OPEN INNOVATION

Retail, 16 startup italiane B2B che lavorano con le aziende per il negozio del futuro

Le imprese del retail in Italia cominciano a interessarsi alle soluzioni innovative che vengono dalle startup per impiegarle in diverse aree, dai pagamenti all’analisi dei dati, al rapporto con il cliente. Ecco una lista di giovani imprese B2B: che cosa fanno, con chi lavorano, come stanno cambiando il settore

Pubblicato il 05 Mar 2019

retail

Dalle soluzioni di realtà virtuale per provarsi un vestito a quelle per fare acquisti al supermercato senza passare dalla cassa, dai pagamenti resi più veloci ai processi diventati più semplici, fino alle proposte per far giocare il cliente o garantire la sicurezza delle merci: sono innovazioni di cui il mondo del retail avrà sempre più bisogno negli anni a venire. E, spesso, provengono dalle startup.  Come ha rilevato l’ultima edizione dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail della School of Management del Politecnico di Milano, per il momento la spesa complessiva in digitale dei top retailer è ancora estremamente bassa, appena più dell’1% del fatturato.  Ma l’anno scorso sono decollati 200 nuovi progetti digitali in ambito retail. E per il futuro l’85% dei retailer vuole innovazioni digitali in negozio.

D’altra parte stanno nascendo diverse startup che propongono idee, soluzioni e processi innovativi per le aziende che si occupano di retail. In totale sono più di 1600 le startup innovative italiane che potenzialmente si occupano di retail, circa il 17% delle oltre 9.700 iscritte nell’apposito registro, quindi quasi una su cinque. Lo dicono i dati combinati di InfoCamere, Atoka e Cerved. Di queste il 43,5% si occupa di eCommerce, il 16,3% di intelligenza artificiale, l’11,3% di Internet of Things, il 10,9% di Big Data, il 9,7% logistica, il 3,7% di vendita al dettaglio e GDO, il 2,7% di Bot e Chatbot e l’1,9% fidelity e loyalty program.

È impossibile elencare tutte le startup del retail B2B in Italia, così come le scaleup (startup “cresciute”). Qui abbiamo inserito alcune di quelle che negli ultimi tempi si sono fatte notare e hanno raccolto riscontri positivi dal mondo delle imprese. I settori sono vari, dai pagamenti all’analisi dei big data, dalle startup che aiutano le aziende ad applicare l’omnicanalità a quelle che le supportano nella ricerca di dipendenti. Naturalmente la nostra la lista resta aperta a ulteriori segnalazioni da parte dei  lettori.

RETAIL E PAGAMENTI

1. RETAPPS

RetAPPs è una startup specializzata in soluzioni tecnologiche innovative per il settore retail basate sull’impiego di smartphone e tablet nel processo di acquisto in-store e out-of-store. In particolare RetAPPs sviluppa e distribuisce SmartBip, un piattaforma software che consente ai retailer di integrare in un’unica applicazione modulare i servizi di Mobile Self Scanning, Mobile Payment, Shopping List Management, Select&Collect, Mobile Promotions & Couponing. L’azienda è stata fondata nel 2012 da Alessandro Tiretta, esperto IT del settore retail in Italia, e da Superpartes, innovativo incubatore di impresa con sede a Brescia. Tra i vari clienti di RetApps c’è Auchan Italia, che l’ha utilizzata per lo sviluppo della app di mobile payment AuchanSpeedy. Si tratta di un servizio innovativo che permette di saltare del tutto il passaggio in cassa, grazie a un’applicazione su smartphone. Attivo in 50 punti vendita in tutta Italia, Auchan Speedy consente di selezionare i prodotti, effettuare il “self scanning” dei codici a barre tramite la fotocamera dello smartphone, scoprire sconti e promozioni, oltre a riempire il proprio “carrello virtuale”. Terminata la spesa, poi, è possibile effettuare l’acquisto dei prodotti utilizzando una delle carte di pagamento registrate nel proprio wallet digitale, senza passare dunque dalle casse.

