FORMAZIONE

Al via il nuovo Oilproject, la scuola online diventa più social

La piattaforma web per l’apprendimento (mezzo milione di utenti al mese) si presenta in una veste grafica diversa e aggiunge nuove caratteristiche: un meccanismo per seguire in tempo reale le attività degli altri studenti, un sistema di domande e risposte e un dashboard personale

Pubblicato il 15 Mar 2014

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Marco De Rossi, il fondatore di Oilproject

È online la nuova piattaforma di Oilproject, la scuola online gratuita che offre video, testi ed esercizi sulle materie più disparate. Il progetto è nato nel 2004 da un’idea di Marco De Rossi, un giovanissimo imprenditore (ora ha 23 anni, quando l’ha fondata ne aveva 14) con il sogno di fare innovazione nella formazione. Dopo aver raggiunto numeri di tutto rispetto (mezzo milione di utenti al mese, circa 5 mila contenuti organizzati in 124 corsi, pensati per studenti da 17 a 22 anni), il sito cambia faccia e aggiunge una serie di nuove caratteristiche per diventare più ricco, più fruibile e più social.

La prima novità è l’aspetto. “Abbiamo fatto un restyling dell’interfaccia per renderla più piacevole e meno ostica da utilizzare”, dice De Rossi a EconomyUp. Il layout del nuovo sito è stato progettato in modo tale da adattarsi perfettamente ai dispositivi mobile, sia smartphone che tablet. “Abbiamo notato che un allievo su tre utilizzava Oilproject in mobilità, sull’autobus andando a scuola la mattina oppure la sera sul divano: concepire una piattaforma responsive per il mobile era necessario”, aggiunge il fondatore.

Un’altra importante innovazione è l’aver previsto un sistema social per cui gli studenti possono seguirsi tra di loro e ricevere notifiche in tempo reale sulle modalità di apprendimento dei “compagni di classe”, ovvero gli altri utenti: a quali corsi si iscrivono, quali video stanno vedendo, che test ed esercizi stanno facendo e quanti punti hanno guadagnato.

“Il meccanismo dei punti è legato a un’altra grande novità: un sistema di domande e risposte che ricorda un po’ Yahoo! Answers o Quora”, racconta Marco. “In pratica, ognuno può fare una domanda su un certo argomento e il sistema lo ripropone sia ai propri amici che a tutti gli allievi che stanno studiando argomenti simili”. Per esempio, se il quesito riguarda la matematica ed è sul tema derivate, la piattaforma lo reindirizza anche a chi sta approfondendo i limiti, il calcolo differenziale o altri concetti d

el genere. “Se uno studente risponde e un altro giudica buona la risposta o fa ‘like’, si guadagnano punti: è un metodo che fa crescere l’affidabilità dei singoli utenti”, spiega De Rossi.

Un’ultima feature che non era presente prima e che sarà attiva con il nuovo sito, online dal 15 marzo, è il dashboard personale, una bacheca virtuale che raccoglie numeri e statistiche sulla propria storia di apprendimento. “È un esempio di data driven learning, la formazione basata sui dati che sta diventando sempre più importante per innovare questo settore”.

Oilproject è una startup che si finanzia attraverso la pubblicità ed è sostenuta da Telecom nell’ambito di Working Capital e attraverso Tim (“ci aiutano a divulgare il progetto”, afferma il founder). L’obiettivo, dice De Rossi è “continuare a crescere con l’attuale ritmo del 15% al mese, non solo sulla base utenti, che a un certo punto finirà visto che abbiamo calcolato un target di 3,5 milioni di studenti, ma anche dal punto di vista della qualità della visita: vogliamo offrire uno strumento che non sia solo di consultazione ma che diventi utile a tutto tondo nell’accompagnare lo studio attraverso dati, questions&answers ed elementi social”.

Una seconda prospettiva importante è aumentare il numero dei contenuti (che al momento possono essere proposti al team di

L'home page del sito

Oilproject da chiunque) e fare in modo di incrementare il numero di lezioni che seguono un approccio multidisciplinare. Su questo terreno, un contributo arriva da Impara Digitale, un’associazione di docenti che si occupa di promuovere un modo di insegnare innovativo, basato sulle potenzialità del mondo digitale.

Finora, almeno il 30% degli studenti italiani della fascia d’età 17-22 conosce la piattaforma. Molto più bassa, anche se non quantificabile, è la quota di insegnanti a conoscenza del progetto. “Non sappiamo come sarà la scuola di domani”, conclude De Rossi. “Ma sappiamo che sarà potenzialmente a qualunque ora, in qualunque posto, trasversale e gratuita. È importante che anche gli insegnanti si aprano a queste novità. Il digitale sta cambiando la formazione: è tempo di sperimentare ancora di più, in Italia si fa ancora poco”.

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