Da qualche tempo alcune guardie giurate che trasportano denaro per conto delle banche non hanno più bisogno di farsi riconoscere a vista dagli operatori bancari. La loro identificazione avviene attraverso le impronte digitali, con una particolarità: la verifica dell’impronta si svolge internamente al dispositivo abilitato a questa funzione, senza inviare il dato a database esterni. È quindi garantito che si tratti proprio di guardie giurate e non, eventualmente, di estranei malintenzionati, così come è certo che i loro dati personali non finiranno in qualche generica banca dati. Si tratta di un progetto pilota avviato nel nostro Paese da Card Tech, una delle prime pmi innovative italiane.
Costituita a Udine da alcuni ingegneri friulani e presieduta da Fabrizio Borracci, la società sta testando una versione della sua Smart Card Biometrica, un sistema brevettato in 75 Paesi del mondo al quale il team è al lavoro da 8 anni: una carta, appunto, dotata di un sistema completo di acquisizione, storage e matching dell’impronta digitale. In pratica la card, che è materialmente simile a una qualsiasi carta di credito, “contiene” l’impronta ed è quindi in grado di garantire al 100% l’identità del possessore. Card Tech, come dicevamo, figura tra le “matricole” dell’Investment Compact, la legge emanata a marzo scorso che ha introdotto per la prima volta in Italia la categoria delle piccole e medie imprese innovative, concedendo loro alcune agevolazioni già concesse a suo tempo alle startup innovative. Ad oggi le pmi innovative sono 27, la maggioranza delle quali (6) provengono dal Friuli Venezia Giulia, come CardTech, seguite da altre 5 in Lombardia e da imprese disseminate in altre Regioni italiane.
Il sistema di cui Card Tech ha avviato il test nelle ultime settimane in Italia si chiama SicurPOS ed è appunto il primo progetto pilota che consentirà l’identificazione delle guardie giurate per il trasporto valori attraverso l’impronta digitale.
SicurPOS è frutto di una collaborazione internazionale, avviata tra Card Tech, che ha brevettato il sistema di riconoscimento dell’impronta PinKey Smart, cuore tecnologico del progetto, Battistolli, primaria realtà italiana nei servizi di trasporto valori e contazione denaro a favore di banche, aziende, realtà commerciali e private, e Ingenico Group, multinazionale francese che può vantare una base installata di oltre 27 milioni di terminali POS in 170 paesi e un fatturato di 1,607 miliardi di euro nel 2014.
In pratica SicurPOS prevede, per ogni dipendenza bancaria, l’identificazione certa del personale addetto al trasporto denaro e il tracking dei plichi ritirati o consegnati. La certezza è data dal documento identificativo, brevettato da Card Tech, in formato smart card su cui è installato un particolare sensore per la lettura dell’impronta digitale: il controllo biometrico “match-on-card” consente la verifica del dato senza intermediazione di terze apparecchiature potenzialmente vittime di attacchi informatici, superando addirittura gli attuali standard di sicurezza e privacy offerti dal mercato della biometria. Le tutele continuano anche in caso di smarrimento della carta stessa, poiché è inutilizzabile da chiunque al di fuori del legittimo proprietario.
Il progetto pilota prevede la dotazione degli equipaggi Battistolli di Trasporto Denaro con un documento identificativo biometrico, in formato carta di credito: all’ingresso di ogni filiale il riconoscimento dell’operatore avviene strisciando il dito sul sensore integrato nello stesso documento dello spessore di 0,76 mm. La positiva autenticazione conferma l’identità del possessore e consente la comunicazione contactless con il POS di attivazione del servizio.
La comunicazione sicura permette di scegliere le opzioni di servizio erogabili attraverso il menù interattivo del POS Ingenico, che rilascia i dati della transazione avvenuta, indicando data, ora, luogo, numero identificativo del documento d’identità, tipologia di servizio effettuato, eventuale codice a barre dei plichi ritirati o consegnati presso la filiale. In questo modo è possibile tracciare con precisione e inequivocabilità chi trasporta e cosa viene trasportato, aumentando in modo significativo la sicurezza del servizio.
Il processo di autenticazione biometrica avviene in totale compliance con le normative vigenti sulle privacy. Il dato biometrico viene conservato in una memoria criptata durante tutto il ciclo di vita ed utilizzo (Enrollment, Acquisizione, Matching) all’interno del dispositivo biometrico Card Tech.
I primi test sono già cominciati, con l’obiettivo di avviare i primi progetti pilota con diversi gruppi bancari italiani entro settembre 2015. Dopo la prima fase di sperimentazione e diffusione nazionale, sostiene il team di Card Tech, il sistema potrà essere esportato a livello globale grazie all’utilizzo di tecnologie e processi standardizzati. Inoltre il servizio, grazie alla sua caratteristiche di sicurezza, potrà essere esteso a tutte le attività logistiche che richiedono l’identificazione certa degli attori ed il tracking certo dei materiali coinvolti.
“È una soluzione applicata in questo caso ai documenti in formato carta di credito – sottolinea Fabrizio Borracci, presidente di Card Tech – che risolve il problema dell’identificazione certa, garantendo allo stesso tempo un’assoluta tutela della privacy”.
“Visto il valore e l’importanza del materiale oggetto di trasporto – conferma Luigi Battistolli, presidente del Gruppo Battistolli – l’esigenza di sicurezza nell’identificazione è molto elevata e gli istituti richiedono da diversi anni un servizio con standard più alti”.
Depositaria a livello mondiale di numerosi brevetti, Card Tech è insediata nel Parco Scientifico Tecnologico Luigi Danieli di Udine e ha ricevuto finanziamenti per sostenere le prime fasi di ricerca e sviluppo dal Ministero delle Attività produttive Italiano e dalla Regione Friuli Venezia Giulia.