Anche un tradizionale brand del luxury come LVMH crede nell’innovazione, e in particolare nella corporate entrepreneurship, il modello di open innovation che fa leva sulle competenze imprenditoriali dei dipendenti con l’obiettivo di entrare in nuovi mercati o lanciare nuovi prodotti e servizi.
Lo fa attraverso Disrupt, Act, Risk to be an Entrepreneur (Dare), un programma lanciato nel 2017 proprio per trovare idee innovative e scoprire talenti all’interno di tutto il vasto gruppo. L’ultima edizione, di cui ha riferito il Financial Times, si è tenuta a dicembre 2019 a Londra. Ma entro il 2020 ce ne saranno altre due in altre città. Vediamo meglio di che cosa si tratta.
Che cosa fa LVMH, leader francese del luxury
LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton SE (sintetizzato comunemente in LVMH) è un gruppo europeo con sede a Parigi, leader del luxury nel mondo, ed è proprietario di numerosi brand di alta moda quali Bulgari, DKNY, Fendi, Givenchy, Kenzo, Loro Piana e Louis Vuitton, di orologi, come TAG Heuer, di alcolici (Moët & Chandon), di cosmesi come Sephora e di editoria come Les Échos e Le Parisien. Nato nel 1987 dalla fusione tra il marchio Louis Vuitton, specializzato nella produzione di valigeria e accessori moda, e Moët Hennessy, produttore di vini e liquori, è un gruppo a gestione familiare con 3.700 negozi nel mondo e 70 Maison radicate in cinque categorie merceologiche: Vini e Liquori; Abbigliamento e Accessori Moda; Profumi e Cosmetici; Orologi e Gioielleria; Selective Retailing (Duty Free e Department stores). Il presidente e Ceo Bernard Arnault è uno degli uomini più ricchi del mondo.
Come si svolge Dare, il programma di corporate entrepreneurship di LVMH
Il contest di Londra
Il contest di Londra ha ricevuto 450 candidature. Sono state ridotte a 60, dopodiché i partecipanti sono stati divisi in 12 squadre. I 60 partecipanti provenivano da tutto il gruppo – che comprende aziende di moda, cosmetici, vini e liquori, viaggi – e da varie regioni geografiche: Medio Oriente, Europa e Africa.
Dopo la divisione in team, i dipendenti hanno avuto tempo 4 giorni per lavorare e presentare le proprie idee ai dirigenti senior, con l’obiettivo di vedere la loro proposta trasformata in realtà. Prima della competizione, i dipendenti non si erano mai incontrati. La giuria comprendeva Toni Belloni, amministratore delegato del gruppo di LVMH, Serge Brunschwig, presidente e CEO di Fendi, e Roeland Vos, presidente e CEO di Belmond, marchioalberghiero.
Il tema di questo contest era “reinventare l’esperienza del cliente per il domani“. I progetti vincitori hanno riguardato il miglioramento dell’esperienza di viaggio, l’imballaggio dei rifiuti per vini e liquori, e l’ eco-design.
DARE, entro l’anno altri due eventi di corporate entrepreneurship
Finora in LVHM si sono svolti sette eventi di corporate entrepreneurship: quattro in Europa e gli altri tre a Shanghai, Tokyo e New York. Altri due sono previsti per quest’anno. I temi precedenti riguardavano il futuro del lusso, della sostenibilità e dell’uguaglianza di genere. Chantal Gaemperle, che supervisiona le risorse umane di LVMH ed è tra i pionieri di Dare, afferma che, da quando è entrata a far parte del gruppo 13 anni fa, la forza lavoro è passata da 60.000 a quasi 160.000, in 75 diverse case. “In un gruppo di così tante persone a volte i talenti migliori sono lontani. Le persone si attivano per l’occasione e guadagnano maturità presentando le loro idee. agli amministratori”.
LVMH a caccia di digital skills
Nel tempo anche le competenze richieste da LVMH sono cambiate. “Oggi – prosegue Chantal Gaemperle – il gruppo non attinge solo dal settore del lusso e del retail, ma anche dall’intrattenimento e dalla tecnologia. Nel corso del tempo – prosegue – ho anche notato un aumento dei giovani assunti che vogliono avere un impatto rapido nell’ambiente lavorativo. Questa è ancora una sfida” dice, auspicando che il programma Dare possa rafforzare il senso dell’obiettivo finale nel lavoro dei giovani dipendenti.
Dare: il feedback dei dipendenti
Il Financial Times riferisce le impressioni dei dipendenti che hanno partecipato alle scorse edizioni del programma Dare. Celia Roussin, senior product innovation manager per il produttore di champagne Veuve Clicquot, ha fatto il suo pitch davanti ai manager di LVMH a New York nel 2018. “ È stato snervante – dice – ma si impara a lanciare le proprie idee, testare i programmi e creare qualcosa che è più grande dell’ idea originale”.
Gustavo Marin, responsabile acquisti e sviluppo di nuovi prodotti presso Chandon Argentina, è stato uno dei vincitori dello scorso anno con il progetto “Gold in the Seeds”, che punta al riciclo dell’uva per l’industria cosmetica. “Abbiamo incoraggiato le persone con competenze diverse a unirsi a noi. Abbiamo imparato molto dagli altri.”
I progetti che sono stati sviluppati attraverso il concorso includono: My Fav, una piattaforma di social commerce (una sorta di Shazam per lo shopping), e Canvas of the Future, che visualizza immagini digitali su Louis Vuitton’s borse utilizzando la tecnologia dello schermo digitale .
Katia de Lasteyrie, high jewellery global marketing and product development group manager presso Louis Vuitton, inizialmente ha lavorato al progetto Dare di altri dipendenti, ma poi ha deciso di perseguire la propria idea. Ora è in fase di sviluppo presso Stazione F, il più grande incubatore al mondo con sede a Parigi.
Open innovation: LVMH nell’incubatore Station F
Il 5 e 6 settembre 2019, LVMH ha inaugurato la terza stagione del suo incubatore, La Maison des Startups, accogliendo al campus Station F 26 nuove giovani imprese, quasi tutte selezionate attraverso l’Innovation Award di LVMH.
La Maison des Startups LVMH è un programma di accelerazione creato dal gruppo per le startup di tutto il mondo che vuole migliorare l’esperienza cliente di domani. Questa iniziativa, uno dei punti fermi della politica di innovazione di LVMH, rafforza la collaborazione tra le Maison LVMH e le startup al fine di sviluppare servizi e prodotti innovativi per l’industria del lusso.
In uno spazio di 220 metri quadrati nel cuore di Station F, La Maison des Startups LVMH consente agli imprenditori di dare forma a idee innovative grazie a tre elementi: l’apprendimento attraverso il contatto diretto con esperti delle Maison LVMH, la partecipazione a sessioni di coaching aziendale tenute da un team dedicato e il networking qualificato con talenti dell’ecosistema LVMH e altri imprenditori.