Non è sufficiente avere un’idea innovativa e saper trasformare l’idea in un’impresa per avere successo, se non si dispone di solide barriere all’entrata. È un vecchio concetto della strategia, ma sempre valido anche nell’era della digitalizzazione. Era Microsoft nel passato l’incubo degli innovatori (famoso il caso Netscape), mentre ora lo sono “big tech” come Facebook o Amazon. Facebook a marzo scorso ha fatto cadere il valore di Borsa di Snap, imitando con Instagram il suo business model, e Amazon sta rendendo difficile l’IPO di Blue Apron, con l’annuncio di una iniziativa simile.
Blue Apron è una startup fondata nel 2012 a New York per semplificare il rapporto delle persone con la cucina. Il servizio va oltre la semplice consegna della spesa offrendo la consegna di ricette complete. L’utente può infatti ordinare la ricetta e trovare nel box di Blue Apron tutti gli ingredienti già dosati correttamente.
“La scarsa adesione all’Ipo della startup – scrive il WSJ – dimostra che l’ombra di Big Tech si sta allungando sulle società più giovani che stanno cercando di realizzare qualcosa”.
È successo anche per una compagnia ancora più innovativa, Snap: all’inizio dell’anno Instagram, che è controllata da Facebook, ha realizzato aggiornamenti che imitano il modello di Snap e questo ha portato gli investitori a domandarsi se Snap fosse effettivamente in grado di continuare a far crescere la sua base utenti prima dell’Ipo dello scorso marzo.
Ancora un gigante dell’hi-tech che offusca la spinta propulsiva di una startup.