2. SATISPAY

Satispay è una startup innovativa frutto del lavoro di un team di giovani italiani che offre un servizio di mobile payment basato su un network alternativo alle carte di credito e debito. Disponibile per iPhone, Android e Windows Phone, può essere utilizzato da chiunque abbia un conto corrente bancario per scambiare denaro con i contatti della propria rubrica telefonica e pagare nei punti vendita ed e-commerce convenzionati con la stessa semplicità con cui si invia un messaggio. Per gli utenti il servizio è completamente gratuito, non ci sono infatti costi di iscrizione, di invio o ricezione pagamenti. Per gli esercenti aderenti al servizio non sono previsti costi di attivazione o canoni mensili ma soltanto una commissione fissa di 0,20 € per i pagamenti superiori a 10 €: tutti gli incassi inferiori a questa soglia non hanno alcuna commissione. Oltre agli evidenti vantaggi economici, Satispay consente anche di migliorare l’esperienza del cliente, rendendo più rapido ed efficiente il pagamento e riducendo i tempi di attesa alla cassa. Sono questi i motivi che convincono piccoli negozi e grandi brand a integrare Satispay come sistema di pagamento. Tra questi: Esselunga, Coop, Eataly, Pam, Yamamay, Motivi, Trenord, Benetton, Caffè Vergnano, Venchi, Grom, MyChef, Gruppo Cigierre, Total Erg, Kasanova, Repsol, Freddy, Moleskine, Arcaplanet, MC2 St. Barth, Sorelle Ramonda, Vivigas. A settembre 2018 la scaleup co-fondata e guidata da Alberto Dalmasso ha chiuso un aumento di capitale da 15 milioni di euro.

Satispay: chiuso l’aumento di capitale a 15 milioni, entrano nuovi investitori

3. GETYOURBILL

Ultroneo, spin-off dell’Università degli Studi di Udine, ha ideato GetYourBill, software per l’emissione delle fatture via POS che è stata tra i vincitori dell’edizione 2017 dell’Open-Inn Retail Award, premio organizzato da Kiki Lab. GetYourBill è un sistema innovativo per la fatturazione di tutte le spese. Attraverso i dispositivi di pagamento elettronico (POS) può registrare qualsiasi acquisto effettuato dai titolari di Partita IVA e dai clienti privati che lo richiedono. È uno strumento per esercenti, artigiani e liberi professionisti che possono emettere in maniera istantanea e precisa le fatture per i propri clienti, con un notevole risparmio di tempo. GetYourBill è anche utile per chi vuole scaricare le spese, fatturando importi di qualsiasi entità anche presso negozi e locali dove i dati per l’intestazione non sono già memorizzati. L’utilizzo del sistema non ha alcun costo per gli acquirenti, e le offerte per esercenti e liberi professionisti hanno un costo vantaggioso. Inoltre, le fatture emesse e ricevute vengono archiviate online in modo semplice e sicuro.

OMNICANALITÀ

4. PAPÈM

È un marketplace per retailers della moda e del design che punta a collegare i negozi online e i negozi fisici. Grazie a Papèm, i retailer possono promuovere i loro prodotti online e i clienti possono confrontare opportunità, ottenere sconti speciali o comprare direttamente online dai migliori negozi. È stata lanciata a inizio 2016 da Alberto Lo Bue, il CEO che è stato data scientist di Rocket Internet, Carlo Alberto Lipari e Roberto Pirrone, CSO e anche componente del direttivo del Gruppo Giovani imprenditori di Confcommercio Palermo. Dal lato cliente l’app di Papèm permette di individuare in quale store di una città sia disponibile il capo di abbigliamento che si sta cercando e verificarne la disponibilità in un click, per poi recarsi nel negozio e provarlo in tutta tranquillità.  Il focus principale adesso è rivolto alle partnership con i migliori brand di moda. Ad oggi ha ricevuto due round di finanziamenti per un totale di 430mila euro.

