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Avanti chi rischia, dalle startup alle imprese

Perché vale la pena scommettere sul futuro? E perché rischiare è necessario per crescere? Nella sesta puntata del nostro magazine tv le risposte di un business angel (Canepa), di un avvocato (Tomassini), di una startup di successo (Fubles) e di un imprenditore che ha puntato su un settore maturo (il patron di Acqua Sant’Anna)

Pubblicato il 14 Lug 2014

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L’ultima puntata prima della pausa estiva di EconomyUp, il programma che racconta l’innovazione in Italia, è alle porte. Andrà in onda martedì 22 luglio alle 22 su Reteconomy (canale 816 di Sky e sul sito www.reteconomy.it in web streaming e on demand). Il titolo è “Apriti Italia“, un riferimento alla necessità che ha il nostro Paese di attrarre capitali, turisti e talenti. Ne discuteranno il conduttore Giovanni Iozzia e i suoi ospiti. Il primo è Luca Patanè, presidente di Uvet, Massimo Russo, direttore di Wired, e Giacomo Biraghi, coordinatore dei tavoli tematici sull’Expo.

Intanto, è disponibile on demand sul sito di Reteconomy, la sesta puntata, andata in onda martedì 15 luglio, alle 22 su Reteconomy, intitolata “Avanti chi rischia”.

Clicca qui per rivedere la sesta puntata “Avanti chi rischia”

I primi ospiti sono stati due professionisti che lavorano ogni giorno con il rischio. In questo caso, con il rischio dell’investire nelle startup. Si tratta di un investitore e un avvocato. Rispettivamente, Luca Canepa, business angel e membro del board of directors di IBAN, Italian Business Angel Network e Antonio Tomassini, fiscalista e partner dello studio legale DLA Piper. Il primo ha spiegato perché figure come i business angel e i venture capitalist sono determinanti per l’ecosistema italiano (e non solo) e ha fatto capire perché vale la pena scommettere sulle nuove imprese innovative e in quali settori ci sono più probabilità di ottenere ritorni economici interessanti. A Tomassini è spettato invece il compito di illustrare i vantaggi fiscali e le agevolazioni che si possono avere se si investe in startup.

Poi è stata la volta della consueta rubrica “Fa’ la cosa giusta” di Emil Abirascid, fondatore di Startup Business, che ha riflettuto su tutte le opportunità che si trova di fronte un cittadino che ha intenzione di investire alcune risorse sull’innovazione, dal crowdfunding all’ingresso nel capitale. Dopo aver visto la prima faccia della medaglia, gli investitori, c’è stato spazio naturalmente anche per l’altra, le imprese. In questa puntata, la prima storia è stata quella di Fubles, la più grande community d’Europa per organizzare partite di calcetto, che ha già fatto incontrare 390 mila giocatori e ha permesso di dare vita a più di centomila partite. In studio con Giovanni Iozzia c’era Giuseppe De Giorgi, cofondatore della startup, che ha raccontato come lui e i suoi soci hanno attirato l’attenzione di un’importante famiglia italiana di imprenditori, i Rosso, che nel 2013 hanno rilevato il 15% del capitale di Fubles.

A seguire, l’altra storia d’impresa della sesta puntata: quella di Fonti di Vinadio, l’azienda che produce l’acqua Sant’Anna, una nuova dimostrazione di quanto l’attitudine al rischio possa essere determinante per avere successo nel sistema produttivo italiano. A spiegarlo in un’intervista è il patron Alberto Bertone. Infine, a completare EconomyUp, la rubrica “Startup Corner“, i videoconsigli per startupper di Matteo Bogana del Polihub.

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