Non c’è dubbio che internet sia la piattaforma migliore per fare impresa. Al ready-Steady Start-Up tenutosi il 12 ottobre presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa in concomitanza dell’Internet Festival, un panel di eccezione tra cui Ryan Heath portavoce della Commissione Europea per l’Agenda Digitale e per la Vicepresidente Neelie Kroes, Cristiano Radaelli di Anitec, Marco Sgroi di BAIA e Alberto Zilio di AT&T (moderati da James Fontanella Khan del FT) hanno cercato di definire come in Italia, Paese che vive di Pmi, la Rete possa diventare un sostegno efficace nella digitalizzazione dei processi di business tradizionali.
Ryan Heath ha elencato con grande ottimismo le sfide, sia nella regolamentazione sia in termini socio-culturali, che le start-up europee devono affrontare. «È necessario promuovere un ambiente culturale e commerciale più positivo per lo sviluppo dell’imprenditoria on line». In tal senso, l’Italia non ha alcuna motivazione per «non riuscire a produrre servizi digitali di qualità».
E’ proprio Internet lo strumento per vincere queste sfide, ha sostenuto Alberto Zilio di AT&T. “Ci ha permesso di rendere incredibilmente reali i cambiamenti che si pensava fossero solo possibili. I mercato è inscindibile dal concetto di connettività, «cioè la capacità di caricare e scaricare dati dalla rete». «Prodotti e servizi sono aumentati esponenzialmente con l’avvento degli smart-phone e delle app. Sei anni fa, non esisteva praticamente nulla». Oggi le grandi opportunità dipendono molto dalla connettività mobile (internet, intrattenimento, social network e applicazioni aziendali). «Perché siamo sempre connessi!». Tuttavia, se manca la capacità delle infrastrutture di processare dati, viene meno la possibilità di recuperare informazioni. «Ed ecco il collo di bottiglia per le start-up».” At&t ha anche investito più di 98 miliardi di dollari negli ultimi 5 anni per ampliare e migliorare in modo significativo le proprie reti Ip a banda larga wireless e wireline negli Stati Uniti e quest’investimento massiccio continuerà nei prossimi anni. Il colosso Usa, inoltre, ha promosso lo sviluppo di start-up utilizzando lo “speed-dating. «Si tratta di chiamate mensili che la nostra società effettua con i venture capitalist, durante le quali gli investitori suggeriscono le startup da incontrare e seguire».
In conclusione Zilio ha sottolineato che, a partire da oggi e per gli anni a venire, i servizi di At&t avranno un ruolo ancora più trasformativo. «La prossima ondata di innovazione condurrà le nostre società in un’era più intelligente e digitale. Per questo, è importante garantire politiche pubbliche che consentano lo sviluppo delle tecnologie innovative di domani. Per sfruttare il potenziale dell’economia digitale, c’è bisogno di trovare un giusto rapporto tra innovazione e regolamentazione, e c’è bisogno di modernizzare le leggi attuali considerando che il settore è totalmente diverso da quello che era dieci anni fa quando le leggi esistenti sono state scritte».
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