Magazzini che si avviano verso la totale automazione. Droni che consegnano la spesa a casa. Realtà aumentata per riconoscere e gestire la merce sugli scaffali. Sono alcune delle innovazioni che stanno rivoluzionando la logistica, industria che vale oltre nove trilioni di dollari a livello globale. Considerato fino a pochi anni fa un settore poco incline al cambiamento, è invece profondamente interessato dalla digital disruption, come spiega in quest’intervista a EconomyUp Massimo Volpe, co-founder di Retail Hub, primo business accelerator per l’innovazione nel retail, e unico italiano inserito nella classifica “Top Retail Influencers 2023” di Rethink Retail, prestigioso club internazionale di professionisti ed esperti del settore. Volpe, che nella sua esperienza quasi ventennale ha collaborato con le più importanti aziende e agenzie del retail in tutto il mondo, e oggi risiede tra Londra, New York e Milano (QUI il suo curriculum completo), sottolinea le sfide più innovative che deve affrontare il mondo della logistica: dalla tecnologia RFID ormai indispensabile per gli addetti ai lavori ai micro magazzini che stanno nascendo dentro le città, fino agli scenari abilitati dalla Augmented Reality. Partendo da una constatazione: l’eCommerce, dopo l’impennata registrata in pandemia, si sta stabilizzando.
Il settore della logistica continuerà a crescere?
Ci troviamo oggi in una situazione in cui la crescita è finalmente organica, grazie ad un bilanciamento domanda-offerta in via di stabilizzazione. Vedremo come si evolverà la situazione adesso che anche la Cina è tornata ad aprirsi ed è tornata a promuovere le sue capacità produttive verso chi, negli ultimi anni, si era spostato in aree geografiche più gestibili (India e Turchia su tutte).
Quali tecnologie innovative consentono di portare la trasformazione digitale in un settore considerato tradizionale?
Sicuramente la tecnologia più importante applicata a questo settore è l’RFID (Radio Frequency Identification), la tecnologia di identificazione automatica basata sulla propagazione nell’aria di onde elettro-magnetiche: oggi qualsiasi realtà che voglia creare efficienza deve avere una infrastruttura di tracciamento e “movimento“ integrata con questa innovazione.
Assieme a questo, la full automation dei magazzini è probabilmente la sfida più affascinante: nel retail tra i best in class non si può non citare Ocado, azienda britannica che concede in licenza la tecnologia nel mondo della vendita di generi alimentari. La società è stata in grado di sviluppare “in house” un sistema completamente automatizzato. Vedere questi robo-carrelli in azione è un’esperienza veramente unica. Più in generale tutte le tecnologie legate al tracciamento e alla generazione di efficienze (soprattutto di costi e tempi) sono innovazioni da seguire.
Cosa cambia nella supply chain?
Cambiano innanzitutto le competenze richieste per poter lavorare in questo settore. E la funzione delle risorse umane coinvolte. I magazzini, per esempio, oggi hanno bisogno di meno personale. Ma anche le attività di movimento merci sono sempre più legate all’efficienza di costi, anche a causa della missione che hanno tutte le aziende retail di riuscire a trovare una profittabilità (non facile) nelle loro divisioni e-commerce. Questo determinerà i prossimi cambiamenti e scelte più importanti in termini di investimento.
E nel delivery?
Non c’è più la sola strategia di creare grandi warehouse fuori città da usare come centri raccolta per le consegne negli store e a domicilio. Invece, a seconda del posizionamento e della strategia, si sceglie se aprire micro magazzini “cittadini” collegati in rete per poter essere più veloci o, ancora, la creazione di spazi all’interno dei propri store (o la trasformazione degli stessi spazi retail in dark store). O ancora l’uso di grandi truck da posteggiare nei parcheggi ed usare come temporary warehouse. Tutto questo ha un impatto (o forse è la conseguenza) dei cambiamenti che stanno avvenendo nel delivery, sia come proposta che come domanda dei clienti.
Quale innovazione legata al delivery la appassiona di più?
I droni. Siamo ancora all’inizio di una rivoluzione che, però, già in questa fase “pilota”, sta dando dei risultati sorprendenti. Basti vedere come sta evolvendo il progetto di Walgreens, catena di supermercati che l’anno scorso ha lanciato la consegna della spesa con i droni a Dallas.
Si è parlato molto negli ultimi mesi di Metaverso. In realtà, con questo termine, spesso ci si riferisce a soluzioni di realtà aumentata. Anche nella logistica si può applicare il Metaverso?
Ritengo ancora il Metaverso una parola legata più al marketing che al retail. Sicuramente si stanno sperimentando cose interessanti ma i numeri non mi fanno pensare che sostituirà la realtà “reale” così facilmente. Diversa invece è la mia opinione se parliamo di realtà aumentata. In quel caso penso che siamo di fronte ad una piena rivoluzione che cambierà per sempre un settore come quello della logistica (e un po’ lo sta già facendo). In questo caso non vi è nessuna ragione per non applicarla in modo pervasivo, proprio per le efficienze e l’aumento di produttività che questa tecnologia porta con sé.
Se sì, esistono esempi e casi d’uso?
Ci sono decine di startup e scaleup nella logistica, che abbiamo profilato nella nostra piattaforma di Retail Hub, che si occupano di realtà aumentata: per esempio aiutano a riconoscere la merce grazie a dei visori speciali, o lavorano sul monitoraggio di tutti i processi legati alla supply chain grazie alla realtà aumentata combinata alla computer vision. O utilizzano l’Augmented Reality per la gestione delle rotture di stock in scaffale grazie a software e tablet che sovrappongono, in AR, il planogramma ideale con quello reale. Le nuove tecnologie stanno trasformando la logistica sotto i nostri occhi.