“È l’investimento più importante nella storia del nostro Gruppo”, dice Sergio Marullo, amministratore delegato di Angelini Holding. Ed è un investimento su una startup. L’azienda farmaceutica italiana ha infatti acquisito per poco meno di 1 miliardo di dollari (960 milioni per la precisione) la biotech svizzera Arvelle Therapeutics, che sviluppa trattamenti per i disturbi del sistema nervoso.
In Italia, quindi, non ci sono solo prede ma anche aziende capaci di muoversi sul mercato europeo, magari sulla spinta dell’innovazione. Ed è proprio un’operazione di open innovation quella fatta da Angelini, azienda storica (è stata fondata nel 1919 ad Ancona, nota per farmaci come il Moment o la Tachipirina e per il disinfettante diventato di culto con il Covid-19, la Amuchina.
Arvelle Therapeutics è stata fondata a Zug, in Svizzeera, nel 2019 e ha sviluppato il cenobamato, definito Promising Innovative Medicine (“medicinale promettente e innovativo”), dall’agenzia del farmaco inglese (MHRA), per il trattamento delle convulsioni a esordio focale resistenti ai farmaci nell’adulto. Cenobamato è una small molecule dotata di un duplice meccanismo d’azione unico. Agisce modulando positivamente il canale ionico dell’acido γ-amminobutirrico (GABAA) e inibendo le correnti di sodio voltaggio-dipendenti.
I principali risultati clinici hanno documentato l’efficacia di cenobamato, mostrando una riduzione significativa della frequenza delle crisi, con un maggior numero di pazienti che hanno ottenuto una riduzione del 50% o più della frequenza delle crisi rispetto al braccio placebo. Cenobamato è approvato dalla FDA come farmaco antiepilettico (ASM, anti-seizure medication) per il trattamento delle convulsioni a esordio focale nell’adulto ed è disponibile in compresse con il marchio XCOPRI.
Entro il 2021 è attesa l’approvazione dell’EMA (European Medicines Agency) e dovrebbe cominciare la commercializzazione.
Con l’acquisizione di Arvelle Angelini non ha solo fatto investito sul biotech, la nuova frontiera del pharma business, ma anche sull’internazionalizzazione del gruppo. Infatti lancerà il nuovo farmaco in tutta Europa ed entro il 2022 aprirà uffici diretti in Francia, Regno Unito, Paesi nordici e Svizzera, ovviamente. “Questo accordo ci spingerà a diventare uno dei principali attori a livello europeo”, spiega il CEO di Angelini Pharma Pierluigi Antonelli. “Saremo infatti in grado di soddisfare le esigenze dei pazienti con diversi disturbi del sistema nervoso centrale (SNC), grazie a un portfolio innovativo, a eccellenti capacità mediche e a un’ampia presenza commerciale”.