Papèm, la startup che fa vendere di più (nei negozi e online)

5. STENTLE

Si tratta di una startup innovativa nata nel 2015 e acquisita di recente da M-Cube Digital Engagement, gruppo italiano impegnato nella realizzazione di soluzioni audiovisive per il marketing instore. Stentle punta a fornire ai propri clienti gli strumenti per poter affrontare iniziative omnicanali nel mondo del retail, GDO e del turismo. Fondata da un team di ex-consulenti e dirigenti d’azienda con più di 40 anni di esperienza sul campo di progetti di innovazione e digitali, e guidata da Alexio Cassani, ha costruito una piattaforma di Omnichannel Customer Engagement (SaaS) in grado di portare i benefici del mondo online nel mondo fisico sia per i commessi che i clienti finali. Just Commerce – questo il suo nome – è un kit di strumenti come servizi cloud e app mobile per le catene retail. Le soluzioni di Stentle, integrandosi con i sistemi legacy del brand cliente, permettono di supportare il personale del punto vendita in tutto il processo commerciale, dal riconoscimento del cliente fino al percorso personalizzato che ripropone le logiche del mondo online all’interno del negozio fisico.

Omnicanalità, come affrontarla acquisendo una startup: M-Cube compra la startup Stentle

SOLUZIONI PER LA GRANDE DISTRIBUZIONE

6. BEMYEYE

BeMyEye è una società fondata da Gian Luca Petrelli e guidata da Luca Pagano che, attraverso il web, recluta osservatori sui territori per conto delle aziende (mobile crowdsourcing). In pratica, in cambio di un piccolo compenso, paga i suoi utenti per andare a controllare tramite smartphone come è esposta e trattata la merce nei punti vendita dei supermercati che richiedono questo servizio. In quasi otto anni di vita la startup basata a Londra ha raccolto circa 17,5 milioni di euro di finanziamenti ed è ormai passata alla fase di scaleup. A gennaio scorso ha acquisito la startup russa Streetbee, specializzata in crowdsourcing e riconoscimento di immagini.

Scaleup italiane crescono, l’italiana BeMyEye acquista la startup russa Streetbee

7. CHECKOUT TECHNOLOGIES

Checkout Technologies è un’azienda che sviluppa reti neurali convoluzionali per la Computer Vision, che consentiranno ai clienti dei punti vendita di fare acquisti senza passare dalla cassa. È stata fondata a Milano nel 2017 da Enrico Pandian (già founder di Supermercato24) e Jegor Levkovskiy. Finora ha raccolto 850mila euro in un round di finanziamento da parte dell’imprenditore Andrea Dusi. Ha sedi anche a San Francisco e Monaco di baviera. Nel 2018 è stata premiata a Pechino come migliore startup europea, un riconoscimento che non ha un risvolto economico immediato ma che sta contribuendo a raggiungere un maggior numero di clienti e ad attirare nuovi investitori. A ottobre 2018 ha vinto l’Open-Inn Retail Award, riconoscimento annuale per premiare progetti di Open Innovation nelle aziende Retail, per la categoria “Startup in fase di seed”. KikiLab ha assegnato il premio per Fast Checkout & Full Automated Store, soluzione multiprodotto per l’automazione dei processi di acquisto all’interno dei supermercati. Full Automated Store consente al negozio di riconoscere automaticamente prodotti, persone, movimenti e azioni. Fast Checkout velocizza del 70% l’esperienza cliente alle casse.

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REALTÀ VIRTUALE E AUMENTATA

8. INVRSION

Fondata nel 2015 da Matteo Esposito e Paolo Pascolo, inVRsion sviluppa esperienze di realtà virtuale per il mercato B2B del retail e del real estate. Si occupa di produzione di propri software su tre differenti asset: progettazione, realizzazione e installazione di Virtual Room; erogazione di soluzioni software per simulazioni di Real-Time Room-Scale VR; Sviluppo contenuti 3D ottimizzati per la realtà virtuale immersiva e interattiva. L’obiettivo è creare stanze virtuali nelle quali simulare contesti di business con finalità di showrooming e market research. Finora ha ottenuto 1,5 milioni di euro di finanziamento in due round.

