RAGAZZI PRODIGIO

10 talenti italiani under 30 che si sono fatti notare nel 2014

Anche noi abbiamo i nostri Zuckerberg: dal tredicenne Maranghi, che ha inventato un braccialetto-quasi-diario-segreto al 15enne Cacitti, costruttore di stampanti 3D, dalla diciottenne Cortese, ideatrice di una piattaforma per scambio libri usati al 23enne Dattoli, pioniere del co-working. Ma anche over 25 alla guida di startup affermate (Fluentify, Pedius). Quest’anno sono stati sotto la luce dei riflettori. E potrebbero esserlo anche in futuro

Pubblicato il 29 Dic 2014

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Cesare Cacitti

Si va dal tredicenne mezzo texano e mezzo milanese che ha creato un braccialetto-quasi-diario-segreto alla quattordicenne appassionata di Arduino, dal quindicenne che vuole lanciare la sua stampante 3D low cost alla 18enne che ha creato un sito per lo scambio di libri usati. Fino al 26enne che ha fondato una startup di lingue lanciatissima nel web o al 29enne che ha creato Pedius, startup su cui il venture capital di Telecom Italia ha da poco investito 410mila euro. Sono i ragazzi prodigio italiani: la dimostrazione che i Mark Zuckerberg non nascono solo negli Usa e che anche da noi fioriscono talenti in erba. Alcuni sono giovanissimi, altri hanno iniziato molto giovani e si stanno avvicinando alla trentina. Tutti sono straordinariamente innovativi. E non è solo merito dell’età ma di idee, volontà e coraggio.

Jacopo Maranghi – Tredici anni, texano e milanese, ha creato un kit con braccialetto, lucchetto e codice che permette di crearsi un diario segreto accessibile solo al proprietario e agli amici con cui desidera condividerlo. Il giovanissimo è stato aiutato nel progetto da MainDreams Milano e si è dato anche al crowdfunding (quello reward-based, che prevede finanziamenti in cambio di simbolici omaggi) sulla piattaforma Kickstarter. Report ha brevemente raccontato la sua storia nella puntata sulle startup e il crowdfunding in onda a inizio dicembre.

Valeria Cagnina – Nata nel 2001, studentessa e presto perito informatico, oltre che assidua frequentatrice di CoderDojo, ama costruire con Arduino e insegnarlo ai bambini. È la più giovane travel blogger d’Italia. Valeria è stata scelta a novembre scorso tra i primi 100 Digital Champions italiani da Riccardo Luna, nominato a fine settembre dal presidente del Consiglio Matteo Renzi Digital Champion nella Ue con il compito di “aiutare i cittadini europei a diventare digitali”.

Cesare Cacitti – Vicentino, 15 anni, a otto è rimasto folgorato da un video su Youtube sulle prime stampanti 3D, a 13 si è messo a costruirne una da solo e quest’anno ha concorso al Premio Gaetano Marzotto, la più grande startup competition italiana, con un progetto di sviluppo di un’altra stampante 3D, però low cost. Grazie al Premio ha avuto la possibilità di essere ospitato per sei mesi nel Talent Garden di Padova.

Antonio Scarnera – Sedici anni, è uno startupper ed imprenditore di Lecce, anche lui scelto da Riccardo Luna tra i primi 100 Digital Champions italiani. La sua startup IslandOfHost fornisce server dedicati e domini online. Come Digital Champion ha intenzione di puntare sulla sua generazione, “che non sempre conosce il mondo del digital, non sempre sa utilizzare bene gli strumenti che ha disposizione, senza dimenticare nessuno”.

Arianna Cortese – Diciotto anni, studentessa di Torino, è l’ideatrice di PickMyBook, la prima piattaforma web pensata per comprare e vendere libri usati. Arianna si è più volte è trovata in difficoltà nel vendere o comprare libri usati ed ha deciso di risolvere il problema da sola facendo anche risparmiare un po’ di soldi ai suoi coetanei. Il sito è semplice e molto funzionale, pochi passi per inserire i libri in vendita, tre foto per rendere note le condizioni del libro e via agli scambi.

