“Ancor prima dell’emergenza sanitaria, a inizio anno abbiamo testato la maschera coinvolgendo un campione di cinquanta persone tra camminatori, runner e ciclisti, per ottenere feedback su usabilità, funzionalità ed estetica. In seguito alla pandemia, il nostro progetto ha trovato nuove motivazioni e una utilità oggettivamente riconosciuta”, così Ewoud Westerduin, co-founder e Head of Design di Narvalo, presenta l’innovativa mascherina, o forse sarebbe meglio dire, l’innovativo device.
Perché Narvalo Urban Mask è appena nata ma è facile intuire che ha delle caratteristiche che la rendono unica e ad alto potenziale, considerato che le sue feature tech sono al momento embrionali.
Cosa fa, dunque, questa mascherina?
Realizzata in tessuto 3D, la Narvalo Mask è traspirante, lavabile, idrorepellente e antistrappo, ma soprattutto filtra il 99,9% degli agenti inquinanti oltre a virus, batteri, polveri ed odori, grazie allo strato in carbone attivo. La mascherina Narvalo è così in grado di proteggere dall’inquinamento atmosferico e da virus e batteri, trasmissibili attraverso l’aria mediante droplet e particelle di aerosol, nonché di filtrare pollini ed altre particelle che causano reazioni allergiche, incrementando il comfort di respirazione.
Inoltre è dotata di una valvola di espirazione studiata per assicurare grande traspirabilità poiché capace di massimizzare il deflusso d’aria, evitando eccessivi accumuli di calore e umidità all’interno. Allo stesso tempo, la confezione di Narvalo Urban Mask prevede un tappo “anti-Covid” che, se applicato, blocca la fuoriuscita di goccioline anche durante l’espirazione: può essere facilmente rimosso quando non necessario e applicato nei luoghi affollati o dove lo impone la normativa, per assicurare protezione per se stessi e gli altri.
Per la fine dell’anno è inoltre previsto il rilascio della versione “Active” della maschera, ancora più tecnologica poiché equipaggiata con una valvola elettronica dotata di una ventola di estrazione intelligente e di sensoristica a bordo. La maschera diventerà così un device IoT di ultima generazione che permetterà di monitorare dati come la temperatura e l’umidità in maschera nonché i pattern respiratori dell’utente, garantendo sempre più sicurezza e comfort in diversi ambiti.
Accanto alla mascherina, c’è la Narvalo App che, grazie al GPS dello smartphone, è in grado di restituire un quadro molto chiaro sulla qualità dell’aria respirata durante il proprio tragitto, mostrando la differenza dell’aria che si respira con o senza la maschera. L’app è scaricabile e utilizzabile da chiunque, con l’obiettivo di fare prevenzione e sensibilizzare le persone sulla qualità dell’aria delle città in cui vivono.
Un dispositivo di questo tipo potrebbe essere d’interesse anche per il mondo assicurativo.
La pandemia, come abbiamo scritto, ha posto nuove sfide alle Compagnie, accelerando la maturazione digitale in risposta a una spinta molto forte verso nuovi prodotti. Già prima dell’emergenza coronavirus il mondo assicurativo e quello tech (attraverso dati e device) cominciavano a convergere in ambiti ben specifici, come quello della digital health.
Secondo una ricerca di Yolo, la ricerca online di polizze per la salute nei giorni del lockdown era cresciuta 800%.
Una mascherina evoluta come Narvalo, che integra tecnologie IoT e sensoristica particolare, possiamo immaginarla in un prossimo futuro in grado di registrare molti più dati, addirittura potrebbe intercettare e dare l’allarme se rileva virus, non sorprenderebbe trovarla come parte di una polizza salute.
Articolo originariamente pubblicato il 29 Giu 2020