Negozi del futuro, in Cina Huawei fa vendere gli smartphone ai robot: il VIDEO

Grosse braccia robotizzate prelevano smartphone o altri dispositivi dagli scaffali e li consegnano ai clienti attraverso una finestrella nel nuovo negozio totalmente automatizzato di Huawei in un outlet di Wuhan. Qui le immagini dei robot in azione e dell’intera struttura

Pubblicato il 16 Gen 2020

Il primo store di Huawei gestito solo da robot

Per la prima volta, in un negozio in Cina, Huawei fa vendere gli smartphone ai robot.  Nel nuovo outlet nella Wuhan Optics Valley, area innovativa dove sorgono numerose imprese hi-tech, non ci sono esseri umani a rispondere alle richieste del cliente e a porgergli questo o quel modello:  l’intero processo è automatizzato attraverso grosse braccia robotiche, dal rifornimento alla presentazione della merce sul banco fino alla vendita. Nell’outlet vengono venduti i più recenti prodotti Huawei:  gli smartphone Mate30 5G e P30, le cuffiette wireless Freebuds3, gli orologi sportivi GT2 e molto altro. I clienti possono prenotare la merce online oppure fare shopping in loco. Dopo aver scelto l’articolo e pagato attraverso un’applicazione, un grosso braccio robotico afferra la merce dallo scaffale e la trasporta su un tavolo, per poi consegnarla all’utente attraverso una finestrella. Questo è il primo negozio totalmente “unmanned”, senza personale umano, di Huawei.

Il video del negozio di Huawei con i commessi – robot

Huawei e i robot: la collaborazione con la startup Cobot

La struttura dell’impianto è a forma di cilindro protetto da un vetro trasparente antiproiettile. Le 234 unità di stoccaggio sono divise in sette gruppi, che coprono la maggior parte dei prodotti Huawei: telefoni cellulari, tablet, dispositivi wearable, audio, accessori e prodotti per la smart home  (tranne i dispositivi con schermi ultra-grandi).

I due bracci robotici sono stati forniti dalla startup Cobot di Wuhan, impegnata nel campo della visione 3D, controllo della forza, rilevamento intelligente e tecnologie di acquisizione flessibili per robot industriali.

Le braccia robotiche di Cobot sono ampiamente utilizzati negli store della Cina. Gli algoritmi e la progettazione del sistema per il negozio di Huawei non è diverso: solo l’hardware è stato modificato. Come sottolinea Miao Li, CEO di Cobot, vendere telefoni cellulari è molto più semplice rispetto alle vendite nei negozi di alimentari o nelle farmacie: “Sono scatole di dimensioni standard e i modelli di telefono in ogni scatola sono fissi”.

Il nuovo negozio di Huawei è concettualmente simile a NODE + Ministore, il primo supermercato di robot al mondo, progettato da Cobot e dal partner operativo Node Plus.

La Cina e i supermercati senza casse

Dopo che Amazon ha lanciato nel 2016 a Seattle Amazon Go, il supermercato senza casse né cassieri dove tutto (o quasi) è automatizzato, nel mondo hanno cominciato ad apparire degli emuli. La Cina non poteva mancare all’appuntamento. Alla fine del 2017, nel Paese asiatico, erano stati aperti circa 200 minimarket senza personale. Anche WeChat Pay ha tentato una sperimentazione in questo senso, collaborando con EasyGo, ELLE e altri marchi per un negozio pop-up senza personale a Shanghai. Altre iniziative includono piani ambiziosi (ma senza successo) come quello di JD.com di aprire nell’arco di sei mesi 5.000 negozi privi di personale.

Ad oggi il mercato cinese non sta più inseguendo l’hype del negozio senza cassieri, ma le esperienze di retail delle persone stanno generalmente diventando più automatizzate. Si stima che le transazioni del retail senza cassieri (compresi i distributori automatici) salirà dai 20 miliardi di yuan nel 2017 a circa 65 miliardi di yuanquest’anno, con un tasso di crescita del 50% in tre anni.

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