Artificial intelligence e machine learning sono trasversali a molti mercati. Uno di quelli a più elevato impatto sociale è quello delle applicazioni medicali. Medicina personalizzata (anche di tipo predittivo), diagnosi e terapie a distanza, limiti all’ospedalizzazione, capacità di raccolta di dati e monitoraggio continuo delle persone grazie a dispositivi indossabili sono tutti gli ingredienti dell’healthtech sulle quali esercita virtù enzimatiche proprio l’intelligenza artificiale.
La nuova corsa all’oro è iniziata da tempo e anche l’Europa ha qualcosa da dire. È di qualche settimana fa la notizia che DeepMind – start-up londinese acquisita da Alphabet nel 2014 – è riuscita a scoprire il segreto per simulare l’intelligenza umana dopo aver compreso i meccanismi del ripiegamento proteico.
Deep science e deeep tech
L’intelligenza artificiale per la diagnosi e la prognosi
I software abilitati da intelligenza artificiale che effettuano diagnosi e prognosi sono tecnicamente dispositivi medici e, come tali, regolati in Europa e in altre parti del mondo, mediante un vaglio crescente della loro efficacia, attraverso studi clinici e revisioni tecniche. E proprio per questa esigenza, almeno nel settore medicale, quello che conta è la explicable artificial intelligence cioè, in breve, la controllabilità dei percorsi algoritmi che segue la macchina per raggiungere una conclusione di tipo diagnostico o prognostico.
Deep Trace Technologies, la prima volta dell’AI come dispositivo medico
Anche in Italia esistono start-up che usano AI/ML per sviluppare applicazioni medicali. Tra queste c’è DeepTrace Technologies, fondata nel 2018 da Isabella Castiglioni , docente all’Università di Milano-Bicocca, e Christian Salvatore, ricercatore dell’Istituto di Studi Superiori di Pavia, di cui la società è spin-off. In gennaio ha chiuso un round da 1,7 milioni di euro.
DeepTrace ha da poco ottenuto la marcatura CE per il suo primo dispositivo medicale: TRACE4AD. Si tratta di uno dei verticali della piattaforma proprietaria di DeepTrace – chiamata TRACE4 – che usa lo strumento di intelligenza artificiale per selezionare soggetti con lieve decadimento cognitivo che progredirà verso la malattia di Alzheimer, il tutto mediante una semplice lettura automatica della risonanza magnetica cerebrale e misure cognitive del paziente.
TRACE4AD è la prima applicazione con capacità prognostica a ricevere la marcatura come dispositivo medicale vendibile sul mercato europeo, il che ovviamente dischiude un gran numero di opportunità applicative, sia per la possibilità di identificare (con 24 mesi di anticipo) i soggetti a rischio per i quali la malattia di Alzehimer diverrà conclamata, sia per il monitoraggio dei pazienti sottoposti a trattamenti medici.
La capacità di prevedere l’Alzhaimer con 24 mesi di anticipo
La marcatura CE di TRACE4AD è il primo passo per poi rivolgersi al mercato nordamericano, proprio nel momento in cui Biogen ottiene dall’FDA l’approvazione per l’Aduhelm, il farmaco contro l’Alzheimer che ha fatto registrare una riduzione delle placche cerebrali nei pazienti con i primi sintomi della malattia.
Dunque, c’è da sperare che la capacità predittiva di TRACE4AD e i trattamenti terapeutici precoci possano ridurre l’incidenza dell’Alzheimer. In tutto il mondo la demenza colpisce circa 50 milioni di persone con quasi 10 milioni di nuovi casi ogni anno e l’incidenza è destinata a raddoppiare nel 2050.
Il morbo di Alzheimer è la forma più comune di demenza e può contribuire al 60-70% dei casi. Tra il 2000 e il 2019, i decessi con malattia di Alzheimer sono aumentati del 145%. Per i medici specialisti, diagnosticare il morbo di Alzheimer in una fase molto precoce è complesso e spesso la diagnosi è inconcludente. TRACE4D consente quello che finora era precluso alla migliore pratica clinica.