Le vendite online di Esselunga rappresentano di fatto il più grande dei suoi 157 punti vendita, dal momento che il sito Internet del gruppo fattura come tre grandi supermercati. È quanto emerge, tra le altre cose, dai numeri relativi al 2017 diffusi in questi giorni dal player della GDO (grande distribuzione organizzata).
Ma il supermercato più grande è appunto quello online. L’e-commerce di Esselunga ha superato i 180 milioni di vendite anche grazie all’apertura del nuovo canale “Clicca e vai”. Una strategia non ancora molto seguita dai suoi competitor.
Come riportato di recente dal Centro Studi R&S Mediobanca, in Italia crescono gli acquisti online di generi alimentari, anche se in maniera decisamente inferiore rispetto ad altri Paesi, ma i numeri sono ancora decisamente poco significativi: oltre a Esselunga, che dichiara vendite online per il 2,1% del fatturato, c’è Coop Alleanza 3.0, che però tocca appena lo 0,03% delle vendite. Inoltre i dati che arrivano dagli operatori sono ancora pochi e insufficienti.
Grande distribuzione, per le catene italiane la spesa online è quasi inesistente
Nel 2016 Esselunga è risultata al quarto posto per fatturato dopo Coop, Conad e Selex, ma nella corsa al commercio elettronico sembra essersi posizionata al primo posto. Gli investimenti nello sviluppo dovrebbero essere in linea con quelli degli anni passati e rivolti, oltre che alla ristrutturazione e all’ampliamento della rete fisica, proprio al rafforzamento del canale e-commerce. Si stima che nel 2018 il fatturato e-commerce potrebbe raggiungere i 220 milioni.
ESSELUNGA, IL BILANCIO 2017
Il margine operativo lordo al netto delle componenti straordinarie è cresciuto del 7,8% sfiorando quota 650 milioni (647,9 per la precisione, dai 600 del 2016): vale l’8,4% delle vendite (l’8% nel 2016), uno dei risultati migliori dell’industria della grande distribuzione. Il sensibile miglioramento della redditività è anche legato al consolidamento degli 83 immobili della Villata (il 67,5% del capitale è stato pagato 965 milioni). L’utile al netto delle componenti straordinarie è lievitato a 305,8 milioni, il 38% in più del 2016 (220.6 milioni) e pari a poco meno del 4% dei ricavi. Anche l’organico medio del gruppo è salito ancora, per effetto delle nuove aperture, a quota 23.094 unità (353 in più dello scorso anno). La società ha inoltre avviato un nuovo programma di welfare aziendale, con benefici per i dipendenti e per la famiglia.