9. ELSE Corp

ELSE Corp ha ideato per brand, retailer, produttori e designer la piattaforma ELSE (Exclusive Luxury Shopping Experience) per la customizzazione e la personalizzazione dei prodotti grazie al “Virtual Retail e al 3D Commerce”. ELSE consente ai clienti di vedere la simulazione 3D di capi di abbigliamento e calzature indossati, di personalizzarli e acquistarli. Trasforma i negozi in nuovi spazi concettuali phydigital, offrendo un’innovativa esperienza di shopping virtuale. Figura tra le  10 startup finaliste di “Magic Wand Retail Revolution”, programma di accelerazione dedicato al settore retail lanciato da Digital Magics con i partner Auchan Retail Italia, Cisco, Do different, Nava Design, Nexi, Rds, SisalPay e UBI Banca.

10. DILIUM

Questa startup, anch’essa tra i finalisti di “Magic Wand Retail Revolution”, sta sviluppando la soluzione tecnologica Arcadia. Grazie alla Realtà Aumentata, Arcadia creerà percorsi interattivi all’interno dello store per migliorare la Customer Experience e definire nuovi punti di contatto con il cliente. Arcadia potrà servire nella formazione di nuovi dipendenti simulando ambienti reali, creare attività di gaming come l’Instant Win per vincere giftcard e promozioni, inquadrando con smartphone e tablet un’immagine o un prodotto presenti nello store.

BIG DATA E RETAIL

11. SCLOBY

Startup innovativa fondata nel 2013 da Francesco Medda e incubata presso l’I3P, incubatore d’impresa del Politecnico di Torino, si occupa di analisi big data nel mondo del retail. Fornisce una piattaforma cloud per gestire processi di commercianti e ristoratori, sia per le micro imprese sia per le grandi catene. Si occupa della gestione di tutte le operazioni di front office e back office di un punto vendita. A ottobre 2018 è risultata tra i vincitori dell’Open-Inn Retail Award di Kiki Lab.

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12. INTRIBE

Realizza progetti di customer insight data intelligence per produrre analisi evolute su esigenze, stili di vita, abitudini ed evoluzioni dei consumatori. Attraverso attività di gamification (giochi e contest) con tecnologie di Intelligenza Artificiale e machine learning, InTribe rende la partecipazione alle indagini di mercato interattiva e coinvolgente. InTribe è tra le vincitrici di MIA – Miss In Action, il primo acceleratore in Italia per startup e pmi innovative al femminile.

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GREEN ECONOMY PER IL RETAIL

13. ENERBRAIN

È una società B2B che ha brevettato un sistema di regolazione dinamica di riscaldamento, raffreddamento e ventilazione per migliorare il confort degli ambienti chiusi e ridurre i consumi di aria condizionata. Fondata nel 2015 a Torino da quattro cervelli in fuga (poi rimpatriati) – Giuseppe Giordano, Filippo Ferraris, Marco Martellacci, Francesca Freyra – la ex startup (ormai scaleup) fornisce alle aziende un kit IoT, con un sensore che monitora confort e qualità dell’aria degli edifici. È plug and play, con una durata della batteria di 4-8 anni ed è pensato per l’edilizia non residenziale (aeroporti, mall, centri conferenze, scuole, ospedali ecc. ecc). Dai dati raccolti nel cloud si può verificare, per esempio, la presenza di CO2 nell’aria. Dopodiché, una volta avuto il quadro della situazione, si possono controllare gli impianti attraverso un altro dispositivo attuatore IoT. La caratteristica di Enerbrain è che è installabile da chiunque, si connette a qualsiasi rete 3G o 4G, e consente il controllo degli impianti da remoto senza cambiamenti invasivi. La scaleup assicura che chi utilizza Enerbrain può arrivare a risparmiare fino al 30%-40% dei costi energetici. L’obiettivo finale è regolare la qualità dell’aria rendendo gli edifici più vivibili e piacevoli, aumentando la produttività e riducendo la diffusione di malattie in spazi affollati. Tra i potenziali clienti, i centri commerciali. Non a caso, tra i numerosi riconoscimenti ricevuti, c’è anche quello di Kiki Lab.