Davide Dattoli – A soli 23 anni è già un pioniere, visto che ha fatto la storia del co-working in Italia con Talent Garden. Tutto è cominciato alla fine del 2011, con il primo spazio inaugurato a Brescia, la sua città. Sembrava l’idea stramba di un ragazzino quella di mettere insieme nello stesso spazio nuove imprese e professionisti. Ma ha funzionato. Da allora è nato un network di coworking sparsi per l’Italia e anche all’estero. Oltre a Milano e Brescia ci sono Tag a Bergamo, Padova, Genova, Pisa, Torino e l’ultimo nato a Cosenza. C’è anche un Talent Garden a New York, e a fine anno ne sono stati aperti altri due a Differdange, in Lussemburgo e a Kaunas, in Lituania. In tutto undici Tag che riuniscono circa 600 talenti . Quale riconoscimento del percorso intrapreso, a luglio Dattoli è entrato nel Consiglio Direttivo di ItaliaStartup.

Marco De Rossi – Ventitré anni, milanese, fondatore di Oilproject, la scuola online gratuita che offre video, testi ed esercizi sulle materie più disparate, quest’anno De Rossi, ha lanciato un restyling del sito per renderlo più social. Il progetto è nato nel 2004 quando aveva solo 14 anni e sognava di fare innovazione nella formazione. Oilproject è una startup che si finanzia attraverso la pubblicità ed è sostenuta da Telecom nell’ambito di Working Capital. La piattaforma ha raggiunto numeri di tutto rispetto: mezzo milione di utenti al mese, circa 5 mila contenuti organizzati in 124 corsi, pensati per studenti da 17 a 22 anni.

Giacomo Moiso – 24 anni, è Ceo di Fluentify, piattaforma digitale che aiuta chi sta imparando una lingua straniera (inglese in primis) a migliorarla parlando online con madrelingua da tutto il mondo. Oltre che da Moiso, la start up è stata ideata Andrea Passadori, 24 anni, Claudio Bosco, 22, e Matteo Avalle, 26, da Torino. Fluentify è stata fondata in Uk nel 2013 ma quest’anno i giovani hanno deciso di farla tornare in Italia, dopo che Stefano Marsaglia, co-Ceo di Mediobanca, ha investito 250mila sterline nel progetto. Oggi Fluentify è una realtà con 15 mila utenti registrati, 50 tutor madrelingua da dieci paesi del mondo e uffici a Torino (oltre che a Londra) che impegnano professionisti e sviluppatori.

Lawrence Nahum – 29 anni, nato e cresciuto a Milano, ha fondato nel 2013 a Malta GreenAddress. Dalla collaborazione con Davide Barbieri e Andrea Medri, ideatori di The Rock Trading, una delle prime piattaforme di scambio per valute digitali, è nata una nuova tecnologia in grado di garantire in modo sicuro e istantaneo il prelievo e il deposito di Bitcoin. GreenAddress è infatti una startup fornitrice di wallet, ovvero le “chiavi” private e personali necessarie per muovere i Bitcoin in proprio possesso. Quest’anno gli sviluppatori del protocollo Bitcoin hanno definito GreenAddress una delle soluzioni più avanzate.

Lorenzo di Ciaccio – 29 anni, è il fondatore di Pedius, startup che ha sviluppato un sistema innovativo di comunicazione per consentire ai non udenti di effettuare normali telefonate, utilizzando tecnologie di riconoscimento e sintesi vocale e che ha di recente ottenuto 410mila euro da Tim Ventures, società del Gruppo Telecom Italia nata per investimenti dedicati alle migliori startup digitali. La società è stata vincitrice di grant TIM#WCap nel 2013, ovvero è stata accolta nell’incubatore di Telecom Italia dedicato alle startup innovative, ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti ed è stata adottata presso i Call Center del Gruppo TI, che ha in questo modo abbattuto un’importante barriera per chi ha problemi totali o parziali di udito.”Mi auguro che questa operazione guidata da un colosso come Telecom Italia sia un esempio di come di come stia cambiando in Italia il settore degli investimenti in venture capital e nell’innovazione” ha dichiarato Lorenzo Di Ciaccio, alla guida di un team giovanissimo di otto persone.

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