IL REPORT

Business Angel in Italia, gli investimenti fanno boom: + 77% nel 2022 (1,62 miliardi)

Nel 2022 gli investimenti dei Business Angel in Italia sono cresciuto del 77% rispetto al 2021. Aumentano le donne business angel, quasi un terzo. ICT il settore che più attrae investimenti, cresce l’attenzione per ESG e impact investing.

Pubblicato il 16 Mag 2023

Business Angel italia 2022

Continua a crescere il venture capital in Italia, anche grazie business angel italiani, protagonisti nelle operazioni di investimento in startup. Nel 2022 i Business Angel italiani hanno infatti partecipato – in autonomia o in syndication con i fondi di VC – ad operazioni di investimento per un totale di 1,62 miliardi di euro, importo che segna un più 77% rispetto al 2021 e che è addirittura più che quadruplicato in tre anni, se si pensa che nel 2020 la cifra registrata era stata di 376 milioni di euro.

Sono numeri che emergono dall’analisi che IBAN, l’Associazione italiana dei Business Angels, ha svolto con la sua Survey 2022, annuale analisi del mercato italiano dell’informal venture capital o angel investing condotta con la supervisione scientifica del professor Vincenzo Capizzi dell’Università del Piemonte Orientale e della SDA Bocconi.

Un segnale positivo anche per quanto riguarda le donne business angel, la cui percentuale, già in crescita nel 2021, nel 2022 si attesta a uno storico 27%, dato raddoppiato sullo scorso anno e che per la prima volta è sopra al 20%.

Paolo Anselmo, Presidente di IBAN, commenta: “Il 2022 conferma una crescita decisa e importante per i business angel in Italia: il loro impatto sul settore dell’innovazione del nostro Paese è tangibile, con la partecipazione ad investimenti per oltre 1,6 mld di euro, una cifra significativa e che è superiore del 77% a quanto evidenziato dalla Survey per il 2021. Segnali quindi positivi in un contesto economico generale che già nella seconda parte del 2022 ha mostrato notevoli elementi di incertezza che hanno avuto pesanti ripercussioni su tanti settori della vita economica italiana. I business angel italiani sono inoltre protagonisti del venture capital più di quelli di altri paesi europei come la Francia: nel 2022 infatti i business angel francesi hanno investito in autonomia circa 66 mln di euro, mentre in Italia questa cifra è stata di oltre 83 mln di euro”

Paolo Anselmo, presidente IBAN

I business angel e gli investimenti in startup italiane: +77% rispetto al 2021 la cifra investita

Nel 2021 i business angel italiani avevano contribuito, considerando le operazioni in autonomi e accanto a fondi di Venture Capital, con 903 mln di euro di risorse a sostegno del sistema delle startup italiane. Le rilevazioni dell’anno appena passato descrivono uno scenario in cui gli investitori non si sono fermati, ma anzi hanno rilanciato con rinnovato impeto le loro iniziative sul mercato. Le operazioni che hanno coinvolto i business angel italiani registrate dalla Survey IBAN 2022 sono 298, in lieve calo rispetto alle 340 registrare nel 2021, ma la raccolta complessiva è cresciuta del 77% rispetto al 2021, a testimonianza di come le operazioni, inferiori di numero, siano però cresciute nelle loro dimensioni.

Business angel in Italia: gli investimenti in autonomia sono meno ma più corposi

La dinamica che vede una diminuzione delle operazioni accompagnata da un aumento del loro peso in parte si riflette anche sulle attività dei business angel in autonomia. Se il 2021 sul 2020 aveva fatto segnare un +78% come cifra investita in startup italiane, il 2022 evidenzia un lieve calo nella somma totale impegnata, 83 mln contro i 91 dell’ultima rilevazione, ma anche in questo caso si assiste a una dimensione media maggiore delle operazioni, il cui totale cala da 100 a 75.

I dati sulle cifre medie investite dai business angel italiani rafforzano questa tesi: il taglio medio degli investimenti realizzati nel 2022 aumenta rispetto al 2021, con il 48% degli importi investiti per ogni società target superiore a 500mila euro e il 17% che vanno oltre i 2 milioni di euro (15% nel 2021)

Business angel in Italia: il 71% ha investito in syndication

Si conferma prevalente per i business angel italiani l’investimento in syndication con i fondi di VC, Il 71% delle operazioni monitorate, con l’importo totale che quasi raddoppia nel 2022 a 1,5 mld di euro, rispetto agli 812 mln del 2021 e ai 325 del 2020: in tre anni gli importi raccolti tramite questo canale di investimento sono sostanzialmente quintuplicati. Anche il numero di operazioni è in aumento nel 2022, arrivando a 153 dopo che nel 2021 si erano fermate a 116.

Dati che confermano come il trend osservato anche negli anni precedenti sia una caratteristica strutturale del “business model” tipicamente adottato dagli angel. I business angel si uniscono in cordate per aumentare l’apporto finanziario complessivo, ridurre i costi individuali di transazione e ridurre il rischio unitario in caso di insuccesso dell’operazione.

