La pasta italiana di miscusi attira nuovi finanziamenti. Arrivano altri 20 milioni di euro per il brand italiano di pasta incentrato sul concetto di sostenibilità attraverso un round di finanziamento guidato da MIP (il fondo di venture capital di cui Angelo Moratti è anchor investor) con il sostegno del fondo americano Kitchen Fund, già investitore di numerose realtà food internazionali di successo, tra cui SweetGreen.
Come è nata e cosa fa miscusi
Fondata da Alberto Cartasegna e Filippo Mottolese, classe 1989, miscusi vuole “rendere le persone felici diffondendo uno stile di vita mediterraneo”. Nel 2017 inaugura il suo primo ristorante a Milano in zona Cinque Giornate, in soli tre anni apre 11 ristoranti in 6 città italiane servendo nel 2019 oltre un milione di clienti. Nel 2020, nonostante la pandemia, aggiunge una nuova anima annessa al ristorante: “la miscusi bottega”, una gastronomia di quartiere dove comprare i prodotti di miscusi da cucinare a casa. Ad inizio 2021 miscusi ha raccolto €32 milioni in due round guidati da MIP.
Chi è Alberto Cartasegna
Classe 1989, a quattordici anni rider nella pizzeria di paese, a diciotto il suo primo aereo lo porta a Londra per un anno sabbatico immerso nella ristorazione. Rientrato in patria, si laurea con Lode in Economia, prima in Bicocca poi, dopo essersi aggiudicato un prestito al merito, in Bocconi. Conclude il percorso accademico con la seconda Lode e un semestre di MBA alla Kelly School of Business, in America. Dopo una breve esperienza in Boston Consulting Group entra in Rocket Internet a Berlino e fonda Helpling Italia, contribuendo alla raccolta di 57M€. A 26 anni fonda miscusi di cui oggi è CEO. Nel 2019 è stato nominato da Forbes tra i 100 giovani italiani che cambieranno il futuro.
Come miscusi investirà i nuovi fondi
Il capitale si aggiunge ai 5 milioni di euro raccolti durante i primi tre anni di vita che hanno visto la startup crescere da 1 a 11 milioni di euro in 30 mesi. Con questa operazione, miscusi sigla una ripartenza post Covid volta all’internazionalizzazione, alla ripresa delle aperture italiane che erano previste nel 2020 e ad un progetto di agricoltura rigenerativa.
Dopo un anno di pandemia che ha visto miscusi in prima linea impegnata verso la comunità (ospedali, anziani soli e recupero di sprechi alimentari) , il 2021 segna una seconda e più matura fase di vita: il brand sta studiando un piatto di pasta con ingredienti rigenerativi per l’uomo e per il pianeta, bilanciando valori nutrizionali e sfruttando fotosintesi per assorbire CO2. È in corso il primo progetto sperimentale di agricoltura rigenerativa che, a differenza delle pratiche di monocoltura, si concentra sul ripristino e l’arricchimento del terreno che contribuirà così alla riduzione delle emissioni di gas serra.
“La pasta unisce è sempre stato uno dei nostri motti – ha spiegato Alberto Cartasegna, – ma il Covid ci ha obbligato a dividerci. Un boccone amaro, una digestione molto faticosa. Abbiamo reagito concentrandoci sul futuro, convinti che il 2020 avrebbe lasciato in tutti noi una maturità superiore, capace di riconnetterci con la natura, con noi stessi e con il cibo che mangiamo. La produzione di cibo dovrà aumentare del 60% nei prossimi 30 anni. Qui risiede la sfida e l’opportunità più grande per combattere il surriscaldamento ed evitare un disastro. Cambiare la nostra dieta (o stile di vita) è la scelta individuale più impattate che ognuno di noi può fare per contribuire a salvare il pianeta. I nostri stakeholder, shareholder inclusi, Angelo in primis, condividono e supportano la nostra missione, lo hanno sempre fatto e non hanno smesso di crederci nonostante un anno così complicato, grazie. Siamo rimasti in silenzio, abbiamo lavorato tanto, forse come mai prima, ora siamo pronti a riaprire le nostre porte e accogliervi per sederci a tavola e condividere un viaggio fantastico che ha bisogno di tutti noi, uniti per un futuro felice. Presto in menù ci sarà una pasta che lo renderà non solo felice, ma possibile.”
Angelo Moratti: “Puntiamo sugli imprenditori di nuova generazione per creare un movimento globale”
“Viviamo in un periodo di grandi polarità. Il mondo è diviso tra quelli che hanno paura del cambiamento e quelli che lo abbracciano e cercano di capirlo. Il sistema capitalistico per come lo conosciamo non funziona più, dobbiamo riformarlo. Gli unici che possono accelerare questa evoluzione sono gli imprenditori della nuova generazione, Alberto Cartasegna è diventato protagonista di questo percorso nel nostro Paese, creando un progetto totalmente integrato con il tessuto sociale e con l’ambiente. Il venture capital può fare molto per portarci in una nuova fase del capitalismo, MIP ha investito in miscusi e nella visione di lungo periodo di Alberto che permetterà all’azienda di diventare, attraverso la ristorazione, un movimento globale” ha detto Angelo Moratti, anchor investor di MIP.
La sostenibilità è insita nel purpose di MiScusi, ricorda il founder Alberto Cartasegna: “Quando nel 2017 abbiamo pensato a un format incentrato su un piatto iconico della cucina italiana, la pasta, cercavamo una risposta alla domanda: come risolvere il problema dell’alimentazione in un mondo dove aumenta costantemente la popolazione? L’abbiamo trovata nella dieta mediterranea”. Ed è stato subito un successo: 10 punti vendita, 11 milioni di fatturato nel 2019 e un’impresa che ormai è molto di più di un format. “Abbiamo una filiera trasparente e sostenibile per tutti i nostri ingredienti e stiamo lavorando per un’evoluzione importante del nostro progetto. La nostra mission resta rappresentare l’italianità nel mondo del food”.