L’Unione Europea ha compiuto un passo decisivo verso una maggiore responsabilità delle imprese con l’approvazione della Supply Chain Act o CSDD), la direttiva che impone alle aziende obblighi stringenti di due diligence lungo le proprie catene di fornitura. L’obiettivo della Direttiva (UE) 2024/1760 (Corporate Sustainability Due Diligence Directive – CS3D o CSDDD) è garantire pratiche aziendali più etiche e sostenibili, riducendo il rischio di violazioni dei diritti umani e danni ambientali nei processi produttivi globali.
Che cos’è la Supply Chain Act?
La Supply Chain Act (o Direttiva UE sulla Due Diligence delle Imprese) obbliga le aziende a monitorare, prevenire e affrontare eventuali impatti negativi derivanti dalle proprie operazioni e da quelle dei loro fornitori. Questo significa che le imprese dovranno adottare misure di controllo su tutta la filiera, verificando che i propri partner rispettino standard ambientali e sociali.
La normativa si ispira alla legge tedesca sulla due diligence (Lieferkettengesetz) e alla legislazione francese sulla “vigilanza” delle imprese, ampliandone l’applicazione su scala europea.
Supply Chain Act: quando entra in vigore?
Il 26 febbraio 2025, la Commissione Europea ha presentato un nuovo pacchetto di riforme, noto come “Pacchetto Omnibus”, volto a semplificare le normative dell’UE. Le misure proposte avranno un impatto su diverse regolamentazioni, tra cui CSDDD, CSRD, Tassonomia e CBAM.
Affinché il pacchetto entri in vigore, sarà necessaria l’approvazione del Consiglio Europeo e del Parlamento Europeo nei prossimi mesi, durante i quali potrebbero essere apportate ulteriori modifiche.
Le principali novità relative alla CSDDD includono:
- l’obbligo di due diligence limitato ai soli partner commerciali diretti e una riduzione della frequenza delle valutazioni periodiche, che passeranno da annuali a quinquennali;
- la rimozione del regime di responsabilità civile armonizzato, lasciando spazio alle normative nazionali;
- il rinvio dell’entrata in vigore al 2028, con l’anticipo della pubblicazione delle linee guida a luglio 2026.
A chi si applica?
La direttiva riguarda principalmente:
- Grandi imprese europee con oltre 500 dipendenti e un fatturato globale superiore a 150 milioni di euro.
- Aziende di settori ad alto rischio (tessile, minerario, agricolo, ecc.) con più di 250 dipendenti e un fatturato di almeno 40 milioni di euro.
- Imprese extra-UE che operano nel mercato europeo e superano determinate soglie di fatturato.
Supply Chain Act: obblighi previsti
Le aziende coinvolte devono adottare un piano di due diligence, che include:
- Mappatura della supply chain per identificare potenziali rischi legati a violazioni dei diritti umani e danni ambientali.
- Implementazione di misure preventive e correttive per affrontare le criticità individuate.
- Monitoraggio continuo per garantire la conformità degli standard etici e di sostenibilità.
- Trasparenza e reporting con la pubblicazione periodica delle azioni intraprese.
- Meccanismi di reclamo per consentire segnalazioni da parte di stakeholder e lavoratori.
Le sanzioni
Le imprese che non rispettano gli obblighi potranno incorrere in:
- Sanzioni economiche proporzionate al fatturato, decise dagli Stati membri.
- Esclusione dagli appalti pubblici europei.
- Responsabilità civile in caso di danni a terzi derivanti dalla mancata due diligence.
Quali impatti per le imprese?
L’adozione della Supply Chain Act avvia una trasformazione radicale nelle strategie aziendali. Le imprese dovranno rafforzare i controlli sui fornitori, implementare sistemi di monitoraggio più avanzati e integrare la sostenibilità nei propri modelli di business. Questo porterà vantaggi a lungo termine, migliorando la reputazione aziendale e riducendo rischi legali e finanziari.
La Supply Chain Act rappresenta un cambio di paradigma nella gestione delle catene di fornitura, favorendo un’economia più responsabile e sostenibile. Le aziende devono prepararsi ad adeguarsi alla nuova normativa, trasformando la compliance in un’opportunità per migliorare la propria competitività nel mercato globale.