Digital Xcelerator, la piattaforma di formazione imprenditoriale di CDP Venture Capital raccontata dagli “studenti”

Riccardo Mazzer, founder di 22HR, e Monica Vatteroni, co-founder e CEO di EYE-TECH, raccontano la loro esperienza di formazione imprenditoriale con Digital Xcelerator, piattaforma digitale lanciata da CDP Venture Capital – Fondo Nazionale Innovazione

Pubblicato il 09 Lug 2021

Photo by Christina @ wocintechchat.com on Unsplash

“Ho sempre avuto l’indole imprenditoriale, ma avevo bisogno di qualcuno che mi indicasse i primi passi da fare per concretizzare il mio progetto”, racconta Riccardo. “Io nasco come tecnico di ricerca e quando mi sono trovata a gestire una startup deeptech mi sono resa conto che servivano competenze diverse”, aggiunge Monica. Entrambi hanno trovato le loro risposte in una piattaforma digitale lanciata da CDP Venture Capital, chiamata Digital Xcelerator.

Le storie di Riccardo Mazzer, 21 anni, founder di 22HR, piattaforma per digitalizzare la gestione delle risorse umane, e Monica Vatteroni, PhD in fisica con due post dottorati, co-founder e CEO di EYE-TECH, che realizza innovativi sensori ottici con applicazioni biomedicali, dicono che diventare imprenditori è la combinazione di diversi fattori e la formazione è l’addensante necessario. L’idea è importante, le competenze e la passione fondamentali ma bisogna imparare a fare impresa: non conoscere i metodi e gli strumenti corretti è ancora un limite che ogni anno segna la fine di promettenti progetti innovativi.

Oggi è possibile prepararsi all’impresa anche online. Che cos’è Digital Xcelerator? Una piattaforma digitale di formazione imprenditoriale ad accesso libero, lanciata da CDP Venture Capital – Fondo Nazionale Innovazione, con l’obiettivo di accelerare la crescita delle startup italiane. Costituito da oltre 120 lezioni, il percorso è suddiviso in tre moduli corrispondenti alle tre fasi di crescita di una startup (idea, crescita, e consolidamento) ed è pensato sia per chi ha già una startup operativa, come nel caso di Monica, sia a studenti e giovani che si avvicinano all’imprenditoria e all’innovazione, come è stato per Riccardo. A oggi la piattaforma ha oltre 1300 iscritti.

CDP Digital Xcelerator immagine ufficiale

Digital Xcelerator, l’esperienza di Riccardo

“Ho sempre avuto un’indole imprenditoriale” racconta Riccardo, “Finite le scuole ho cominciato a lavorare in ruoli come social media manager e responsabile e-commerce. Analizzando i mercati, ho notato un’opportunità di crescita per la digitalizzazione delle risorse umane, mercato potenziale che secondo le stime dovrebbe duplicarsi tra l’allora 2018 e il 2025.”

Riccardo ha così l’idea per 22HR, una piattaforma, che tramite la profilazione, permetta di ottimizzare la compatibilità tra personale e ambiente lavorativo, così da rendere le relazioni sul lavoro più piacevoli ed efficaci, migliorando sia il clima lavorativo sia la produttività.

“22HR era già in fase di pianificazione, quando la pandemia ha bloccato il lancio. In quel periodo, tramite Linkedin sono venuto a conoscenza della piattaforma Digital Xcelerator,” continua Riccardo. “Ho concluso il percorso in qualche mese, ed è stato molto utile per chiarirmi le idee e darmi una solida metodologia di lavoro. Per me è stato importante soprattutto il primo modulo, Idea, che è la fase in cui mi trovo al momento: mi ha insegnato i passi da fare per rendere concretamente attuabile il progetto”.

