Retail Hub è una startup, fondata da Antonio Ragusa e Massimo Volpe, che ha lanciato una piattaforma digitale per generare cultura dell’innovazione nel retail e favorire l’incontro tra corporate e startup. “Noi guadagniamo anche sul fatturato realizzato grazie alle partnership”, dice il CEO
Pubblicato il 10 Giu 2020
Portare innovazione in maniera spinta e verticale nel retail. È l’obiettivo di Retail Hub, il primo business accelerator dedicato alla trasformazione della distribuzione. “Vogliamo portare le startup al tavolo dei grandi operatori del settore e sentirli dire: wow!”, dice Antonio Ragusa, CEO e cofondatore della startup con Massimo Volpe.
Retail Hub, che cosa fa il business accelerator verticale
La pandemia da coronavirus ha imposto un’accelerazione nei percorsi di innovazione di grandi e piccole aziende del retail: l’obbligo di ridisegnare gli spazi e le modalità di uso dei punti vendita, la necessità di avere una strategia digitale e realmente omnichannel, la costruzione di nuove relazioni con i clienti indipendenti dal contatto fisico impongono il confronto con il mercato nazionale e internazionale dell’innovazione. “Questo è il lavoro che stiamo facendo da qualche mese”, spiegano Ragusa e Volpe, “con attività di scouting internazionale, eventi, momenti di formazione e tour internazionali”.
I fondatori e i soci
Antonio Ragusa è stato direttore commerciale di Martha’s Cottage, la scaleup italiana dedicata agli acquisti per il matrimonio e i party, e direttore commerciale di Retail Institute dove ha conosciuto Massimo Volpe, che ha sempre lavorato all’estero, da Shangai a Chicago, dove è stato tra l’altro Chairman di F.I.R.A., la Federal of Retail Associations, il network che riunisce 45 associazioni di retailer di 40 Paesi. Adesso vive a Londra ed è l’avamposto internazionale di RetailHub.
La startup ha cominciato con una raccolta Family e Friends: tra questi ci sono diversi manager e imprenditori, come il presidente di Pianoforte Holding (a cui fanno capo marchi come Yamamay e Carpisa) e l’amministratore delegato di Melegatti 1894 Lucia Fracassi, che hanno investito sul progetto a titolo personale. “E altri se ne aggiungeranno presto”, dicono i founder dell’acceleratore che adesso è vicino alla chiusura di un primo round di finanziamento da 300mila euro.
Un ponte fra aziende della distribuzione e startup
“Negli ultimi anni la domanda e la necessità delle aziende di incontrare startup è aumentata. Noi offriamo l’opportunità di un confronto internazionale, dagli Stati Uniti alla Cina e all’Asia dove l’innovazione è molto più spinta”, spiega Antonio Ragusa. “Dall’altra parte alle startup offriamo un’opportunità per accelerare il go to market. Quello che vogliamo fare è costruire un ponte su cui aziende tradizionali e startup si incontrano per innovare il retail”. “L’Europa è un mercato interessante ma difficile”, ricorda Volpe. “Perché è frammentato, devi aprire molti uffici, usare tante lingue. Se non sei già basato nel Vecchio Continente, fai prima ad andare altrove”.
Nel suo lavoro di virtual accelerator, con progetti di consulenza che facilitano l’incontro e lo sviluppo di relazioni stabili fra aziende e startup, RetailHub cerca quelle che definisce “startup enterprise ready”, che abbiano già un’impostazione e una proposta pronta per il dialogo con le corporate. Il suo modello di business prevede una fee sul fatturato realizzato grazie alla partnership (che può essere di tipo commerciale o anche societario). “Facciamo retail advisory con l’obiettivo di generare cultura dell’innovazione nei retailer”, conclude Ragusa, che ricorda i webinar che regolarmente vengono organizzati per aggiornare i partner sulle tendenze internazionali: in giugno sono in programma quello sulla customer engagment post-covid (il 16), il pharma (22), GDO e innovazione digitale (23), la customer experience in the Low Touch Economy (24)
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