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GAMIFICATION

14. ZEROGRADO

Zerogrado è una software-company italiana fondata a Treviso nel 2016. Si tratta di una piattaforma che coniuga elementi di machine learning e big data per raggiungere tre obiettivi: conquistare in modo più efficace i propri fan passando da una gestione anonima a una profilata, coinvolgerli attraverso dinamiche di gamification, aumentare le potenzialità di business per i creator attraverso la vendita di merchandising e contenuti premium grazie all’innovativa soluzione di e-commerce.  Per monitorare i trend, verificare le attività dei consumatori, le vendite, attivare campagne di intrattenimento e anche conversazioni one-to one con i singoli membri della fanbase, le industries avranno a disposizione un’apposita dashboard. Alla guida c’è Vladimiro Mazzotti, 48 anni, originario di Cesena. Su Zerogrado ha investito anche il cantante Fedez.

Vladimiro Mazzotti (Zerogrado): vi racconto chi è Fedez imprenditore e perché ha investito sulla mia startup

FOOD

15. WENDA

Wenda è una piattaforma per verificare in tempo reale l’integrità dei prodotti food e beverage lungo la catena di distribuzione, dal produttore fino al punto vendita, grazie alla tecnologia IoT (Internet delle Cose). È possibile ottenere visibilità dei punti critici, condividere i dati tra aziende, sapere quando e per quanto il prodotto è sottoposto a stress, integrare sistemi di tracciabilità e in questo modo migliorare processi logistici e rapporti con fornitori e clienti, contrastando lo spreco del cibo. Wenda ha partecipato all’Agritech Innovation Day  lanciato nel 2017 da UniCredit Start Lab, il programma di accelerazione di UniCredit.

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RISORSE UMANE

16. JUST KNOCK

Just Knock è piattaforma che permette agli aspiranti lavoratori di candidarsi non attraverso il curriculum ma tramite idee e soluzioni di business case. Miroglio ha collaborato con questa startup per il reclutamento del personale, ma anche altre aziende del retail sono clienti della startup. Nata da un’idea di Marianna Poletti, la piattaforma aperta a febbraio 2015 propone, a giovani che cercano lavoro e aziende che intendono assumere, un’alternativa ai soliti curriculum vitae, molto simili tra loro e poco personalizzabili.  In sostanza funziona così: su Just Knock, il giovane può caricare ed inviare idee e progetti di qualsiasi natura, (prodotto, strategia, digital, comunicazione…), direttamente alle aziende associate in modo rapido e tutelato. Il sistema garantisce infatti all’utente la tutela automatica della proprietà intellettuale delle idee caricate. A loro volta le aziende, entrando a far parte del network, possono accogliere visioni esterne e stimoli creativi, che le aiutino a rispondere alle esigenze di un mercato in costante evoluzione e ad individuare più efficacemente i talenti su cui investire. Co-finanziato da PostePay, Just Knock ha riscosso da subito l’adesione di importanti aziende tra cui Adidas Group, Alessi, Artsana Group (Chicco, Pic, Lycia, Control), Boffi, Monviso, Poliform e Valsoia. La startup, oltre ad essere stata ideata da donne, è al 70% composta da presenze femminili.

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Luciana Maci
Luciana Maci

Giornalista professionista dal 1999, scrivo di innovazione, economia digitale, digital transformation e di come sta cambiando il mondo con le nuove tecnologie. Sono dal 2013 in Digital360 Group, prima in CorCom, poi in EconomyUp. In passato ho partecipato al primo esperimento di giornalismo collaborativo online in Italia (Misna).

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