Investimenti in startup: oltre la metà dei business angel vuole aumentare la quota di patrimonio dedicata

Più della metà del campione, il 55%, dichiara di essere intenzionato ad aumentare la propria quota di patrimonio dedicata all’investimento in startup, mentre il 36% dichiara di volerla mantenere costante: in totale 8 business angel su 10 vogliono come minimo continuare a supportare come hanno fatto fino a questo momento le startup italiane, un dato significativo alla luce di tutte le incertezze che hanno accompagnato il sistema economico, anche italiano, già a partire dalla seconda parte di 2022.

Le startup restano i target privilegiati dagli investitori per le loro operazioni rispetto agli investimenti Seed, con i valori che però si avvicinano molto tra di loro a segnare quasi una parità: se infatti nel 2021 si attestavano al 59% e al 41%, rispettivamente per società in fase di startup e in fase seed, la rilevazione 2022 evidenzia un 52% per le startup e un 48% per chi è in fase seed.

Il disinvestimento continua ad essere un fenomeno raro tra i business angel. Nel 2022 solo il 10% del campione ha dichiarato di aver effettuato almeno un disinvestimento (6% nel 2021, 9% nel 2020), verificatosi in media 3-4 anni dopo l’investimento iniziale.

Chi sono i business angel in Italia nel 2022?

Secondo la Survey IBAN 2022, l’identikit del business angel italiano medio è quello di un uomo che vive nel Nord Italia (45%), generalmente ha un passato come dirigente (45%) e attualmente svolge l’attività di Business Angel (64%). La quasi totalità è in possesso di una laurea magistrale e di questi il 27% ha conseguito titoli post-laurea. Il 75% del campione analizzato è affiliato a IBAN o a uno dei suoi BAN territoriali, oppure ad un Investor Club.

Il business angel medio ha a sua disposizione un patrimonio tra i 500mila e 2 milioni di euro, di cui circa il 12% dedicato ad operazioni di angel investing (valore stabile rispetto al 2021), per un portfolio di circa 9 aziende (valore aumentato rispetto al 2021 quando erano 8).

Raddoppia la percentuale di business angel donne, per la prima volta oltre il 20%

Nonostante la prevalenza di business angel uomini, continua a muovere piccoli passi la crescita del campione femminile.

Dopo alcuni anni di percentuali sostanzialmente ferme, il 2021 aveva segnato una ripresa verso l’alto della percentuale di business angel donne. Il 2022 da questo punto di vista rappresenta un anno straordinario. La Survey IBAN 2022 infatti ha registrato una percentuale di donne business angel del 27%, praticamente doppia rispetto a quella del 14% registrata dall’indagine sul 2021.

Un’evidenza molto interessante e positiva, confermata anche nell’ultimo triennio, è la tendenza abbastanza marcata da parte delle BA donna (circa 1 su 2) a finanziare imprese con almeno una founder donna, espressione della cosiddetta “sorellanza”.

ESG e impact investing: per oltre di 2 su 3 BA sono elementi determinanti

Per la prima volta nel 2021 la Survey IBAN ha approfondito il tema, sempre più attuale, dell’importanza nella decisione di investimento dei fattori ESG e/o di impact investing. I primi datti raccolti confermarono il peso sempre maggiore di questi fattori, con il 65% del campione che dichiarava di applicare criteri di valutazione ESG e/o di impact investing nel valutare le opportunità di investimento.

La rilevazione 2022 della Survey IBAN è tornata ad approfondire questo aspetto e il dato è in aumento rispetto allo scorso anno: il valore aggiornato infatti dice che più di 2 BA su 3, il 70% la percentuale, applica criteri di valutazione ESG e/o di impact investing nel valutare le opportunità di investimento. Il 25% del campione afferma inoltre di approfondire sempre il livello di attenzione ed interesse del team di founder ai fattori ESG e in aggiunta il 40% degli intervistati dichiara di aver svolto in fase di due diligence approfondimenti sugli ESG.

I settori di investimento: domina l’ICT

Il settore di maggiore interesse per i business angel si conferma essere quello dell’ICT, il cui peso è in costante crescita negli ultimi anni. Nel 2022 infatti quasi 1 investimento su 2 da parte dei BA, il 47% del totale, ha riguardato questo settore (valore in aumento rispetto al 36% del 2021 e 30% del 2020). All’interno di questo gruppo di operazioni si conferma il cambio di tendenza osservato già nel 2021 rispetto agli anni precedenti, con un interesse maggiore da parte dei business angel per startup che propongono servizi tecnologici rivolti alle imprese rispetto a quelle riguardanti servizi rivolti ai privati.

Alle spalle del settore ICT nel 2022 seguono quello degli Altri Servizi (11%), tra cui Edutech e servizi di sviluppo dei profili professionali, Healthcare (9%), che conferma il forte interesse nell’ultimo quinquennio da parte degli investitori verso le startup nel contesto della sanità, e Alimentare (8%), che vede Foodtech e Agritech in aggiunta alla ristorazione.

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Redazione EconomyUp
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