In Europa c’è un decacorno (startup che supera la valutazione di 10 miliardi di dollari): si chiama Getir. La startup turca costituita a Istanbul nel 2015 e primo servizio al mondo di quick delivery di generi alimentari “in 10 minuti” e h24, nel 2021 ha acquisito lo status di unicorno – il secondo della Turchia dopo Peak Games, rilevata dal colosso statunitense dei videogame Zynga – e, a metà marzo, ha annunciato la chiusura un nuovo round di investimento di Serie E da 768 milioni di dollari diventando così il primo decacorno europeo del settore con una valutazione di 11,8 miliardi di dollari.
Il round – guidato da Mubadala investment company, include Abu Dhabi growth fund (Adg), Alpha wave global, Sequoia capital e Tiger global in qualità di investitori principali- ha portato la raccolta totale sopra i due miliardi.
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La fondazione di Getir nel 2015: 5 imprenditori e manager uniti da un’idea innovativa
Fondata nel 2015 dall’imprenditore seriale e CEO Nazim Salur (fondatore di BiTaksi, tra le principali app di taxi turche) insieme a Serkan Borancili (ex manager in BiTaksi e fondatore del marketplace online GittiGidiyor.com), Tuncay Tutek (ex dirigente Procter & Gamble e PepsiCo), Dogancan Dalyan (anche lui ex BiTaksi) e al figlio Mert Salur, Getir nasce dall’intuizione di consegnare i prodotti in 10 minuti dal completamento dell’ordine utilizzando l’app dedicata. All’inizio del 2021 la startup di delivery ultrarapida ha avviato i propri piani di internazionalizzazione con successo.
Per acquisire lo status di decacorno con una crescita rapidissima, Getir ha investito costantemente nello sviluppo del proprio algoritmo, vera chiave del successo al pari della logistica, e lo ha fatto anche nei primi anni di attività pur dovendo affrontare diverse difficoltà. Una storia di pazienza e fiducia degli investitori, alla base della crescita esponenziale di Getir cominciata nel 2020 e proseguita nel primo trimestre del 2022.
Primi passi e prime difficoltà del decacorno turco
L’idea delle consegne ultrarapide in 10 minuti, frutto dell’esperienza pregressa del CEO Nazim Salur in una megalopoli, al momento della fondazione è stata accolta tiepidamente. Questo perché il mercato e, soprattutto, le persone, non erano ancora pronte ad accogliere la novità, nonostante la penetrazione degli smartphone in Turchia fosse vicina all’85%.
Confortati dai pochi ma molto positivi riscontri dei cosiddetti “early adopters”, i co-fondatori non si sono fatti prendere dal panico e hanno continuato a investire sull’infrastruttura (tecnologica e logistica), credendo nelle potenzialità del tramutare l’idea in business ma con tempi più lunghi del previsto.
Come funziona Getir: un algoritmo “a servizio” dell’app
Come spiega il CEO Salur, Getir ha realizzato “un’infrastruttura che memorizza quando, con quale frequenza e quali prodotti ordinano i clienti nelle diverse zone” delle città in cui è attiva.
In altri termini, l’algoritmo sviluppato grazie all’esperienza nel settore della mobilità del CEO e dei co-fondatori restituisce una sorta di mappa della domanda media geolocalizzata. Successivamente, l’app su cui poggia il servizio apprende cosa dovrebbe essere posizionato sugli scaffali dei dark store (magazzini “nascosti” in cui vengono conservati i prodotti e centrali per garantire il servizio ribattezzati G-store) in ogni quartiere, tenendo conto anche delle date di scadenza dei generi presenti nel catalogo per aumentare la redditività.
I numeri della crescita di Getir
La rapida ascesa di Getir, come anticipato, è arrivata dopo una lunga e difficile “gestazione”, che ha richiesto tempo e pazienza di investitori e founders. A quattro anni dal lancio, l’app era stata scaricata 2 milioni di volte, ed era utilizzata da 300.000 utenti in Turchia.
L’anno seguente, nonostante l’incremento relativo dei download totali (3,5 milioni) quello dei utenti è stato molto più accentuato anche per via della pandemia: 1,3 milioni (+431%) distribuiti in 33 città turche per un fatturato di 220 milioni di dollari, con valore stimato della società al 31 dicembre 2020 pari a 850 milioni.
