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Colvin, perchè l’e-commerce dei fiori raddoppia il fatturato e ottiene 45 milioni

Dopo un’accelerazione della crescita del 200% nel 2020, e un round da 45 milioni, il marketplace per la vendita dei fiori Colvin prevede di chiudere l’anno raddoppiando il fatturato. “Abbiamo scommesso sulla digital disruption del settore. Inviare fiori in pandemia? Un modo per mantenere i rapporti con le persone care”

Pubblicato il 30 Lug 2021

I founder di Colvin

Dopo un’accelerazione della crescita del 200% nel 2020, il marketplace B2b e B2c per la vendita dei fiori Colvin prevede di chiudere l’anno con un fatturato doppio rispetto al precedente. Segno di un’idea e di un modello vincente, che dopo il round di giugno 2020 (a cui hanno partecipato gli italiani MIP e P101) recentemente gli sono valsi un nuovo round di finanziamento di serie C del valore di 45 milioni di euro.

L’operazione è stata guidata da Eurazeo, investitori in altri marketplaces leader in Europa come Farfetch, Glovo o ManoMano, insieme a Capagro, che hanno creduto nel potenziale di Colvin e nella sua ambizione di cambiare un settore globale -quello di fiori e piante-  in piena rivoluzione digitale, e che si prevede possa raggiungere i 120.000 milioni di euro nel 2027.

Qual è la ricetta del successo di Colvin?

Colvin, il marketplace digitale di fiori e piante

Fondata nel 2017 da Andrés Cester e Sergi Bastardas e arrivata in Italia nel 2018, Colvin è il primo modello di business  verticale che ha scelto di digitalizzare il settore dei fiori e delle piante in Europa con un modello disruptive basato sulla disintermediazione del prodotto e della filiera.

Colvin nasce come brand focalizzato sul consumatore (direct to consumer) e, sebbene questo modello di business continui ad essere uno dei pilastri fondamentali dell’azienda grazie al suo grande potenziale di crescita, scalabilità e redditività, vi è un’altra grande opportunità a cui Colvin sta lavorando, finalizzata a trasmettere la consolidata conoscenza alla categoria di professionisti B2B.

«Fin dall’inizio in Colvin abbiamo scommesso sulla creazione di un modello distruptive per il settore dei fiori e delle piante. In questi 4 anni abbiamo imparato molto e abbiamo percepito che esiste l’opportunità di cambiare completamente il mercato grazie alla tecnologia e rendere più efficiente la filiera. Ci piacerebbe che  la piattaforma che abbiamo sviluppato internamente possa fungere da marketplace per altri professionisti con l’obiettivo di beneficiare e rinvigorire l’intero settore, partendo da fiori e piante, per arrivare, in futuro, ad altri prodotti deperibili», afferma Andrés Cester, co-founder di Colvin.

La crescita durante la pandemia

Negli ultimi tempi abbiamo assistito a una vera e propria crescita dei marketplace per la categoria B2B. I professionisti di numerosi settori stanno cambiando il proprio modo di acquistare e vendere i loro prodotti. Grazie alla tecnologia e alla digitalizzazione dei processi, soprattutto per quanto riguarda il settore dei prodotti deperibili, è stata riconosciuta, nell’e-commerce un’opportunità per raggiungere più persone, costruire una filiera più efficiente offrire prezzi più competitivi e un prodotto di maggior qualità.

Quest’ultimo anno, la domanda di fiori e piante in Colvin è raddoppiata rispetto al precedente, in parte grazie allo sprint del settore e-commerce, in parte poiché unico veicolo per mantenere una relazione con le persone care. Durante il 2020 Colvin ha inviato più di 10 milioni di fiori, ha duplicato le dimensioni del team raggiungendo le 200 persone, e ampliato la collezione con la creazione di un’estensione di linea verticale dedicata all’universo delle piante: Colvin Jungle. L’azienda ha chiuso il 2020 con una crescita del 200% rispetto al 2019, e prevede di terminare l’anno in corso moltiplicando per due il fatturato rispetto allo scorso anno.

«Per noi ciò che conta è puntare sulle persone. Nell’ultimo anno ci siamo evoluti verso una cultura del lavoro flessibile e remote-first che ci aiuta a essere più efficienti, a lavorare per obiettivi e migliorare l’equilibrio tra lavoro e vita privata, oltre a darci la possibilità di contrattare talenti residenti in altri paesi. Abbiamo un piano di assunzioni molto ambizioso, nei prossimi mesi vogliamo raddoppiare la dimensione del team tecnico a 60 ingegneri e rafforzare diverse aree assumendo profili con esperienza in aziende digitali che vogliano partecipare al progetto innovativo di Colvin», spiega Mariona Bosch, Head of People & Happiness di Colvin

Colvin, il round da 45 milioni e i piani per il futuro

«Il 2020 è stato un anno di crescita esponenziale per Colvin, un punto di svolta che segnerà il nostro tasso di crescita per i prossimi anni. Questo nuovo round di finanziamenti ci consentirà di accelerare lo sviluppo dei progetti tecnologici e logistici che abbiamo già in corso per la categoria B2B, oltre a consolidare la crescita dell’azienda nella vendita online di fiori e piante. Il nostro obiettivo in Colvin è guidare la trasformazione del settore a livello globale», spiega  Sergi Bastardas, co-founder di Colvin.

Dalla nascita, e grazie a questa nuova iniezione di capitale guidata da Lazard come unico advisor finanziario della società, Colvin ha raccolto, ad oggi, circa 70 milioni di euro di finanziamento, l’anteriore ha avuto luogo a giugno 2020, con la chiusura di un round di Serie B del valore di 14 milioni di euro. Anche i precedenti investitori delle società Milano Investment Partners SGR, P101, Samaipata e Bynd hanno preso parte a questo round, mantenendo la propria posizione di soci dell’azienda.

Con questa nuova iniezione di capitale, Colvin investirà nello sviluppo di tecnologia e sistemi propri, per continuare a connettersi direttamente con i produttori di fiori e piante, estenderá l’attività a nuovi mercati in Europa, come la Francia, e amplierà il team incorporando oltre 100 persone nei prossimi mesi, rafforzando  in particolare le aree di tecnologia, marketing e operazioni.

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