La crisi dei centri commerciali potrebbe essere l’inizio di una nuova vita per le periferie

L’apocalisse del retail, come viene definito negli Usa l’effetto dell’e-commerce, secondo Bloomberg costringerà a ripensare gli insediamenti sviluppati attorno ai grandi negozi fisici in declino. C’è l’opportunità di rilanciare quelle aree con servizi utili come asili, ambulatori, luoghi di incontro

Pubblicato il 26 Lug 2017

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Quella che negli Stati Uniti è già stata soprannominata “l’apocalisse del retail”, cioè la fuga dei clienti dai negozi fisici a favore dell’e-commerce, potrebbe trasformarsi in un’occasione. Davanti a una crescita costante dell’online e a un calo ormai cronicizzato della domanda nei negozi di quartiere, infatti, secondo Bloomberg lo scenario più plausibile è la desertificazione delle aree commerciali attorno alle quali sono state costruite le periferie delle grandi città: un grande centro commerciale senza più la galleria di negozi si trasforma infatti in niente di più di un supermercato, perdendo di fatto la sua capacità attrattiva quale “piazza” alternativa dove passeggiare, mangiare, fare shopping. E con l’abbandono delle grandi aree commerciali, il pericolo è che questi grandi spazi si trasformino in una sorta di “terra di nessuno”, terreno di conquista della piccola e grande criminalità.

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Bloomberg sostiene dunque che, davanti al declino del retail fisico, sarà necessario ripensare all’idea stessa di città, facendo rinascere le periferie sorte attorno alle grandi aree commerciali grazie a interventi strutturali e mirati. Ad esempio portando in quelle zone anche tutta una serie di servizi di cui i cittadini continueranno ad avere bisogno, come scuole, asili, ambulatori, uffici pubblici, luoghi d’incontro, che prenderanno il posto lasciato vuoto dai negozi andando ad aggiungersi ai ristoranti e agli ipermercati che, non risentendo della crisi del retail, erano rimasti attivi.

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E per facilitare l’accesso bisognerà pensare di dotare queste strutture anche di infrastrutture quali aree verdi, piste ciclabili, zone pedonali. Certo, sostiene Bloomberg, interventi del genere necessiteranno di investimenti massicci, ma procedendo in questo modo sarà possibile non solo riassorbire nei nuovi servizi i posti di lavoro persi a causa del collasso del retail, ma anche rivitalizzare le periferie, cogliendo l’occasione per farle diventare centri nevralgici della vita delle città.

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