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Best 2015, via al programma che manda le startup italiane in Silicon Valley

Parte il nuovo bando per aspiranti startupper: in palio borse di studio e corsi di imprenditoria all’università di Santa Clara. Fernando Napolitano, presidente dello Steering Committee: “Così preveniamo la fuga dei cervelli”. Trentasette le startup scaturite dal programma avviato 8 anni fa tra cui Decisyon, D-Orbit e Nuvolab. Termine ultimo per candidarsi il 27 marzo

Pubblicato il 26 Gen 2015

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Fernando Napolitano, presidente dello Steering Committee di Best

Best Program previene la fuga dei cervelli, perché quando i cervelli scappano sappiamo quanto è difficile riportarli in Italia. Invece noi mandiamo aspiranti imprenditori italiani negli Usa per dare loro opportunità che poi sfrutteranno al ritorno in patria”. A dirlo è Fernando Napolitano, Presidente Steering Committee del Business Exchange and Student Training (Best), programma giunto all’ottava edizione che consente a startupper sotto i 35 anni di studiare e lavorare in Silicon Valley con una borsa di studio a copertura completa delle spese.“Siamo un paese di imprenditori – ha proseguito Napolitano presentando oggi Best 2015 – ma anche di eccellenza nelle tecnologie: biotech, aerospazio, chimica. In questi settori esprimiamo grossi talenti: Best Program è lo strumento efficace per convertire queste idee in impresa”:

Promossa da Steering Commitee e Invitalia, in cooperazione con la Commissione Fullbright e l’Ambasciata Usa in Italia, Best 2015 è nata appunto per premiare i giovani ricercatori, economisti, laureati che hanno un’idea innovativa nel campo dell’Ict, biotech, tools and machinery, energy and green technology, art, design e Fashion. I vincitori si aggiudicano una borsa di studio di 41mila dollari per frequentare corsi di imprenditoria presso l’università di Santa Clara, nella Silicon Valley e svolgere un tirocinio in una startup americana. Una volta rientrati in Italia, i partecipanti al programma potranno iniziare un percorso di mentoring di sei mesi per creare la propria startup in Italia. Best Program sfoggia i suoi risultati: 63 giovani che hanno potuto vivere questa preziosa esperienza; 37 startup scaturite dal programma, tra cui Decisyon, D-Orbit, CellPly, Bioecopest e il venture accelerator, Nuvolab; 30 milioni di euro investiti in totale dagli Usa nelle neonate aziende italiane; 9,5 milioni di euro di fatturato realizzato; 320 posti di lavoro creati e aziende presenti con filiali in Italia, Inghilterra, Singapore e Usa.

Il termine ultimo per candidarsi a questa edizione è il 27 marzo 2015. Per informazioni sulla presentazione delle candidature si può far riferimento al sito www.bestprogram.it.

Alla presentazione odierna del nuovo bando era atteso il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Una presenza che avrebbe significato anche un segnale di continuità con il viaggio intrapreso dal premier a settembre in Silicon Valley, viaggio durante il quale aveva incontrato i fondatori italiani di 150 startup che hanno trovato casa nella metropoli californiana. Renzi però non è potuto intervenire a causa degli stringenti impegni di questi giorni e in sua vece ha parlato l’ambasciatore Armando Varricchio.

“Il Governo Renzi – ha detto – incoraggia fortemente questa iniziativa che era stata nell’agenda del presidente Renzi durante la sua trasferta di settembre in Silicon Valley. Best è un modello interessante e coerente con l’attività del governo, per i suoi tre obiettivi principali: promuovere i talenti di un paese giovane e dinamico, utilizzare in modo virtuoso le risorse europee e creare un legame stretto tra la Silicon Valley e l’Italia. A settembre negli Usa abbiamo toccato con mano come tanti ragazzi abbiano trovato opportunità di crescita professionale in California, ma mantenendo un rapporto strettissimo con l’Italia, facendo da incubatori di nuove idee”.

