Non solo un’idea brillante o un progetto valido. Ad aver permesso a Neosurance di vincere nella categoria IoT Newcomer all’Insurance IoT Europe Awards di Londra, è anche l’intraprendenza, la lungimiranza, l’intuito di chi ha fondato questa startup che propone alle compagnie assicurative un sistema basato su vendite push di micro assicurazioni.
Neosurance è stata fondata da DigitalTech International in partnership con la startup Neosperience, l’azienda fondata da Dario Melpignano nel 2008. Una personalità particolare, quella di Melpignano, che, prima di scommettere sulle opportunità della digital disruption nel settore assicurativo, da ragazzino si divertiva a smanettare con il computer del padre e che ha conosciuto e conquistato nientemeno che Steve Jobs. “Mio padre lavorava in banca e da piccolo mi lasciava giocare con il suo pc. Sono appassionato di tecnologia e telecomunicazioni fin dalla scuola elementare” ha raccontato l’imprenditore milanese in un’intervista a EconomyUp. Poi, negli anni ’90 la nascita professionale in un’azienda milanese con il compito di creare software per l’editoria e le prime applicazioni per la comunicazione d’impresa. Fino all’ascesa lavorativa con l’arrivo in Nokia: “Avevo il compito di sviluppare parti di web kit che permettevano di utilizzare le prime app che oggi tutti conosciamo”.
Guarda l’intervista di InsuranceUp a Dario Melpignano, Ceo di Neosurance
Ed è proprio allora che entra in gioco Steve Jobs. “Era il 2008. Mi chiamarono dalla Apple perché volevano le stesse app per gli Iphone 3G. Volai in America e incontrai Steve Jobs che mi chiese di lavorare per lui pur non guadagnando niente. Perché accettai? Era un grande oratore, uno capace di incantarti con le parole. Mi disse che quella per me sarebbe stata una grandissima occasione perché non capita a tutti e tutti i giorni di contribuire alla crescita di un colosso come Apple. Inoltre, uscito da lì, si sarebbero aperte per me molte strade. Così, preso dall’entusiasmo e dall’euforia, accettai e lavorai qualche mese gratis per Apple” continua Melpignano.
Ma Jobs, più che un grande oratore, era lungimirante: perché quando Dario esce dalla Apple per lui inizia davvero un periodo di grande fervore lavorativo. “Non ho guadagnato una lira, ma la Apple è stata realmente il mio trampolino di lancio: fuori di lì hanno iniziato a chiamarmi ovunque, dall’Europa al Sud America, per la realizzazione di app, soprattutto nel settore editoriale. Poi, verso la fine del 2008, mi allontanai gradualmente dall’editoria perché avevo iniziato a capire che il settore era in difficoltà”. È allora che decide di fondare Neosperience, una piattaforma che aiuta le aziende ad aumentare la soddisfazione del cliente, incrementare la brand equity e vendere di più, rafforzando cross-selling e upselling di prodotti e servizi con tutti i canali digitali: smarthphone, tablet, computer e smart tv. Tra le realtà che si sono affidate a Neos ci sono Eni, Benetton, Versace, Prada, Mattel, Miu Miu, Montblanc, H3G, Zegna. E anche la Farnesina, che ha affidato al team di Melpignano la realizzazione dell’app dedicata agli italiani all’estero. Non a caso l’azienda ha vinto il Red Herring Top 100 Global 2013: l’azienda italiana è salita sul podio delle imprese più innovative e promettenti al mondo. Per capire l’importanza di questo riconoscimento, basti pensare che gli analisti di Red Herring sono stati i primi a riconoscere il valore di società come Facebook, Twitter, Google, Yahoo, Skype, Salesforce.come, YouTube e eBay per come hanno saputo cambiare il nostro modo di vivere e di lavorare.
Non stupisce, dunque, che dietro Neosurance e la sua vittoria all’Insurance IoT Europe Awards di Londra ci siano Melpignano e la sua Neosperience.
Neosurance propone alle compagnie assicurative un sistema basato su vendite push di micro assicurazioni: con un semplice tocco allo schermo è possibile avviare un’assicurazione. La soluzione è costruita intorno ad un sistema di intelligenza artificiale che lavora con i dati IoT, in grado di “imparare” e di proporre l’assicurazione giusta, nel momento giusto, al cliente finale della compagnia. Gli usi sono molteplici, ma un facile esempio di come potrebbe essere utilizzato il servizio potrebbe essere questo: sei in viaggio e non hai fatto l’assicurazione, atterri a Londra e ti arriva una notifica personalizzata che ti avvisa della possibilità di assicurarti per un breve periodo ed in pochi passi direttamente dal tuo device. Un servizio nato come frutto di mesi di interazione con le compagnie assicurative in Europa e in Asia – dove Digital Tech ha una seconda sede – e del knowledge accumulato durante i primi 5 mesi di partecipazione al Connected Insurance Observatory. E che ha vinto perché è semplice, veloce, comodo: tutto ciò che oggi la nuova generazione di millennial chiede al mondo assicurativo.