È un vero e proprio borgo digitale. A dirlo il nome, ma anche la mission. Digital Borgo nasce come rete di imprese digitali in un territorio, l’Abruzzo, regione del centro Italia, dove la realtà innovativa pare sommersa invece è fortemente presente. «Raggruppiamo le piccole medie imprese digitali del territorio – racconta Andrea Risa, uno dei founder – che collaborano con tre finalità: la digitalizzazione di aziende locali e nazionali, la diffusione di cultura digitale e l’incubazione di startup innovative».
Nato a giugno del 2013 Digital Borgo ha da subito iniziato a creare ponti tra startup, università e imprese per un futuro locale all’insegna dell’open innovation: «Il nostro modello è proprio quello di offrire alle aziende i servizi di cui hanno bisogno tramite startup che in questo modo acquisiscono subito i loro primi clienti».
Ma quali sono gli strumenti per fare open innovation? Scoprilo sulla piattaforma di Digital360
Il primo mezzo per creare connessioni sono gli Startup meet up, aperitivi nei locali alla moda delle quattro province abruzzesi, in cui l’organizzazione invita le imprese della zona e giovani pronti a fare startup.
A queste (oggi sono nove quelle incubate) Digital Borgo offre un anno nel coworking con ampio spazio di collaborazione, servizi di pre, post e incubazione e aiuto nella ricerca di fondi e investitori: «Il nostro schema è work for equity e viaggiamo sul 10 per cento di equity se non c’è da fare sviluppo», continua Risa.
Con un modello di sviluppo che consiste nel mettere in contatto le startup con imprese interessate e cercare di farle incubare direttamente. Un esempio? Start Kib, un’app che monitora il percorso dei mezzi pubblici, ora lavora in un’azienda del territorio che produce le scatole nere per auto e sfrutta la sua enorme quantità di big data per migliorare il servizio.
Tra gli altri focus di Digital Borgo l’area digital fabrication: «Con un’azienda del Polo ICT d’Abruzzo che si occupa di chipset fabrication stiamo attraendo un fablab a Pescara per creare contaminazione tra questi mondi. Stiamo discutendo con il comune la sede per il fablab che verrà inaugurato a inizio anno prossimo».
Infine sono tanti i modi grazie ai quali Digital Borgo diffonde la cultura digitale in Abruzzo. Si è appena conclusa Starter 3d, una vera e propria maker fair con oltre duemila presenze. «A febbraio faremo una startup school di cinque giorni in cui 60 persone potranno imparare come fare startup. Ci rivolgeremo a 30 giovani e 30 imprenditori che dalle aziende vogliono cambiare processi di innovazione”.
Perché fondamentale, nella mentalità del gruppo, è far capire che c’è innovazione anche in provincia, oltre i confini delle metropoli: «Stiamo organizzando un investor day per far vedere che c’è del talento anche qui, per non perdere risorse del territorio. Ma questo ha senso se riusciamo a portare capitali, aziende che operino poi a livello nazionale e internazionale ma che mantengano in Abruzzo almeno la sede operativa».