RETAIL 4.0

Al Retail serve un “reboot”: come farlo per non perdere opportunità

Per tenere il passo con la rivoluzione del retail, i brand devono considerare diversi fattori, dall’intelligenza artificiale al negozio phygital, alla Generazione Z. Ecco i punti chiave secondo gli esperti di Retex, raccontati in un podcast

Pubblicato il 21 Nov 2023

Arianna Leonardi

Immagine di Dilok Klaisataporn da Shutterstock

Un tempo le dinamiche dello shopping erano semplici e scontate, ma globalizzazione e tecnologia hanno ribaltato le regole del gioco. Il settore della vendita al dettaglio si trova così al centro di un ciclone e per cavalcare l’onda, gli attori del comparto devono “riavviare la macchina”. Cosa bisogna fare?

Realizzato in collaborazione con Retex, “Retail Reboot – Dallo store alla Cina: tips & tricks per non perdere opportunità” è il podcast che va al nocciolo della questione, raccontando le nuove sfide e i segreti per ripartire con slancio.

In effetti, come emerge dai cinque episodi, capire e affrontare la rivoluzione, mettendo in discussione i processi tradizionali, non è semplice perché i cambiamenti a cui prestare attenzione sono molteplici e impattano una pluralità di aspetti.

Come cambia lo spazio nel mondo Retail

I Retailer si trovano infatti a ragionare su una dimensione completamente diversa, innanzitutto dal punto di vista dello spazio.

C’era un tempo in cui il negozio era esclusivamente un luogo fisico, deputato alle transazioni commerciali, dove i prodotti venivano toccati con mano e i commessi conosciuti per nome. Oggi invece lo store diventa phygital, ovvero un posto dove esperienza reale e virtuale si intersecano grazie al supporto delle nuove tecnologie digitali. Il processo di acquisto è il risultato di un continuum tra mondi online e offline, che possono confluire all’interno del punto vendita. Il negozio quindi sconfina nel digitale e diventa un’arena di scambio non solo economico, ma anche conoscitivo dove il brand offre informazioni sul prodotto e sull’azienda, mentre il cliente cede indicazioni sulle sue necessità e preferenze.

L’altro parametro spaziale riguarda la geografia dei mercati. Qualsiasi Retailer oggi deve ragionare in glocale, esportando il proprio marchio su scala internazionale ma riadattando l’approccio al cliente secondo le consuetudini regionali. Ciò è vero soprattutto quando si approcciano orizzonti culturalmente distanti. Ad esempio, le aziende italiane che vogliono conquistare i cittadini cinesi, all’interno della madrepatria o quando sono in visita nel Bel Paese, devono tenere in considerazione le abitudini di consumo, i canali di acquisto e i valori etici dei potenziali compratori.

La rivoluzione Gen Z e il brand che vende valori

La capacità di assecondare le aspettative e le preferenze dei clienti è oggi la principale chiave di competitività per qualsiasi Retailer, che deve relazionarsi con utenti di ogni età, genere e provenienza. Anche la comunicazione deve essere estremamente mirata e personalizzata, andando ben oltre la declinazione per cluster socio-demografici ma arrivando a toccare il singolo individuo. Ciò vale soprattutto nel caso della Generazione Z, ovvero i nati a cavallo degli anni Novanta e Duemila: con loro le tradizionali regole del marketing non valgono più, ma si conquistano a colpi di social media e influencer.

Cambiano insomma le leve di engagement, con le caratteristiche del prodotto che passano in secondo piano: il brand di successo non vende solo beni o servizi, ma piuttosto emozioni, esperienze e valori in cui il consumatore può ritrovarsi. Solo così può avere qualche chance di catturare l’attenzione di un pubblico sempre più esigente, distratto e frastornato dal sovraccarico informativo. Insomma, il marketing deve essere preciso, incisivo e pungente come un bisturi.

Le tecnologie digitali e l’artificial intelligence

Nel turbinio di cambiamenti, cosa può riportare a terra il Retail? Il nuovo centro di gravità ruota attorno alla tecnologia, che permette di intercettare e soddisfare le esigenze dei clienti. La data analytics e l’intelligenza artificiale sono il vero punto di svolta, perché permettono di intercettare i desiderata del consumatore, spingere sulle recommandations e costruire esperienze personalizzate, in un mix di mondo fisico e digitale.

I progressi tecnologici più in generale, dalle piattaforme di e-commerce ai sistemi di mobile payments fino alla realtà aumentata e virtuale, contribuiranno sempre di più alla trasformazione del settore, obbligando le aziende a tenere il passo per assicurarsi il futuro.

Tutti i consigli su come fare vengono approfonditi nel podcast con gli esperti di Retex. Puoi ascoltarlo su ZeroUno, Apple Podcast, Spotify e Spreaker!

(Articolo realizzato in collaborazione con Retex)

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Arianna Leonardi

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