su Reteconomy (SKY 816) e in live streaming sul sito reteconomy.it.
Si parte con Simone Macelloni, il responsabile innovazione di Cardif, la compagnia assicurativa del gruppo BNP Paribas. L’evoluzione di Cardif è passata attraverso una chiamata per startup in grado di portare nuove idee nel mondo dei servizi assicurativi. Macelloni ha raccontato come il percorso di Cardif, anche grazie all’energia di queste startup, stia approdando verso la digitalizzazione dei processi. un’interazione più diretta con i clienti e un nuovo servizio di e-commerce.
Il futuro dei soldi passa spesso dal dialogo tra istituzioni finanziarie e startup. Un altro esempio importante è Unicredit, che ha scelto le quattro imprese innovative da far crescere nel suo acceleratore fintech di Milano, con servizi che vanno dagli algoritmi finanziari per gli investimenti al pagamento digitale di multe e bollette.
Prestiamoci invece è un servizio di social lending, il prestito online alla pari tra privati. Il ceo, Michele Novelli, ci ha raccontato perché questa forma di scambio finanziario sta diventando sempre più diffusa anche in Italia. Per chi cerca un prestito, offre tassi più che competitivi. Per chi è interessato a un investimento, ha prospettive che pochi altri servizi possono offrire. Da qui il successo di Prestiamoci e la sua exit, una delle più importanti del 2014, con i 5,3 milioni di euro pagati dalla norvegese Trustbuddy
Un’altra banca interessata a presidiare la frontiera dell’innovazione è Intesa SanPaolo, grazie al lavoro di Livio Scalvini, responsabile della banca per questo settore. La sfida è far diventare la banca il luogo dove possano incontrarsi le esigenze delle imprese tradizionali, sempre meno in grado di crearsi la ricerca tecnologica «in casa», e quelle delle startup, con programmi come Startup Initiative, che nasce proprio con l’idea di «industrializzare l’open innovation».
Un altro attore importante del mondo finanziario è quello del venture capital. Uno dei protagonisti del VC italiano, Claudio Giuliano, fondatore di Innogest, ha fatto nella sua intervista una sorta di difesa della categoria, spesso accusata di essere troppo soffocante nei confronti delle startup: «I venture capitalist non puntano al controllo delle aziende, vogliono solo essere i compagni di viaggio degli imprenditori».
Chiude la nostra rassegna Gregorio Fogliani, che sta guidando l’innovazione all’interno dei sistemi di pagamento. L’imprenditore è partito da QuiGroup, società leader dei buoni pasto, di cui è presidente. Oggi, con Qui Financial Services, è diventato il quinto soggetto italiano riconosciuto dalla Banca d’Italia come Istituto di Moneta Elettronica, status con cui vuole integrare pagamenti digitali, welfare aziendale, promozioni e buoni pasto. Ma Fogliani è anche attento al mondo delle startup: nella sua intervista, racconta i suoi investimenti in aziende in ascesa.