Finanziamenti per 3,3 milioni di euro e 6 nuove startup in portfolio per il più grande network regionale di business angel: questo è stato il 2015 del Club degli Investitori, con sede a Torino, che nel corso di quest’anno ha contribuito a finanziare Directa Plus, D-Orbit, Whoosnap, Finaest, Oluck e Desmotec.
“Per quanto riguarda il Club degli Investitori, sicuramente è stato un anno molto positivo, sia in termini qualitativi che quantitativi” ha dichiarato il presidente Giancarlo Rocchietti. “Il numero di soci – ha proseguito – è notevolmente aumentato, superando le 100 unità, e questo ci ha permesso di raggiungere diversi obiettivi. Da una parte, infatti, nella fase di approfondimento, avere a disposizione maggiori competenze, ci ha permesso di prendere in considerazione settori precedentemente poco esplorati come quello delle nanotecnologie e del fashion retail; dall’altra, ci ha consentito di uscire fuori dal nostro territorio regionale di competenza e diventare così attori rilevanti a livello nazionale. A questo, si sono aggiunte azioni di co-investimento con i più importanti fondi di venture capital italiani”.
Due, quindi, le più rilevanti novità 2015. Prima di tutto la diversificazione degli investimenti a livello settoriale e territoriale. I due casi più significativi sono rappresentati da Directa Plus, azienda lombarda specializzata in nanotecnologie, che si caratterizza per essere il più grande impianto europeo per la generazione di fogli di grafene altamente puro, e da D-Orbit, startup attiva nel settore spaziale, che ha messo a punto un dispositivo per la rimozione dei satelliti dallo spazio alla fine del loro ciclo di vita. I primi, a marzo 2015, hanno ricevuto un finanziamento pari a 1,45 milioni di euro; i secondi, a settembre 2015, hanno chiuso un round di 1,83 milioni di euro, in cui il Club degli Investitori è stato lead investor con un investimento pari a 1,3 milioni di euro. Ad investire insieme al Club, TTVenture, fondo di venture capital del gruppo Quadrivio, una delle maggiori realtà del panorama finanziario italiano, con asset in gestione per oltre 1,2 miliardi di euro, e Como Venture, che opera anche in sinergia con il Parco Scientifico Tecnologico ComoNExT.
La seconda novità riguarda la collaborazione con alcuni tra i più importanti fondi di venture capital. Oltre a quella sopra citata con TTVenture, il network di business angel ha partecipato, a luglio 2015, con un importo pari a 150K, ad una operazione di co-investimento da 400K con LVenture, holding di partecipazioni quotata alla Borsa Italiana. A beneficiarne, Whoosnap, una piattaforma basata su un’app mobile, che permette di richiedere foto in tempo reale di uno specifico luogo o evento, sfruttando le dinamiche di crowdsourcing. Quest’ultima, lo scorso 14 dicembre, è stata inserita, insieme a D-Orbit, tra le 100 startup dell’anno.
Ad aggiungersi al portfolio, infine, Finaest, piattaforma che permette ad artigiani e designer emergenti italiani di fare conoscere e vendere i propri prodotti nel mondo e Oluck, sito web che crea interazione tra utente e pubblicità, che hanno ricevuto, a maggio 2015, rispettivamente 150K e 100K. Ultima in ordine temporale a ricevere un finanziamento da 215K, a fine ottobre 2015, Desmotec, startup biellese attiva nel settore della preparazione atletica e dell’allenamento isoinerziale. Oltre alla collaborazione con numerose federazioni sportive italiane, l’azienda fondata da Alberto Bertagnolio ha chiuso importanti contratti a livello internazionale, tra cui quelli con i Miami Dolphins, squadra di football americano della NFL, e i Washington Capitals, squadra professionistica di hockey su ghiaccio con sede a Washington D.C.
Un anno quindi importante per il Club degli Investitori che, a pochi giorni dall’Assemblea annuale che ha chiuso i lavori del 2015, si è dato i primi obiettivi per il 2016: investimenti nel settore food, nuove collaborazione con importanti partner a livello nazionale e inizio del processo di exit da alcune partecipate.
Da dove partire per raggiungere questi obiettivi? Da tre fatti importanti che hanno segnato l’ecosistema delle startup nel 2015. “Innanzitutto ci sono state diverse exit, soprattutto nel life science e ICT, che hanno dato grosse soddisfazioni a fondatori ed investitori – prosegue Giancarlo Rocchietti – Questo dimostra che il lavoro degli operatori negli anni passati sta portando ai primi risultati positivi. Secondo: sono stati avviati nuovi fondi di venture capital di dimensioni notevoli per il nostro mercato, che danno la possibilità alle startup di accedere a nuovi finanziamenti dopo i primi investimenti seed, come quelli erogati dal Club degli Investitori. Infine, sono nati i primi corporate venture: Gruppo Cln e Gruppo Mondadori, ad esempio, hanno istituito al loro interno nuove divisioni dedicate, investendo su manager specifici del settore”.