Ha 28 anni, vive a Lavagna (provincia di Genova) ma è di origini sudamericane. Si chiama Rafael Alberto Patron è un giovane talento informatico, ed ha appena venduto al colosso americano di messaggistica istantanea Snapchat un algoritmo che ha realizzato per incrementare i follower sulla nota applicazione creata da Evan Spiegel.
«Si tratta – racconta Patron – di un sito ufficiale della community, di un forum con circa seicento iscritti, di un blog di notizie e soprattutto di un portale, followersnapchat.com (che però da qualche giorno risulta inaccessibile, ndr) che ora è intestato agli americani e che avevo ideato per offrire segreti e “trucchi” con l’obiettivo di incrementare i follower su Snapchat. In pratica, questo sito funziona con un algoritmo, da me ideato, in grado di modificare “punteggio”, “trofei” e più in generale la “reputazione” all’interno della piattaforma. Infine, hanno acquisito da me alcune pagine sui social network. La principale è un gruppo Facebook con oltre diecimila iscritti».
Non si conoscono i dettagli dell’operazione, né, stando alle informazioni che girano in queste ore, si intuisce se si tratta di una vera e propria acquisizione. In ogni caso, di esperienze con gli americani Patron non è nuovo: nel 2014 è in stage a Google, mentre attualmente collabora con Microsoft. Laureato in economia aziendale, insegna tecniche SEO e web Marketing allo IED (Istituto Europeo di Design). Su LinkedIn si presenta così: «growth hacker, esperto in Web Marketing, specializzato in SEO e SEM e nella realizzazione di siti internet». Cosa fa un growth hacker? «È un professionista – spiega – che, attraverso una serie di canali di marketing, individua i modi più efficaci per far crescere un business. Una persona il cui unico scopo è la crescita e le cui campagne vengono studiate in base all’aumento (di conversione ed utenti) che possono apportare».
Tra i primi in Italia ad accorgersi di lui è stato Antonio Gozzi, imprenditore a capo del gruppo di aziende tra cui Wylab, Virtus Entella, Wyscout e Wesii. Mentre per quanto riguarda la trattativa con gli americani sembra essersi svolto tutto in maniera rapida e cordiale: «I dirigenti di Snapchat hanno apprezzato molto il mio lavoro, dicendo che anch’io, come tanti altri nel mondo, abbiamo il merito di aver contribuito alla loro crescita».
«Partendo da studi tradizionali – conclude – ho trovato una strada che mi compete, mi appassiona ma soprattutto mi consente di coniugare lavoro e piacere. Marketing e informatica sono sempre state le mie passioni. Quando sono arrivati i primi clienti, quasi non ci credevo. Lavoro tra Milano, Genova, Bologna. Ma, appena posso, torno sempre nella mia amata Riviera».