Comuni-Chiamo risolve i problemi in città e unisce Comuni e cittadini

La start up bolognese ha creato un servizio per far interagire Pubblica Amministrazione e utenti per risolvere i problemi del territorio locale. Presente in 21 città, è considerata il miglior progetto di app ad elevato impatto sociale

Pubblicato il 14 Giu 2013

Innovare la gestione della pubblica amministrazione e il suo rapporto con i cittadini: è l’obiettivo di Comuni-Chiamo, giovane startup bolognese che ha vinto la prima Social App Competition italiana, ideata dall’associazione Italian Business & Investment Initiative Youth dell’Università Bocconi per il miglior progetto di app ad elevato impatto sociale.

La società è nata meno di due anni fa dall’idea di quattro studenti dell’Università di Bologna: dare vita a una piattaforma online per facilitare la comunicazione tra cittadini e amministrazione comunale e favorire la risoluzione dei problemi nelle città.

Attraverso questo servizio gli utenti possono segnalare in tempo reale al Comune le problematiche che riscontrano nella vita di tutti i giorni, richiedere l’intervento delle autorità ed essere costantemente informati sullo stato della propria richiesta. Si può segnalare in pochi secondi da pc o da smartphone (attraverso un’applicazione disponibile per iOs e Android) ma non solo: Comuni-Chiamo permette infatti al Comune di inserire anche le segnalazioni che arrivano via telefono, mail e sportello Urp (Ufficio relazioni con il pubblico). Già oggi gli enti comunali possono, oltre a consentire ai cittadini di fare le proprie segnalazioni, raccogliere suggerimenti, fornire news, integrarsi con i social network e altro ancora. Tutte queste segnalazioni vengono poi elaborate attraverso un algoritmo dalla piattaforma Comuni-Chiamo, che le invia al Comune per consentirgli di individuare le priorità.

“Il nostro obiettivo – spiega Gilberto Cavallina del team di Comuni-chiamo – è dotare i Comuni di una piattaforma con cui possano lavorare meglio sulle cose davvero importanti e nel modo più rapido possibile. Certamente esistono altre applicazioni in grado di far interagire Pa e cittadini attraverso le reti sociali, ma nel nostro caso la possibilità concessa ai cittadini di inviare le loro segnalazioni è solo un tassello della piattaforma (quello visibile dall’esterno): dietro c’è molto altro”.

“Con il nostro lavoro – proseguono i giovani imprenditori – rimettiamo il cittadino e le sue esigenze al centro dell’agenda dell’amministrazione, che in un periodo di ristrettezze economiche deve imparare a concentrarsi sulle questioni davvero importanti e risolverle al meglio eliminando sprechi di tempo e di risorse”.

Ad oggi Comuni-chiamo è presente in oltre 21 Comuni, da Trieste a Bagheria (Palermo), da Cornate d’Adda a Seborga (Imperia). La utilizzano oltre 320 persone all’interno delle amministrazioni comunali che hanno già risolto più di 2.900 problemi. E i dati sono in continua crescita. Comuni-chiamo ha idee precise per il futuro: continuare lo sviluppo della piattaforma per offrire sempre nuovi servizi.

A questo contribuirà la vincita ottenuta alla Social App Competition, dove il progetto è stato selezionato tra 177 membri di un comitato di valutazione indipendente composto da professori, venture capitalists, giornalisti, manager ed esperti. In palio tutto il supporto necessario per migliorare ulteriormente le app di Comuni-Chiamo e una consulenza manageriale avanzata. In particolare tra i premi offerti dai partner del progetto ci sono 60 mila euro in servizi BizSpark da Microsoft Italia e una borsa di studio per la startup school di Mind The Bridge a San Francisco.

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