«Tra i programmi di accelerazione, Start-Up Chile è uno di quelli più famosi e che ha generato più successi sotto tutti i punti di vista: è un ambiente che dà molto in termini di formazione, fa sviluppare le potenzialità della startup e del team ed è ottimo per stringere contatti. Per noi che puntiamo all’internazionalizzazione della nostra app, sarà un volano importantissimo».
L’entusiasmo nella voce di Jacopo Penso è palpabile. Non vede l’ora di partire per il Cile: la società di cui è co-fondatore, Highfield Lab (e il suo progetto Lectios), è una delle due nuove imprese italiane selezionate per per partecipare al dodicesimo ciclo di Start-Up Chile, il sempre più richiesto programma di accelerazione lanciato nel 2010 per portare nel Paese sudamericano talenti, imprenditori e idee innovative.
Insieme a Lectios, un’app che “legge” i testi online trasformando articoli e contenuti in tracce audio, in Cile ci sarà Earlyclaim, un servizio ideato da due 32enni di Verona, Alessandro Marchesini e Walter Franchetti, che permette di prenotare il proprio username in nuove piattaforme digitali.
Si parte a fine febbraio. Le due startup, scelte in mezzo a circa 2.500 candidature, avranno sei mesi di incubazione, il visto di lavoro di un anno e un finanziamento grant (simile a una borsa di studio) di 35 mila dollari.
Lectios è nato dall’idea di tre ragazzi di Venezia: Jacopo Penso, 27 anni, Tommaso Cardone, 34 anni, e Francesco Pra Levis, 37 anni. «Abbiamo ideato la nostra app a inizio 2014», racconta Penso a EconomyUp.
«Tutto nasce dalla necessità di avere informazioni e aggiornamenti anche senza leggere. Io, per esempio, lavoravo come account in una multinazionale e passavo molte ore in auto: quando mi arrivava una mail, per esempio, dovevo necessariamente fermarmi e perdere tempo. Il vero e proprio ideatore dell’app, Tommaso, che è un developer, andando a correre voleva approfittare di quel momento anche per leggere documenti non letti. Ma o si corre o si legge. Serviva un sistema per trasformare in audio i testi scritti».
I tre hanno quindi sviluppato l’idea e a settembre del 2014 si sono candidati per Start-Up Chile. «Il 5 dicembre ci hanno presi e abbiamo iniziato questo percorso. Ora siamo tutti e tre a tempo pieno su Lectios», dice il co-fondatore. «L’idea è di andare lì e sfruttare il network di investitori che incontreremo per espanderci all’estero. Al momento l’app (una beta per Android in modalità free in attesa di passare al modello freemium, ndr) è solo in italiano, ma il Cile sarà il posto in cui appronteremo anche le versioni in spagnolo e in inglese: la scalabilità, in questo caso, è enorme, perché il bacino di utenti diventa potenzialmente globale».
Quello che più entusiasma Jacopo e i suoi soci è la possibilità di vivere per sei mesi in un hub di innovatori dove è facile che avvengano contaminazioni di idee e di progetti. «Saremo in un humus di startup in cui, se hai un problema, lo sottoponi alla comunità e dalla comunità ti arrivano tutte le armi per risolverlo. Non è un caso che tutti quelli che hanno partecipato al programma lo hanno apprezzato moltissimo. In più, oltre al grant in contanti, avremo un grant offerto dalle aziende partner sotto forma di servizi che è più del doppio del cash».