Il nuovo disegno di legge sulla concorrenza (DDL Concorrenza) del 2024 introduce diverse misure per sostenere le startup innovative in Italia. L’obiettivo generale è incentivare l’innovazione, facilitare l’accesso ai capitali e semplificare l’ingresso degli investitori internazionali, specialmente quelli extra-europei, nel mercato italiano.
In estrema sintesi, il DDL fornisce una definizione più precisa delle società che possono qualificarsi come startup innovative, richiedendo che operino principalmente in settori ad alta tecnologia, con particolare attenzione alla digitalizzazione, sostenibilità e intelligenza artificiale.
Il Governo ha poi semplificato le procedure per l’investimento da parte di soggetti non europei, riducendo le barriere normative e introducendo permessi di soggiorno agevolati per gli investitori in fondi di venture capital o direttamente in startup italiane.
Un cambiamento importante riguarda l’aumento del capitale sociale minimo richiesto per le startup innovative, fissato a 20.000 euro, per selezionare imprese con maggiore solidità finanziaria.
Infine, la modifica dei requisiti per le privative industriali ((brevetti, marchi, modelli di utilità, design, ecc.) richiede che queste siano effettivamente utilizzate dalle startup, rendendo il quadro normativo più restrittivo e mirato a selezionare imprese che integrino attivamente le loro innovazioni nel ciclo economico.
DDL Concorrenza: a che punto è in Parlamento?
Il DDL Concorrenza 2024 è attualmente all’esame del Parlamento. Dopo l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri il 26 luglio 2024, il disegno di legge è stato presentato in Parlamento e sta attraversando le varie fasi di discussione e approvazione. In questo momento è in fase di esame da parte delle commissioni riunite Ambiente e Attività produttive della Camera dei Deputati. Dovrebbe essere approvato entro dicembre 2024.
Intanto sono state presentate diverse proposte di emendamenti e ci sono state critiche da parte di varie autorità.
A luglio 2024, dopo l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, una parte dell’ecosistema innovativo italiano aveva protestato contro le misure stabilite. Crticihe erano arrivate da InnovUp e Tech Alliance. In particolare non era piaciuto l’obbligo del capitale sociale a 20mila euro entro due anni dalla costituzione per poter essere startup innovativa.
Ma vediamo le misure punto per punto.
Le misure per le startup nel DDL Concorrenza
Ridefinizione delle startup
Il DDL specifica che per essere considerate startup innovative, le imprese devono operare in settori con un alto contenuto tecnologico. Questo include:
- Digitalizzazione: Tecnologie che migliorano l’efficienza e l’accessibilità delle informazioni e dei servizi digitali.
- Sostenibilità: Soluzioni che promuovono l’uso sostenibile delle risorse e riducono l’impatto ambientale.
- Intelligenza Artificiale (IA): Sviluppo e applicazione di algoritmi e modelli di apprendimento automatico per risolvere problemi complessi.
Questa ridefinizione è volta a escludere grandi imprese e concentrare le agevolazioni fiscali e i sussidi su imprese più piccole e promettenti. L’obiettivo è di incentivare gli investimenti nei settori tecnologici emergenti e sostenere la crescita di nuove imprese innovative.
Capitale sociale e dipendenti
Capitale sociale
Le startup innovative devono disporre di un capitale sociale minimo di 20.000 euro entro due anni dall’iscrizione al Registro delle Imprese. Questo per garantire che lpossiedano una solida base finanziaria in grado di sostenere le loro attività iniziali e attrarre investitori.
Dipendenti
Le startup devono avere almeno un dipendente entro due anni dall’iscrizione. L’obiettivo è assicurarsi che lnon siano semplicemente entità nominali, ma operino effettivamente e contribuiscano al mercato del lavoro. Nell’intenzione del legislatore, tutto ciò punta ad incoraggiare la creazione di posti di lavoro e dimostrare un impegno verso l’effettiva realizzazione dell’idea imprenditoriale.
Agevolazioni fiscali
Il DDL Concorrenza 2024 introduce significative agevolazioni fiscali per incentivare gli investimenti nelle startup innovative.
Deducibilità degli investimenti
La proposta di aumentare la percentuale deducibile fino all’85% rappresenta un notevole incentivo per chi investe nel capitale sociale delle startup. Questo significa che persone fisiche e società che investono in startup innovative possono dedurre dall’imponibile fiscale una percentuale molto alta dell’importo investito.
Se ne deducono vantaggi per le persone fisiche. Gli investimenti effettuati da individui non solo supportano la crescita delle startup, ma offrono anche un considerevole beneficio fiscale, rendendo tali investimenti più attraenti.
Ugualmente, ci sono vantaggi per le società. Le aziende possono ottenere un significativo risparmio fiscale investendo in startup, il che può portare a una maggiore partecipazione delle imprese nel finanziamento dell’innovazione tecnologica.
Queste misure mirano a incentivare flussi di capitale verso settori emergenti e tecnologicamente avanzati, stimolando così l’ecosistema delle startup italiane e favorendo lo sviluppo economico e l’occupazione.
Accesso ai capitali
Per incentivare gli investimenti internazionali nel settore delle startup italiane, il DDL Concorrenza 2024 prevede misure specifiche:
Riduzione delle barriere normative: Saranno semplificate le procedure burocratiche per l’investimento di capitali stranieri. Questo include la riduzione dei tempi di approvazione e la semplificazione dei requisiti legali, rendendo il processo più agevole e meno oneroso per gli investitori.
Permessi di soggiorno agevolati: Il DDL introduce permessi di soggiorno specifici per investitori non europei che decidono di investire in startup innovative italiane. Questi permessi consentiranno agli investitori di soggiornare in Italia per periodi prolungati, facilitando così il loro coinvolgimento diretto nello sviluppo delle aziende in cui investono.
Queste misure sono progettate per attrarre capitali stranieri, aumentando così la competitività e il dinamismo del mercato italiano delle startup.
Utilizzo delle privative industriali
Il DDL Concorrenza 2024 punta sull’importanza dell’uso concreto di strumenti come brevetti e marchi per le startup.
Brevetti: Servono a proteggere le invenzioni innovative, garantendo alle startup il diritto esclusivo di sfruttamento commerciale. Questo non solo tutela l’azienda da eventuali imitazioni ma aumenta anche il valore commerciale dell’azienda stessa agli occhi degli investitori.
Marchi: I marchi identificano i prodotti o i servizi offerti e aiutano a distinguersi nel mercato. Proteggere un marchio significa salvaguardare l’identità del brand, rafforzando la fiducia e la fedeltà dei clienti.
L’adozione di brevetti e marchi non è solo una formalità burocratica, ma uno strumento strategico per proteggere l’innovazione e migliorare la competitività sul mercato. Le startup sono così incentivate a sviluppare e adottare tecnologie uniche e brand forti, diventando più attraenti per investitori e clienti.