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Deep Trace Technologies, la prima volta dell’AI come dispositivo medico

Fondata nel 2018, Deep Trace Technologies è uno spin-off dell’Istituto di Studi Superiori di Pavia, che ha sviluppato la prima applicazione con capacità prognostica in Europa a ricevere la marcatura come dispositivo medicale. Permette di identificare i soggetti a rischio Alzheimer con 24 mesi di anticipo

Pubblicato il 05 Lug 2021

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Artificial intelligence e machine learning sono trasversali a molti mercati. Uno di quelli a più elevato impatto sociale è quello delle applicazioni medicali. Medicina personalizzata (anche di tipo predittivo), diagnosi e terapie a distanza, limiti all’ospedalizzazione, capacità di raccolta di dati e monitoraggio continuo delle persone grazie a dispositivi indossabili sono tutti gli ingredienti dell’healthtech sulle quali esercita virtù enzimatiche proprio l’intelligenza artificiale.

La nuova corsa all’oro è iniziata da tempo e anche l’Europa ha qualcosa da dire. È di qualche settimana fa la notizia che DeepMind – start-up londinese acquisita da Alphabet nel 2014 – è riuscita a scoprire il segreto per simulare l’intelligenza umana dopo aver compreso i meccanismi del ripiegamento proteico.

Deep science e deeep tech

Il concetto di deep è equivalente a “potenziale forte discontinuità ad impatto ampio e trasversale”, come l’ipocentro di un sisma che più è profondo più amplia l’irradiamento in superficie della scossa. Viene quindi utilizzato sia  rispetto al mainstream (radical vs incremental innovation potenziali) sia anche per innovazioni più verticali. Vale per le tecnologie ma anche per la scienza in genere (e quindi nella biologia, nella chimica, ecc. ecc.). Da qui derivano i due termini deep tech e deep science.
Deep tech è il termine generico con il quale si fa riferimento a organizzazioni o aziende, di solito startup, che utilizzano tecnologie basate su concrete innovazioni ingegneristiche o progressi e scoperte scientifiche. Una definizione l’ha data la venture capitalist,  Swati Chaturvedi, fondatrice della prima piattaforma al mondo dedicata all’angel investing in startup deep tech, Propel. “Definiamo startup deep tech quelle fondate su una scoperta scientifica o un’innovazione ingegneristica significativa. Qualcuno potrebbe argomentare: ‘Le startup tecnologiche non si fondano tutte su questi principi?’ In parte si, ma la maggior parte no. La maggior parte delle aziende tecnologiche attualmente si basa sull’innovazione del modello di business o sulla transizione del modello di business da offline a online, utilizzando la tecnologia esistente”.
Deep science non è cosa tanto diversa e in alcuni casi il termine può considerarsi sinonimo di deep tech: la deep science produce applied science e può alimentare anche deep tech che poi genera  applied tech..

L’intelligenza artificiale per la diagnosi e la prognosi

I software abilitati da intelligenza artificiale che effettuano diagnosi e prognosi sono tecnicamente dispositivi medici e, come tali, regolati in Europa e in altre parti del mondo, mediante un vaglio crescente della loro efficacia, attraverso studi clinici e revisioni tecniche. E proprio per questa esigenza, almeno nel settore medicale, quello che conta è la explicable artificial intelligence cioè, in breve, la controllabilità dei percorsi algoritmi che segue la macchina per raggiungere una conclusione di tipo diagnostico o prognostico.

Deep Trace Technologies, la prima volta dell’AI come dispositivo medico

Anche in Italia esistono start-up che usano AI/ML per sviluppare applicazioni medicali. Tra queste c’è DeepTrace Technologies, fondata nel 2018 da Isabella Castiglioni , docente all’Università di Milano-Bicocca, e Christian Salvatore, ricercatore dell’Istituto di Studi Superiori di Pavia, di cui la società è spin-off. In gennaio ha chiuso un round da 1,7 milioni di euro.

DeepTrace ha da poco ottenuto la marcatura CE per il suo primo dispositivo medicale: TRACE4AD. Si tratta di uno dei verticali della piattaforma proprietaria di DeepTrace – chiamata TRACE4 – che usa lo strumento di intelligenza artificiale per selezionare soggetti con lieve decadimento cognitivo che progredirà verso la malattia di Alzheimer, il tutto mediante una semplice lettura automatica della risonanza magnetica cerebrale e misure cognitive del paziente.

TRACE4AD è la prima applicazione con capacità prognostica a ricevere la marcatura come dispositivo medicale vendibile sul mercato europeo, il che ovviamente dischiude un gran numero di opportunità applicative, sia per la possibilità di identificare (con 24 mesi di anticipo) i soggetti a rischio per i quali la malattia di Alzehimer diverrà conclamata, sia per il monitoraggio dei pazienti sottoposti a trattamenti medici.

La capacità di prevedere l’Alzhaimer con 24 mesi di anticipo

La marcatura CE di TRACE4AD è il primo passo per poi rivolgersi al mercato nordamericano, proprio nel momento in cui Biogen ottiene dall’FDA l’approvazione per l’Aduhelm, il farmaco contro l’Alzheimer che ha fatto registrare una riduzione delle placche cerebrali nei pazienti con i primi sintomi della malattia.

Dunque, c’è da sperare che la capacità predittiva di TRACE4AD e i trattamenti terapeutici precoci possano ridurre l’incidenza dell’Alzheimer. In tutto il mondo la demenza colpisce circa 50 milioni di persone con quasi 10 milioni di nuovi casi ogni anno e l’incidenza è destinata a raddoppiare nel 2050.

Il morbo di Alzheimer è la forma più comune di demenza e può contribuire al 60-70% dei casi. Tra il 2000 e il 2019, i decessi con malattia di Alzheimer sono aumentati del 145%. Per i medici specialisti, diagnosticare il morbo di Alzheimer in una fase molto precoce è complesso e spesso la diagnosi è inconcludente. TRACE4D consente quello che finora era precluso alla migliore pratica clinica.

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