Riflettere sull’open innovation per capire quale impatto sta avendo sulle imprese del Made in Italy: è l’obiettivo dell’Open Innovation Summit 2016, evento dedicato a questa modalità innovativa attraverso la quale le imprese, per creare più valore e competere meglio sul mercato, non possono basarsi soltanto su idee e risorse interne ma hanno il dovere di ricorrere anche a strumenti e competenze tecnologiche che arrivano dall’esterno.
Al summit, che si tiene al Parc Hotel di Saint Vincent (Aosta) il primo e il 2 luglio prossimi, è prevista la partecipazione di imprese, startup e istituzioni che “si confronteranno su evoluzioni, trend e opportunità di innovare processi aziendali interni, prodotti e servizi grazie alle giovani imprese innovative ad alto contenuto tecnologico italiane”.
Si tratta del terzo incontro di GIOIN, network dedicato all’innovazione delle imprese italiane lanciato a fine 2015 da Digital Magics, business incubator quotato su Aim Italia, il mercato di Borsa Italiana riservato alle piccole e medie imprese. Gioin–Gasperini Italian Open Innovation Network nasce per aggregare intorno al nuovo paradigma dell’Open Innovation le aziende italiane e le startup, con l’obiettivo di offrire concrete opportunità di crescita in termini di business e di sviluppo delle competenze tecnologiche. Il suo scopo è dare alle aziende che ne fanno parte l’opportunità di accedere a percorsi di informazione, formazione e condivisione di esperienze italiane e internazionali focalizzate sul concetto di disruption tecnologica in tutti i settori del Made in Italy.
Il summit apre il primo luglio alle 14.30 con i discorsi introduttivi di Alberto Fioravanti, Fondatore e Presidente Esecutivo di Digital Magics, e Layla Pavone, Amministratore Delegato Industry Innovation Digital Magics. A seguire sul tema “Politica, investimenti e open innovation” parleranno Paolo Barberis, Consigliere per l’Innovazione Presidenza del Consiglio, Giancarlo Rocchietti, Presidente Club Investitori, Stefano Firpo, Direttore Generale MISE, Paolo Anselmo, Presidente IBAN, Marco Gay, Presidente Confindustria Giovani e Vicepresidente Digital Magics, Claudio Berretti, Direttore Generale Tamburi Investment Partners. Coordina il dibattito Massimo Russo, vicedirettore de La Stampa.
Dopo l’intervento di Giangiacomo Olivi, Head of Intellectual property & techonology dpt. Studio legale DLA Piper, nella seconda parte della giornata il tema del dibattito sarà Grandi imprese e innovazione aperta: dai processi interni alla volontà di esternalizzare. Moderatore del talk: Federico Ferrazza, Direttore di Wired. Talk con Lucia Chierchia – Open Innovation Director Gruppo Electrolux, Paolo Penati – CEO QVC, Enrico Cereda – Amministratore Delegato IBM Italia, Agostino Santoni – Amministratore Delegato Cisco, Stefano Mainetti – CEO Polihub Servizi.
Il 2 luglio Andrea Cabrini, direttore ClassCnbc, guiderà la discussione su “Open Innovation e PMI:
opportunità e rischi”. Alla tavola rotonda parteciperanno anche Andrea Granelli, presidente Kanso, Roberto Ascione, partner Digital Magics Health Tech, Davide Dattoli, founder e CEO Talent Garden, Marco Guarna, managing director euro engineering, Pierantonio Macola, presidente SMAU. Durante l’incontro saranno presentate case history di startup che stanno facendo Open Innovation con le pmi.
Del ruolo degli incubatori nell’open innovation discuteranno Layla Pavone, amministratore Delegato Industry Innovation Digital Magics, Alessadro Sordi, co-founde e CEO di Nana Bianca, Gianluca Dettori, founder e presidente dPixel, Marco Bicocchi Pichi, presidente di Italia Startup, Timothy O’Connell, direttore programmi innovazione H-Farm, e Stefano Mainetti, CEO Polihub Servizi.
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