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AcneRevolution.it: così una startup vuole curare l’acne nella sua clinica dermatologica virtuale



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Dopo un’esperienza ventennale di poliambulatorio, la dermatologa e med-influencer Ines Mordente, insieme ai chirurghi Cassese e Puglia, ha fondato una startup che offre una “virtual clinic” per chi soffre di acne e pelle grassa. Come funziona, le tecnologie, i progetti per il futuro

Pubblicato il 12 dic 2024



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Il team di Acnerevolution.it

Dal poliambulatorio alla startup: è il percorso intrapreso da Ines Mordente, Riccardo Cassese e Francesco Puglia, che, dopo venti anni di esperienza ambulatoriale, hanno lanciato AcneRevolution.it, una clinica virtuale dermatologica specializzata in servizi a chi soffre di acne e pelle grassa, che utilizza strumenti tecnologici quali telemedicina, machine learning e intelligenza artificiale. Risultato: un fatturato di oltre 500 mila euro nei primi sei mesi di attività.

La squadra di AcneRevolution.it

La dermatologa Ines Mordente, oggi CSO, è anche autrice e med-influencer, con oltre 200mila follower su Instagram. Riccardo Cassese e Francesco Puglia, entrambi chirurghi maxillo-facciale, sono rispettivamente CEO e co-CEO. I tre medici, provenienti da esperienze professionali diverse ma sinergiche, adesso si dividono i ruoli: Mordente, direttore scientifico, segue la parte clinica e di ricerca oltre che l’immagine del gruppo, Puglia è impegnato nelle operation e in tutta la parte di processi, Cassese si occupa della parte tech.

Storia di AcneRevolution.it

“Abbiamo brevettato nel tempo – spiega Cassese – un nostro metodo nella cura dell’acne e curato oltre 50mila pazienti in tre anni. Le richieste erano tante e allora abbiamo ragionato sulla digitalizzazione del nostro poliambulatorio, abbracciando le nuove tecnologie per offrire a tutti la possibilità di essere curati anche a distanza. Abbiamo poi creato una academy – prosegue il CEO – per formare medici con il nostro metodo AcneRevolution, così da scalare velocemente e mantenere livelli di qualità elevati”.

Per digitalizzare la clinica, Cassese decide di formarsi da autodidatta, frequentando corsi di digital transformation, tra cui anche master prestigiosi ad Harvard. Nel primo business plan che scrive insieme a Ines Mordente, compagna di business e nella vita, pensa di assumere due medici per il primo anno e cinque per il secondo. Tuttavia, le richieste e le iscrizioni alla piattaforma (oggi più di 12mila) lo portano a dover portare a bordo altri medici. Si prevede che saranno oltre 250 entro la fine del 2028.

I numeri si spiegano anche grazie al metodo #Acne Revolution che hanno lanciato, che esplora le connessioni con alimentazione, ormoni, microbiota e altro, e propone beauty routine personalizzate, terapie mediche e dermocosmetiche.

Il mercato: fino a 600 milioni di euro tra farmaci e cosmetici per l’acne

L’acne colpisce oltre 650 milioni di persone nel mondo, pari al 9,4% della popolazione mondiale. Parliamo di un mercato che, solo in Italia, vale 300-400 milioni di euro per quanto riguarda la vendita di farmaci e 150-200 milioni di euro per la vendita di cosmetici. Chi è affetto da acne rischia di andare incontro a disturbi psicologici, come sbalzi di umore che comportano l’alternarsi di irascibilità e tristezza: stati d’animo che possono avere un impatto negativo sull’equilibrio mentale, soprattutto dei giovanissimi. Quest’ultimi sono sempre più inclini ad utilizzare le nuove tecnologie, come la telemedicina, per cercare soluzioni che gli evitino anche l’imbarazzo nell’affrontare una visita medica tradizionale. È soprattutto a loro che la startup ha pensato di indirizzare le sue soluzioni.

Come nasce una “Virtual Clinic” dermatologica

Il flusso digitale dei pazienti inizia online attraverso la piattaforma web. Si registrano e accedono ad un’area utente dove sono sottoposti a questionari anamnestici e vengono richieste informazioni sul loro stile di vita. Dopodiché possono prenotare una visita che può svolgersi sia da remoto sia in uno dei centri affiliati alla piattaforma digitale, seguendo il modello delle hybrid clinic americane. Le informazioni raccolte servono ad offrire al medico informazioni più chiare e dettagliate sul paziente, riducendo il tempo della diagnosi e la sua efficacia. Segue la terapia, una routine cosmetica che viene suggerita al paziente, in un percorso che ha una durata media dagli otto mesi a un anno. Ogni routine cosmetica è personalizzata.

L’integrazione con l’intelligenza artificiale

Grazie agli algoritmi di machine learning la startup sta lavorando all’addestramento di un algoritmo di intelligenza artificiale, “Skin analyzer”, che viene addestrato con le foto dei pazienti, insieme ai dati raccolti. L’obiettivo è creare un software che sarà capace di riconoscere le lesioni dell’acne e suggerire in automatico la cura più adatta: “Siamo partiti da poco ma abbiamo già l’ambizione di diventare la prima clinica dermatologica online sia in Italia che nel resto d’Europa. Il nostro vero patrimonio sono i 15 anni di esperienza che abbiamo nel trattamento dell’acne” spiega Cassese.

AcneRevolution.it: l’incontro con i business angel e l’apertura al capitale

Fondamentale nel percorso di crescita della startup il supporto d’investitori come Francesco Zaccariello, imprenditore digitale ed investitore con importanti exit nel track record. “Stiamo valutando l’apertura del capitale con un importante round che ci consenta di affermare la nostra leadership in Italia ed iniziare a guardare subito mercati come la Francia e Spagna dove già sono presenti realtà simili alla nostra” conclude Cassese.


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