Giri di boa

Auguri per un 2014 più ricco del 2013 (ci vuole poco…)

L’anno che sta per concludersi è stato importante per tante aziende del Made in Italy, ma anche per tutto il sistema dell’innovazione. Nel 2014 i due mondi dovranno accelerare per passare dalle parole ai fatti e favorire l’incontro virtuoso fra piccole e medie imprese e start up. A vantaggio di tutti

Pubblicato il 27 Dic 2013

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Che cos’è il Capodanno se non una startup? L’inzio di una nuova navigazione dopo il simbolico giro di boa dei 12 mesi? E come in un’impresa si tirano le somme e si fanno i budget, con previsioni e impegni. Compatibilmente con il quadro politico europeo e italiano, limaccioso il primo e instabile il secondo, molte cose si sono mosse e si stanno muovendo, forse proprio grazie a questa specie di stordimento istituzionale di cui non è ancora chiaro l’esito (né a Bruxelles, né a Roma…). Come sempre pessimisti e ottimisti si contendono le versioni, ma cinque anni dopo la crisi finanziaria appare evidente che i suoi effetti negativi tendono a sfumare e i motori della ripresa da qualche parte sono già partiti. E’ una questione di cicli e la sfida è non restarne fuori solo per impreparazione o mancanza di visione.

Il 2013 è stato un anno importante per molte aziende italiane, soprattutto per quello orientate all’export o ancora meglio impegnate con decisioni nel lavoro di internazionalizzazione. Chi lo ha fatto e lo sta facendo con qualità e visione fattura all’estero ma per mantenere e (si spera) accrescere lavoro e ricchezza in Italia perché quello che riescono a ottenere sui mercati esteri dipende in buona parte dal valore immateriale dell’italianità, che va salvaguardato e irrobustito. Sono numerose le aziende che devono ancora cominciare questo percorso di autoconsapevolezza.

Il 2013 è stato anche un anno di svolta per l’ecosistema dell’innovazione, come hanno scritto in queste ultime settimane su EconomyUp.it importanti e competenti protagonisti. Sono stati fatti significativi passi avanti sul fronte normativo, è certamente aumentata la sensibilità e l’attenzione, anche se non è ancora sufficiente ad attirare capitali consistenti. Ma siamo decisamente in un’altra fase, c’è chi addirittura comincia a temere la bolla e chi parla già di inflazione. Ben venga anche un po’ di confusione se è premessa di nuova cultura imprenditoriale e di nuove imprese.

A questo punto è facile augurarsi e augurare a tutti un 2014 più ricco e brillante. Perché, a proposito di denari, basta poco per avere di più. Ma soprattutto perché dall’incontro fra il robusto sistema del Made in Italy, fatto di migliaia di piccole e medie imprese, e l’effervescente e un po’ caotico mondo delle startup possono solo venir fuori scintille e nuove fiamme imprenditoriali. A vantaggio di tutti. EconomyUp.it nel 2013 ha provato a rappresentare questo abbraccio virtuoso con il Manifesto della crescita possibile, 10 parole chiave affidate a 10 campioni del made in Italy da una parte e la fotografia dell’innovazione dall’altra. Nel 2014 ci piacerebbe passare dai sistemi alle imprese e alle persone. Perché le idee, ma anche gli affari, camminano sulle gambe degli uomini. Tanti auguri per un 2014 impegnato, soddisfacente e ricco.

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