Aiuti concreti per startup e PMI innovative, che dovranno essere uno degli ingredienti necessari per la ripartenza dell’economia italiana fiaccata dall’emergenza coronavirus. Sostegno finanziario e vantaggi fiscali Sono i due filoni sui quali si concentra il documento inviato da Italia Startup alla Commissione Bilancio del Senato che sta raccogliendo le proposte dal mondo economico da accogliere in fase di conversione in legge del decreto legge del 17 marzo che ha introdotto misure straordinarie a favore di famiglie e imprese, il cosiddetto Cura Italia.
Nella memoria di Italia Startup si ricorda l’ampiezza dell’ecosistema italiano dell’innovazione (11mila startup innovative, 1500 PMI innovative, 30 incubatori certificati per un totale di 60mila addetti) ma anche i suoi ritardi rispetto ad altri contesti europei (ridotto accesso al mercato dei capitali, difficoltà a inserirsi nelle filiere di fornitura, mancata semplificazione) e si anticipa l’intenzione di presentare a breve al Parlamento “proposte strutturate, nella logica di una vera e propria politica industriale a sostegno dell’innovazione, di prodotto e di processo, portata dalle startup e dalle PMI innovative italiane”. Un impegno, quindi, per la fase di ripartenza dopo la drammatica battuta d’arresto causata dalla diffusione del coronavirus.
Ma adesso c’è l’emergenza e l’urgenza di misure immediate da introdurre nella legge che sarà approvata per convertire il decreto Cura Italia. Due le priorità: potenziare gli strumenti per far fronte alla crisi di liquidità e ridurre il peso fiscale.
Qui si può leggere la versione integrale della memoria di Italia Startup sul Decreto Cura Italia. Ecco in sintesi le proposte
Gli aiuti per startup e PMI innovative: finanza
1. Aumento plafond Fondo Garanzia a 2,5milioni per singola impresa
Il Fondo Centrale di Garanzia per le PMI, esteso anche alle startup, è stato ed è uno strumento importante per garantire risorse finanziarie attraverso i canali bancari. Il Cura Italia fissa in 5 milioni di euro l’importo massimo complessivo garantito per PMI innovative e startup e in 1,5 milioni l’importo massimo garantito per singola impresa. Italia Startup propone di innalzare il tetto a 2,5 milioni. Italia Startup propone inoltre di escludere startup e PMI innovative dalla categoria “aziende in difficoltà” che sono escluse dall’accesso al Fondo.
2. Aumento del bando “Smart & Start” da 90 a 180 milioni
Il bando 2020 di Smart&Start, iniziativa del Ministero dello Sviluppo economico che prevede un finanziamento a tasso zero fino a 10 anni per importi da 100mila euro a 1,5 milioni, ha un budget di 90 milioni. Italia Startup propone di raddoppiarlo e arrivare così a 180 milioni. Inoltre chiede che per le startup delle regioni del Sud la quota a fondo perduto passi dal 30 al 50%.
Aiuti per startup e PMI innovative: fisco
3. Credito d’imposta agevolato per R&D di startup e pmi innovative
Italia Startup propone l’attivazione di credito d’imposta utilizzabile in compensazione, in tre quote annuali di pari importo, ovvero a mezzo rimborso diretto da parte dell’Agenzia delle entrate, previa approvazione da parte del del Ministero dello Sviluppo economico
4. Compensazione immediata crediti tributari
Il Cura Italia prevede la compensazione dei crediti tributari per importi superiori a 5.000€ decorsi 10 giorni dalla presentazione della dichiarazione 2019- Italia Startup chiede per startup e PMI innovative i crediti vengano compensati senza dover attendere la presentazione della relativa dichiarazione fiscale.
5. Allungamento di 1 anno dell’appartenenza delle startup al registro dedicato
Le startup innovative, come è noto, posso restare iscritte all’elenco speciale che consente di accedere a diversi vantaggi per 5 anni. Ma il 2020, spiega Italia Startup, per molti versi è e sarà quasi un anno perso, con tutte le attività parzialmente bloccate. Propone quindi di estendere di un anno la permanenza nel registro dedicato delle Camere di Commercio.
6 . Incremento sgravi fiscali dal 30 al 50% per chi investe in startup
A sostegno degli investimenti su startup e PMI innovative, che potrebbe ulteriormente decrescere a causa della crisi economica causata dall’emergenza sanitaria, Italia Startup propone di aumentare la detraibilità/deducibilità, solo per il 2020, dal 30% al al 50%. Peraltro, tale previsione, fa notare l’Associazione, sarebbe coerente con quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2019 e, purtroppo, mai realizzato a causa della mancata notifica alla Commissione Europea.
7. Sospensioni fiscali e previdenziali anche per i property manager
Cura Italia prevede un elenco di soggetti che godono della sospensione dei versamenti delle ritenute e dei contributi previdenziali e assistenziali: tra questi non è inclusa la categoria dei “property manager professionali”, che rappresentano una categoria di professionisti che hanno vita a imprese innovative nel settore del turismo.