Il boom del 2021: un round da 300 milioni, l’internazionalizzazione e le prime acquisizioni
Nel 2021 il boom, con la chiusura di un round di Serie D da 300 milioni di dollari volto ad accelerare l’internazionalizzazione e determinante per far diventare Getir il secondo unicorno turco, incrementandone il valore a 7,7 miliardi (diventati 8,8 a fine anno).
L’app, complice l’ampliamento del servizio in tutta la Turchia e all’estero, tra il 2020 e il 2021 è scaricata altre ventisei milioni di volte, e nei primi mesi del 2022 ha superato i 40 milioni di download nei nove Paesi dove opera la startup, con contestuale aumento dei dipendenti (32.000) e dei clienti.
Elemento desunto dal fatto che Getir copre il 40% della domanda nel settore in Europa, stante l’assenza di dati comunicati ufficialmente. Che mancano anche rispetto al fatturato del 2021, quasi quintuplicato secondo le stime e superiore al miliardo di dollari.
Traguardi tagliati anche grazie alle prime due acquisizioni, utili a preparare il terreno nei nuovi mercati in cui la startup turca ha esordito: BLOK (e-grocery attiva in Spagna e Italia) e Weezy (startup inglese di quick-commerce e per pochi mesi competitor diretto).
Pandemia ma non solo: l’ascesa lampo di Getir spiegata dal CEO Nazim Salur
Se la pandemia è una delle chiavi dell’ascesa di Getir, l’app ha avuto successo anche per la sua adozione da parte dei Millennial e altri consumatori più giovani, che hanno iniziato a utilizzare in massa gli smartphone per sbrigare tutto il possibile. Spesa inclusa.
In diverse interviste, Salur ha voluto marcare la differenza, stando a quanto dichiarato sottile, tra la crescita di Getir prima e dopo l’arrivo del virus Sars-Cov-2: “La pandemia ci ha portato a crescere 5 volte su base annua, ma senza sarebbero state 4. Se è vero che il contesto ha accelerato la nostra crescita, non è il motivo principale per cui le persone scelgono i nostri servizi. Il motivo principale è la comodità”.
Le caratteristiche della q-delivery di Getir
Una peculiarità del servizio di q-delivery è che avviene sì in dieci minuti, ma con un occhio alla sostenibilità grazie all’utilizzo esclusivo di e-bike ed e-scooter. Ma la vera differenza rispetto a molti competitor è un’altra: i rider sono assunti direttamente da Getir con contratti a tempo indeterminato.
Come funziona Getir in Italia e in quali città è attivo il servizio
In Italia, dopo il debutto a Milano lo scorso anno, a gennaio il servizio è arrivato a Roma, e da marzo la società è attiva anche a Torino. Il “modus operandi” è il medesimo, con l’applicazione per iPhone, Android e dispositivi Huawei che dopo essere stata scaricata e installata consente – previa registrazione – di attingere ad un catalogo di 2.000 prodotti (i supermercati tradizionali ne offrono fino a 15.000), completare l’ordine attraverso l’app scegliendo il metodo di pagamento, e ricevere la spesa all’indirizzo desiderato (casa, ufficio ma anche parchi e luoghi pubblici) entro 10 minuti.
La diversificazione del business (in Turchia)
In Turchia, invece, il raggio d’azione di Getir si è esteso negli anni verso altre tipologie di consegne, tra cui una più ampia di generi alimentari (GetirMore, che ha come contrappeso delivery più “lente”), oltre a servizi per i ristoranti (GetirFood), attività commerciali locali (GetirLocals) e, strano ma vero, anche acqua (GetirWater).
Un settore affollato e con margini di crescita
Passaggio obbligato per resistere in futuro alla concorrenza (anche in Italia) di nuove startup e altri unicorni come Flink, Gorillas, Glovo, Deliveroo e Zapp, che finora hanno raccolto complessivamente centinaia di milioni di dollari ma, se prese singolarmente, meno dei due miliardi della startup turca: circostanza evidenziata più volte dal CEO Salur. In Italia dal 2021 tra i competitor c’è anche Macai, startup innovativa che ha chiuso un primo round da 3 milioni a pochi mesi dalla fondazione.
Il settore è decisamente affollato e presenta margini di crescita ancora da esplorare: 10 minuti per la consegna sono un punto di riferimento, ma non possono fare la differenza da soli. Qualità, prezzi, fruibilità dell’app, cataloghi più ampi, oltre a tempistiche ancora più brevi e dark store sempre più numerosi e capillari, possono giocare un ruolo cruciale per emergere in un mercato già ricco di alternative e molto competitivo.