Nasce a Milano Copernico Holding, piattaforma innovativa dedicata allo smartworking e al knowledge sharing, e avvia una raccolta fondi per crescere ulteriormente ed espandersi in tutta Italia.
Il decollo del progetto è annunciato contestualmente all’inaugurazione ufficiale, questa sera 18 novembre, della sede di Copernico Milano Centrale, workspace aperto a febbraio 2015 in via Copernico 38, a pochi passi dalla Stazione Centrale, e già storia milanese di successo.
Copernico Holding raccoglierà sotto il Company brand “COPERNICO – Where Things Happen”, il network delle strutture, in termini di visione, strategia, branding di gruppo e operatività.
COPERNICO – Where Things Happen prende il via con l’obiettivo di replicare, e continuare a sviluppare, spazi innovativi dedicati allo smartworking in grado di rispondere ai cambiamenti di scenario socio-economico in atto: il ciclo di vita delle aziende ridotto, negli ultimi 50 anni, da 60 a circa 18 anni; il sempre maggiore ricorso al lavoro da remoto delle aziende italiane (circa 30%-Fonte:Rapporto dell‘Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano); l’incremento del lavoro autonomo e la sempre meno netta linea di separazione tra la sfera privata da quella lavorativa. Elementi che hanno portato il lavoratore a prediligere spazi funzionali al lavoro con un’attenzione al benessere: ambienti activity-based e flessibili, corredati da servizi che gli permettano di prendersi cura di sé e divertirsi allo stesso tempo.
Per questa ragione gli spazi dedicati allo smartworking stanno nascendo e si stanno sviluppando in tutto il mondo con percentuali di crescita intorno al 250% anno su anno (dati: Harvard Business Review). Lo dimostra il caso di WeWork, startup newyorkese che, con le sue 30.000 membership, è stata recentemente valutata 10 miliardi di dollari dagli investitori che hanno partecipato all’ultimo round di finanziamento. O Regus, che alla fine del 2014 contava su una rete di 2.200 location e 2 milioni di clienti in un centinaio di Paesi.
Un fenomeno globale che ha contribuito al successo delle strutture di Copernico: Copernico Milano Centrale (15.000 mq, 130 aziende residenti per un totale di circa 1.300 utenti situati in via Copernico 38), Blend Tower (3.900 mq, 50 aziende residenti e circa 330 utenti in piazza IV novembre 7 a Milano) e Science14 di Brussels (4.000 mq, 100 aziende residenti e 200 utenti) a cui si affiancheranno, a febbraio 2016, i 1.100 mq di Clubhouse Brera che sorgono all’interno dell’ex Teatro delle Erbe.
Un ulteriore nuovo format dedicato allo smart worker di passaggio in città, attento e sensibile al design degli spazi e alla qualità degli arredi e servizi in cui saranno a disposizione café-ristorante per appuntamenti informali, sale meeting tecnologiche, office suite per chi transita a Milano anche solo per poche ore, lounge e una particolare cura ai bisogni degli ospiti. Un concept che offrirà anche al pubblico femminile servizi e attività dedicate.
Nei piani di sviluppo del Gruppo sono inoltre previste, nell’arco di tutto il 2016, nuove aperture sul territorio italiano. In target, oltre a Milano: Roma, Bologna, Torino, Napoli, Cagliari, Firenze, Verona, Brescia, Padova e Venezia.
Postazioni “plug&play”, membership card per gli utenti e “social floor” – concepiti come ambienti flessibili ideali per networking, relax, ristoro ed eventi – rappresentano gli elementi caratterizzanti la proposta di Copernico e continueranno a rimanere il tratto distintivo anche delle prossime aperture.
“Quello che Copernico propone è un nuovo stile di vita, una risposta ai cambiamenti in atto” afferma Pietro Martani, ideatore di Copernico e Amministratore Delegato di Windows on Europe: “Una piattaforma ecosistemica che risponde alle nuove esigenze del lavoro: flessibilità, scalabilità, accessibilità, benessere. Copernico incarna un modo evoluto e moderno di concepire il lavoratore e le sue esigenze di consumo correlato al lavoro ossia training, tecnologia, attenzione alla promozione di interazione e sinergie tra gli utenti grazie a strumenti di comunicazione condivisi, tra cui la social media platform come Nico, e figure professionali dedicate allo sviluppo delle relazioni”.