Ecco il video di lancio dell’iniziativa

“Noi crediamo nell’iniziativa privata – ha commentato Napolitano parlando con EconomyUp – ma ci fa piacere che ci sia il sostegno del governo. In particolare il nostro obiettivo è coinvolgere tutte le Regioni italiane che, utilizzando le risorse del fondo sociale europeo per l’imprenditoria (9,5 miliardi di euro per il 2014-2020) potrebbero finanziare a costo zero le borse di studio e partecipare a un progretto in grado di cambiare il futuro di una generazione di giovani e, di conseguenza, quello dell’Italia”.

A caratterizzare questa edizione di Best Program uno spot destinato probabilmente a suscitare reazioni contrastanti: in una stanza piena di scatoloni accatastati che contengono i sogni dei giovani italiani, un archivista sfoglia un plico con i progetti dei futuri studenti e li canzona: davvero vuoi fare una società informatica in Italia? Davvero vuoi diventare ricercatrice di biogenetica in Italia? “Lo spot – ha detto Napolitano – vuole essere una provocazione per parlare di quei giovani italiani che non si scoraggiano, che non vogliono restare a casa con mamma e papà e che lavorano sodo per realizzare i propri sogni. Proprio per questo lo slogan è “Change your life. Change Italy”.

Per l’ambasciata statunitense in Italia l’ambasciatore John R. Phillips ha sottolineato come Best program consenta “ai giovani talenti italiani di muoversi e realizzare esperienze all’estero ma, ciò che è più importante, di tornare indietro in Italia. Ricordo l’intervento di Matteo Renzi a Stanford – ha proseguito Phillips – L’innovazione mette le basi per la creazione di nuovi posti di lavoro, e gli Stati Uniti ne sono stati un esempio: la nostra strategia per la creazione di posti di lavoro fa leva in maniera massiccia sull’innovazione – ha concluso – e a dimostrarlo ci sono tutte le realtà d’eccellenza presenti in Silicon Valley. L’Italia ha bisogno che i suoi talenti possano crescere, e di diventare un posto più semplice per fare impresa”.

A ideare l’iniziativa nel 2006 fu Ronald P. Spogli: “Best è nato con l’idea di dare un’opportunità ai ragazzi esperti in materie scientifice e ingegneristiche e ora è a un punto cruciale: ha la capacità di crescere e, da un programma pilota, diventare un programma vero e proprio. Dagli iniziali 15 borsisti l’anno deve arrivare a coinvolgere centinaia di ragazzi. I soldi ci sono, la prova del valore del programma c’è, i talenti ci sono”.

A Best contribuiscono anche granzi aziende, tra cui Enel. “Non abbiamo aderito perché cercavamo innovazione nel campo dell’energia – ha detto l’Ad Francesco Starace – ma perché abbiamo il concetto dell’innovazione aperta, per al quale c’è bisogno di un terreno fertile. Abbiamo selezionato le persone più motivate e più determinate. Ora, usciti dalla fase pionieristica, sarà la fondazione Enel a seguire il programma in maniera più sistematica con continuità nel tempo”.
“La strada da percorrere – ha aggiunto Matteo Del Fante, amministratore delegato di Terna – è quella di rendere possibili e operativi ponti di ricerca e di studio tra le aziende, con l’obiettivo di dare via a una filiera di imprese che assumono. Per raggiungere l’obiettivo ci vogliono numeri importanti – ha proseguito – Dal nostro punto di vista la ricerca tecnologica, al di là del nostre settore specifico, è un ambito che curiamo. Dare fiducia a nuove imprese che testano nuove tecnologie è fondamentale, e questo è lo spirito con il quale aderiamo, con entusiasmo a Best Program”.

“Si tratta di un programma lungimirante – ha concluso Domenico Arcuri, Ad di Invitalia – nato otto anni fa, quando era impensabile organizzare una cosa del genere. Sosteniamo questo programma fermi nella convinzione che i nostri figli un lavoro lo dovranno inventare. Se le istituzioni danno un contributo in questo campo, offrendo i mezzi a chi vuole inventarsi un lavoro, danno un contributo al Pil dell’Italia. In questa direzione va anche il nostro programma Smart and Start, che serve a sostenere le start up innovative, e da quest’anno sarà disponibile in tutta Italia, non soltanto al Sud, e con incentivi più rilevanti”.

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