A2A ha creato un fondo di corporate venture capital con circa 60-70 milioni di euro di dotazione per investire in startup: lo ha detto al Corriere della Sera Valerio Camerano, amministratore delegato della multiutility controllata dai Comuni di Milano e Brescia.
Che cosa fa il Gruppo A2A
A2A ha cento anni di storia e da dieci è all’avanguardia nei servizi sul territorio e nelle soluzioni tecnologiche per quanto riguarda i settori dell’energia e del gas, dei servizi ambientali e del teleriscaldamento. Il Gruppo si occupa anche di mobilità elettrica, illuminazione pubblica, ciclo idrico integrato e soluzioni per le smart cities. La società, nata nel 2008 dall’incontro delle ex aziende municipali di Milano (AEM e AMSA) e di Brescia (ASM), conta ad oggi oltre 12.000 dipendenti.
A2A e l’open innovation: il primo step con Innova2a
Come scrive Filippo Frangi in questo articolo per EconomyUp, l’interesse di A2A per l’innovazione e l’open innovation ha vissuto un importante passaggio nel corso del 2017, con la creazione di Innova2a. Obiettivo di questo programma: realizzare un processo virtuoso e sistemico di generazione e gestione dell’innovazione, in grado di rispondere in modo strutturato e vincente alle sfide imposte dal mercato e di anticipare quelle future. Attraverso una rete di alleanze con università e centri di ricerca, sono state analizzate in un anno centinaia di idee, poi tradotte in 60 iniziative e una quindicina di progetti messi in cantiere. Per esempio sono stati sviluppati algoritmi intelligenti per fare manutenzione alle reti in modo predittivo.
Perché A2A apre un fondo di corporate venture capital
Un ulteriore passo sulla strada dell’innovazione avviene appunto con la nascita del nuovo fondo di corporate venture capital (ovvero il capitale di ventura messo a disposizione delle grandi aziende per investimenti in realtà innovative). Perché questa evoluzione? “Il business delle utility cambierà molto nei prossimi anni perché stiamo vivendo tre transizioni: energetica, ambientale e urbana” spiega Valerio Camerano. “Queste trasformazioni sono anche influenzate dalle nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale, la blockchain, i data analytics. È chiaro che non si può fare tutto da soli”. Da qui la scelta di coltivare il rapporto con realtà altamente innovative attraverso investimenti mirati.
Come funzionerà il nuovo fondo di corporate venture capital
Il fondo, che fa parte del programma A2A Horizon, avrà una dotazione di circa 60-70 milioni. La strategia di investimento sarà focalizzata su startup in fase iniziale, con un paio di anni di vita, e più avanzate (tre-quattro anni), che operino in ambiti di business strategici per il gruppo, per favorire anche una ricaduta positiva sul territorio.
I partner del progetto: c’è anche il Politecnico di Milano
“Lavoriamo con alcuni partners” ha svelato l’AD di A2A. “Il fondo principale sarà 360 Capital ma investiremo anche nel fondo Poli360 del Politecnico di Milano, che conta sulla ricerca dell’ università, sul Technology Transfer Office e sull’incubatore PoliHub. Questo ci permette di allargare notevolmente la nostra capacità di intercettare idee utili al nostro business. Stimiamo che ai nostri partner possano arrivare circa 6-10 mila dossier all’ anno”.