Copernico Holding – che nasce dall’esperienza di Windows on Europe, holding con 12 aziende operanti nella gestione di residenze, spazi di lavoro, meeting ed eventi, facente capo a una serie di investitori privati, e attiva dal 1986 – rappresenta un nuovo modo di re-interpretare e mettere a rendita gli immobili. Copernico ri-modula e re-interpreta infatti spazi inutilizzati, trasformandoli in spazi dedicati al lavoro. L’immobile prende vita e diviene “luogo” dove le cose avvengono: dove è possibile fare business grazie alla possibilità di incontrare altri professionisti; imparare (condividendo conoscenza); accedere più facilmente alle risorse (capitali, competenze, fornitori) e comunicare costantemente se stessi. Lo spazio lavorativo diventa strumento per lavorare, trasformandosi in questo modo da costo a leva strategica.
Il business model con cui opera Copernico prevede da parte della società grandi locazioni (dai 1.100 ai 90.000 mq) di lungo termine, successiva riconversione delle superfici con design e arredi progettati e realizzati direttamente e successivamente del marketing e della vendita degli spazi – attraverso una serie di formule che prevedono l’accesso attraverso membership, affitto di postazioni lavoro pronte all’uso, uffici privati, personalizzati, flessibili e scalabili dimensionalmente. Proprio grazie a questo modello, Copernico è stata notevolmente rivalutata Blend Tower: edificio di proprietà di Generali fino al 2013, passata poi a Consulta. Nel 2009, Generali ristruttura l’immobile che viene locato interamente a Copernico che configura e arreda gli interni con uffici serviti, ristorante, lounge, sale meeting, reception. Dopo 11 mesi il palazzo è “fully booked” da 30 differenti aziende tra cui: Amazon, LinkedIn, Booking.com, City Group e varie aziende del mondo finanza e ICT.
Esperienza analoga è quella di Science14, building di 4.000 mq distribuiti su un palazzo di 6 piani – di proprietà di AIK – Das Immobilien-Investimenthaus – con sede a Bruxelles, nella zona delle Istituzioni Europee. Nel 2011 l’immobile si presentava interamente vuoto da 3 anni in una zona ricca di immobili ristrutturati e in fase di ristrutturazione, con altissimo vacancy rate. Nel settembre 2011 Copernico lancia il brand Science14, loca 3.600 mq e gestisce reception e spazi comuni dell’intero immobile. Science14 è oggi, dopo 4 anni, una case history di grande successo dimora di alcuni cluster di organizzazioni legate alle istituzioni europee e sede di eventi e incontri di lobbying.
Esempio più recente è quello di Copernico Milano Centrale: building di proprietà di Fondo Immobiliare Cimarosa-Generali Immobiliare Italia sgr situato in via Copernico 38 completamente rinnovato da parte della proprietà e di Copernico. L’immobile, vuoto da 3 anni, era stato precedentemente occupato dalla Regione Lombardia. Da febbraio 2015 – momento dell’apertura delle prime superfici disponibili – l’edificio è stato progressivamente ristrutturato fino al completo rilascio dei 15.000 mq che vengono ufficialmente inaugurati oggi. Il successo del modello è stato confermato da un processo di continuo accesso di nuovi abitanti nel corso dei mesi che ha portato alla costante e graduale saturazione dello spazio.
Copernico è attualmente attiva nella ricerca di capitali per l’espansione della piattaforma a livello nazionale. Il fundraising in questa fase ammonta a 10 milioni di euro, suddiviso tra investitori istituzionali e un club deal di imprenditori coinvolti e interessati all’espansione di Copernico sul territorio.
“Copernico ha l’obiettivo di rendere reale la dimensione dello smartworking sia di liberi professionisti che di piccole, medie e grandi aziende, attraverso una nuova esperienza di lavoro, basata su un design degli spazi che favorisce l’activity-based work, e attraverso lo sviluppo di un sistema di relazioni che accelera il business. Senza dimenticare l’erogazione continua di contenuti e di stimoli che favoriscono la crescita personale e professionale” conclude Pietro Martani. (L.M.)