Sofinnova prenderà 40 milioni da ITAtech. Nei prossimi giorni arriverà la conferma ufficiale di un’operazione che EconomyUp ha anticipato lo scorso autunno e che ha sollevato polemiche, perplessità e diverse interrogazioni in Parlamento visto che ITAtech è una piattaforma di investimenti lanciata da Cassa Depositi e prestiti nata per sostenere il trasferimento tecnologico in Italia e Sofinnova un fondo di venture capital francese che alla fine farà una bella raccolta senza un euro…francese, visto che riceverà altri 10 milioni dalla Banca Europea degli Investimenti, che controlla il FEI, Fondo Europeo degli Investimenti.
IL CAMBIAMENTO DI CLIMA POLITICO
UNA BRUTTA PAGINA PER IL VENTURE CAPITAL ITALIANO
Si è pensato bene quindi di approfittare di questo fine legislatura per mettere il nuovo governo di fronte a cose fatte, evitando interventi e ripensamenti che sarebbero stati inevitabili. Così una buona parte della dotazione di ITAtech (200 milioni) andranno a un operatore di venture capital francese con cui Cassa Depositi e Prestiti ha una consuetudine: dal 2012 gli ha già affidato circa 35 milioni. di cui solo 6 tornati in Italia. Cifre che appaiono enormi se rapportate alle dimensioni ridicole del mercato italiano dei capitali di rischio che ogni anno galleggia attorno ai 100milioni. Non è una bella pagina per il venture capital nazionale la vicenda ITAtech. C’è chi nei mesi scorsi ha parlato di debacle. Forse è un po’ esagerato ma sicuramente deve far pensare il fatto che una società pubblica non abbia ritenuto affidabile un soggetto al di qua delle Alpi o che non abbia fatto nulla per farlo nascere magari per aggreazione di quelli troppo piccoli attualmente esistenti. Se ne parlerà molto nei prossimi mesi.
IL RUOLO DI TELETHON
A fare lo scouting dei progetti da finanziare in Italia con i capitali affidati a Sofinnova sembra che sarà Telethon, nel cui Consiglio d’Amministrazione siede Fabio Gallia, CEO di Cassa Depositi e Prestiti. Per una singolare e preoccupante coincidenza presidente di quello stesso CDA è Luca Di Montezemolo, che ha appena consegnato NTV Italo agli americani con grande soddisfazione degli azionisti ma con qualche malumore tra chi ha ancora a cuore il futuro di questo Paese. Si chiamava Italo ed è diventata a stelle e strisce. Si chiama ITAtech ma finisce tra le braccia della Marianna. Come dice il ministro Carlo Calenda, in Italia abbiamo imprenditori straordinari e un capitalismo fragile. Vale per le aziende consolidate ma vale soprattutto per le nuove imprese, le startup, che non riescono a trovare il sostegno necessario per crescere e internazionalizzarsi. Neanche quando a metterle a disposizione è lo Stato.