A Palermo ora c’è un incubatore di startup digitali. Digital Magics, business incubator quotato sul mercato Aim Italia di Borsa Italiana (mercato riservato alle piccole e medie imprese), apre nel capoluogo siciliano la sua prima sede, in collaborazione con la società partner Factory Accademia.
Il nuovo progetto è stato presentato venerdì 15 gennaio nel corso dell’inaugurazione dei locali di Via Lincoln 21 (sede storica del Giornale di Sicilia), da Alessandro Arnetta, partner di Digital Magics Palermo e Ceo di Factory Accademia, Alberto Fioravanti, fondatore e presidente esecutivo di Digital Magics, Marco Gay, vicepresidente di Digital Magics e Gabriele Ronchini, fondatore e amministratore delegato per lo sviluppo del portafoglio di Digital Magics. A fare gli onori casa il condirettore del Giornale di Sicilia Giovanni Pepi e, in qualità di moderatore, Giorgio Mulè, direttore di Panorama.
“Siamo soddisfatti – ha affermato Alberto Fioravanti, fondatore e presidente esecutivo di Digital Magics – d
essere arrivati in questa bella città per aiutare la crescita delle imprese innovative e l’economia di questo territorio. Un incubatore accelera lo sviluppo di giovani imprese fornendo sostegno, servizi e mettendo a disposizione la sua rete di contatti. Il supporto di un business incubator consente alle startup di crescere fino a diventare delle vere e proprie aziende. Digital Magics Palermo vuole anche sviluppare l’ecosistema dell’innovazione siciliana, creando network locali di investitori e organizzando eventi, iniziative e incontri di business. Complementare a quest’attività – prosegue Fioravanti – sarà il Gioin che abbiamo appena lanciato. Si tratta del primo network esclusivo per imprenditori, manager di aziende e professionisti, pensato per aggregare aziende italiane e startup intorno al nuovo paradigma dell’Open Innovation. È solo l’ultima della grande eredità che ci ha lasciato Enrico Gasperini, insieme a me fondatore di Digital Magics. Coinvolgeremo i membri del network con diversi incontri nelle sedi Digital Magics e nei campus Talent Garden”.
“Sono già molte – ha aggiunto Alessandro Arnetta, partner di Digital Magics Palermo e Ceo di Factory Accademia – le startup innovative presenti nel palermitano e siamo certi che, con il nostro contributo, potranno aumentare ulteriormente per raggiungere i livelli di altre città della nostra stessa isola. Il nostro impegno costante sarà rivolto a valorizzare le cose buone di questa terra e a risvegliare lo spirito imprenditoriale dei giovani siciliani e di tutto il meridione”.
La nuova sede Digital Magics di Palermo è un open space di 500 metri quadri aperto tutto il giorno (dalle 8.00 alle 21.00), dotato di 12 box separati, scrivanie, sale riunioni e un’area relax. Il Giornale di Sicilia ha creduto fin dall’inizio nel progetto con Factory Accademia diventando partner di Digital Magics sul territorio e mettendo a disposizione gli spazi.
Uno spazio di co-working in partnership con Talent Garden, grande network europeo di co-working focalizzato sul settore digitale (partecipato al 30% da Digital Magics) con cui è stato sottoscritto un accordo strategico. Un punto di aggregazione fisico per gli imprenditori digitali e i creativi, collegato in tempo reale con gli altri 13 Tag italiani (a Milano, dove ce ne sono tre, Roma, Bergamo, Brescia, Cosenza, Padova, Genova, Pisa, Pordenone, Sarzana, Torino) e quelli di Barcellona, Tirana e Kaunas (Lituania).
Sono 246 le startup siciliane iscritte al registro nazionale, il 4,8% del totale nazionale. Con 84 startup innovative (34% del totale regionale) Catania è la provincia leader nella regione e precede Palermo che ne ha 71 (29%). Più distanziate le provincia di Messina con 33 startup (13%) e Agrigento con 18 (7%) mentre sono poco più di una decina quelle presenti a Caltanissetta e Trapani (12 ciascuno, 5%), e Siracusa (11 – 4%). In coda alla graduatoria sono Enna e Ragusa dove sono attive rispettivamente 3 (1%) e 2 (0,8%) startup. Si tratta prevalentemente di società a responsabilità limitata (srl) e poche società cooperative. A Catania e Palermo, dove si concentrano più della metà delle startup siciliane, le aziende innovative si occupano soprattutto di produzione di software e consulenza informatica: se nel palermitano e nel siracusano rappresentano il 30%, nel catanese arrivano al 47%. Sono tante anche a Messina (30,8% del totale) e Siracusa (33,3%).
In provincia di Palermo (17,2%) ci sono in percentuale più startup nel settore della ricerca scientifica e sviluppo che a Catania (14,1%). Fra le startup anche diversi studi di architettura e ingegneria, collaudi e analisi tecniche. Ad Agrigento sono quasi un quarto del totale (21,4%), a Palermo il 7,8%. La maggior parte delle startup siciliane – rileva l’analisi di Digital Magics – ha una capitalizzazione mediamente non superiore ai 10 mila euro: se a Palermo sono il 76% del totale (54 su 71) a Catania arrivano al 77% (65). Anche a Messina pesano per oltre i due terzi (76% e 25) così come ad Agrigento (78%) e Caltanissetta (83%). Si scende sotto questa soglia solo a Trapani (67%) e Siracusa (72%). Nel catanese solo il 14% (12) delle imprese innovative ha un capitale sociale fino a 50 mila euro mentre sfiorano il 5% (4) quelle con capitale da 50 a 250 mila euro. Sono meno le startup palermitane con capitale da 10 a 50 mila Euro (quasi il 10% del totale), ma sono di più (8%) quelle da 50 a 250 mila euro. L’unica startup siciliana che supera i 5 milioni di capitale sociale è nel ragusano e opera nel comparto energetico.
La prima startup nell’isola è comparsa proprio a Palermo nel 2009 ma, dopo un’accelerazione nel 2013, il vero boom di iscrizioni nel Registro delle Imprese Innovative si è rilevato nel 2014 (84 iscrizioni in Sicilia) con Palermo (33) davanti a Catania (25). Nel 2015 il trend è rallentato stavolta con una maggiore natalità di imprese innovative nel catanese (23) rispetto al capoluogo (19). L’analisi di Digital Magics sul versante economico-finanziario ha evidenziato come grazie al fondo di garanza per le startup del Ministero dello Sviluppo Economico, fino all’agosto dello scorso anno, sono arrivati in Sicilia quasi 6,5 milioni di euro mentre nel 2014 su 297 operazioni di venture capital appena 5 hanno riguardato l’isola contro i 13 della Campania. (L.M.)