Con la sua startup ora in fase di lancio, Riccardo continua a fare affidamento su Digital Xcelerator per consolidare le sue skill. “Un aspetto che ho apprezzato è che la piattaforma permette di rivedere liberamente qualsiasi lezione lungo il percorso, così da padroneggiare davvero il materiale quando giunge il momento di applicarlo. Aiuta a essere sempre sul pezzo per il passo successivo della propria impresa. Penso che i moduli Crescita e Consolidamento mi saranno molto d’aiuto quando arriverà il momento.”

Digital Xcelerator, l’esperienza di Monica

Se l’esperienza di Riccardo è un esempio di come Digital Xcelerator possa aiutare a dare forma a un’idea, quella di Monica rappresenta un altro tipo di esigenza.

Ingegnere elettronico con 20 anni di esperienza in sensoristica ottica, Monica ha avuto un percorso “inverso” rispetto a molti imprenditori: dal mondo del lavoro è tornata alla ricerca, entrando alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa per un post dottorato su sensori ottici e sistemi di visione.

“Sul campo ho avuto modo di notare i limiti di questa tecnologia nel risolvere problemi di acquisizione dell’immagine in campo biomedicale, ad esempio nelle endoscopie. Nel 2011 ho quindi formulato l’idea di Eye-Tech, una tecnologia di visione in grado di adattare la sua risposta alle reali condizioni ambientali, come sa fare l’occhio umano, che si adatta al buio o alla luce”

Nel 2012 nasce così l’azienda deeptech omonima che, dopo diverse sperimentazioni e due brevetti, arriva a un prototipo del tutto testato, ora in fase di fundraising.

L’estate scorsa, tuttavia, accade un imprevisto: Monica si trova a dover guidare la società, diventa amministratore delegato. “Io nasco come tecnico”, spiega, “quindi mi sono messa subito a cercare informazioni e corsi per acquisire le competenze necessarie. Tramite la Scuola sono venuta a sapere di Digital Xcelerator e ho deciso di provarla. L’ho trovato molto valida e ho subito usato le competenze acquisite, dalla comunicazione alla prioritizzazione dei task per arrivare a un minimum viable product”.

Il raccontata degli “studenti”: gamification e approccio Agile

“Un aspetto importante di Digital Xcelerator secondo me è la concretezza del percorso”, dice Riccardo, “Mi è piaciuto il sistema di gamification, che propone esercizi per capire come mettere a terra quel che si è studiato e di ricevere feedback immediati. Per lo stesso motivo, è stato molto utile anche l’incontro su Zoom con un Investor Manager di CDP Venture Capital alla fine del percorso: ha saputo darmi consigli pratici per indirizzarmi nella ricerca di capitali. Sarebbe bello poter avere, quando necessario durante il percorso, la possibilità di confrontarsi direttamente con un mentor”.

“Tutto è veloce ed efficace nella fruizione e l’ho molto apprezzato”, aggiunge Monica, “Ho trovato molto interessante il fatto che venga spinto l’approccio Agile, che penso sia particolarmente utile per le startup. È un percorso che consiglierei in particolare a chi ha un’idea e vuole fare impresa partendo da zero: è ottimo a dare struttura e supporto in una fase early stage”. “A mio parere il percorso è utile non solo per le startup”, commenta invece Riccardo, “Ma interessante anche per PMI che stiano innovando il proprio business”.

Digital Xcelerator esiste da meno di un anno, ed è in continuo aggiornamento in base al feedback dei suoi utenti. Per ora, il percorso è disponibile esclusivamente in lingua inglese, cosa che potrebbe forse costituire una barriera, fa notare Riccardo che però aggiunge: “È tutto molto intuitivo e c’è di buono che così introduce subito in una dimensione internazionale, non solo italiana. Tuttavia, potrebbe creare difficoltà ad aspiranti imprenditori che non siano ferrati con la lingua”.

Monica chiude con un’ultima richiesta-desiderio: “Mi piacerebbe che ci fosse una maggiore visibilità dei founder e degli imprenditori che seguono il percorso. E, alla fine, sarebbe stato bello avere un’opportunità di networking con potenziali investitori”. Sono tutte buone idee su cui CDP Venture Capital sta già lavorando

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