Gli attori del retail si trovano ad affrontare contesti sempre più difficili, con un rincaro del costo della vita maggiormente presente e influente nelle economie mondiali, nessuna esclusa. Nell’Eurozona, ad esempio, l’inflazione ha mostrato andamenti variabili nel corso del 2024, con recenti dati che indicano un aumento significativo. A ottobre 2024, il fenomeno ha raggiunto il 2%, superando le aspettative di mercato e rappresentando un incremento rispetto all’1,7% di settembre. È comprensibile che i professionisti del settore si stiano interrogando sugli effetti che ciò avrà sui consumi valutandone anche l’impatto potenziale sulle loro attività.
Il caro vita, tuttavia, rappresenta l’ultima di una serie di sfide strategiche che il settore ha dovuto affrontare. I rivenditori, da tempo, si confrontano con il cambiamento radicale verso il commercio online e omnicanale, spesso con una ricaduta negativa sui profitti, mentre si adattano all’aumento dei costi di gestione e a fattori come le crescenti aspettative dei consumatori in termini di servizi più sofisticati e personalizzati, senza dimenticare la richiesta di consegne e resi gratuiti.
Tuttavia, sfruttando le giuste strategie, i retailer hanno i mezzi per ridefinire gli spazi fisici, garantendo un’esperienza di acquisto di alta qualità per incrementare le vendite.
Digitale per il retail: Italia ancora indietro
Avere un e-commerce non basta, e questo sembra essere ormai chiaro. Sebbene il canale digitale sia entrato nelle abitudini di acquisto di italiani e non, secondo l’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – School of Management del Politecnico di Milano solo in Italia il valore degli acquisti online hanno raggiunto 58,8 miliardi di euro nel 2024 (+6% rispetto al 2023): una fonte di profitto non ancora particolarmente elevata. E questo vale per colossi mondiali come Amazon – che nonostante il suo immenso potere d’acquisto, le robuste catene di approvvigionamento e i processi di consegna capillari, registra un margine di solo l’8% – sia per le aziende più piccole che incontrano ancora più difficoltà nel rendere profittevole il proprio business online.
Integrare il digitale nel retail per aumentare i profitti: le strategie
La domanda dunque sorge spontanea: come integrare il digitale per aumentare i profitti? Per molti, la risposta risiede nel competere su un terreno diverso, attraverso un retail immersivo, esperienziale e “teatrale”. Colmare il divario tra mondo online e fisico e usare tecniche di gamification possono essere le leve giuste per creare un nuovo storytelling per i brand e promuovere la fedeltà dei propri clienti. Inoltre, queste strategie possono generare set di dati diversificati che consentono ai retailer di comprendere meglio e soddisfare in modo più efficace i propri clienti.
Altri, invece, si stanno concentrando sul rendere lo shopping semplice e fluido grazie a tecnologie “invisibili”. Con queste soluzioni, è possibile effettuare il check-in tramite app o carta di credito, beneficiando di uno shopping senza intoppi e di un processo di checkout immediato.
Per offrire le esperienze che i consumatori di oggi si aspettano, i brand devono adattare l’offerta in negozio includendo più elementi digitali, come ad esempio: Wi-Fi gratuito per i clienti; app che migliorano il percorso d’acquisto fisico; esperienze digitali immersive come gli specchi smart; consigli personalizzati basati sulla cronologia degli acquisti; assistenti in-store che sfruttano AR/VR e, in ultimo ma non per importanza, l’implementazione di pagamenti digitali semplici.
La buona notizia è che questa virata verso il digitale è già una realtà: secondo una ricerca condotta da Verizon dal titolo “Connected Retail Experience Study”, il 42% dei negozi specializzati e quelli nei grandi magazzini ha già implementato il Wi-Fi per i clienti, e il 78% prevede di farlo entro il 2025; mentre il 22% degli store ha lanciato un’app mobile con funzionalità per il negozio fisico, e il 66% prevede di seguirne l’esempio entro l’anno prossimo. Anche i display digitali e interattivi – che suscitano l’interesse del 28% dei negozi – e la segnaletica giocheranno un ruolo chiave negli store, offrendo esperienze immersive, informative e coinvolgenti per i clienti. E non è tutto: i retailer più lungimiranti stanno esplorando l’integrazione di altre tecnologie smart nei loro negozi, come assistenti AR/VR e soluzioni di shopping senza attriti, con casse automatiche.
Come integrare il digitale nel fisico: le possibilità fornite dal negozio connesso
Già esistono, dunque, esempi di implementazione della tecnologia negli store fisici di abbigliamento, quali ad esempio:
- Wayfinding in negozio: sfruttando modalità digitali quali AR, app mobili e chioschi interattivi, i clienti vengono guidati nella loro esperienza di shopping.
- Computer Vision: viene impiegata l’intelligenza artificiale per analizzare i dati raccolti dalle telecamere in negozio, fornendo informazioni utili sul comportamento dei clienti, il posizionamento dei prodotti e lo status dell’inventario.
- Specchi intelligenti: ampliano le opportunità di coinvolgimento dei clienti grazie a interazioni basate su AR e AI.
- Esperienze immersive: creano un mondo coinvolgente con ologrammi, biometria, passerelle virtuali e camerini basati sulla realtà virtuale.
- Tracciamento in tempo reale dell’inventario: tramite questa operazione vengono monitorate quantità, posizione e stato delle scorte utilizzando identificazione a radiofrequenza (RFID), app mobili, algoritmi di intelligenza artificiale e il cloud.
- AI Generativa: la GenAI affina i servizi di personal styling, applicando algoritmi per creare un punto d’unione tra clienti e consigli/offerte in base alle loro taglie e preferenze.
Oltre alle applicazioni nel fashion retail, anche la GDO sta muovendo i primi passi in questo ambito offrendo implementazioni aggiuntive:
- Pagamenti “frictionless”: semplifica l’esperienza d’acquisto tramite soluzioni come il “scan and go” o il checkout senza casse.
- Scaffali intelligenti: offrono un controllo in tempo reale delle scorte e supportano la definizione dellestrategie di prezzo dinamico.
- Piattaforme digitali pubblicitarie: volte a mostrare promozioni e pubblicità mirate con la possibilità di presentare annunci su display, dispositivi mobili, scaffali e persino sui prodotti stessi.
Dunque, si intuisce quanto sempre più fondamentale stia diventando un negozio connesso: l’esperienza di acquisto ottimizzata in store consente, da una parte, di raccogliere dati preziosi sul comportamento e le preferenze dei clienti – permettendo di raggiungere gli elevati livelli di personalizzazione richiesti oggi – e, dall’altra, di migliorare l’esperienza di shopping per incrementare le vendite.
Dati alla mano, però, solo il 39% dei clienti si dichiara soddisfatto della propria interazione con la tecnologia che hanno avuto in negozio. Risulta chiaro che ci sono ampi margini di miglioramento anche se, chi ha già compreso il potenziale dell’integrazione del digitale nel fisico, ha iniziato a sperimentare, rendendo i propri negozi più connessi, e la loro gestione basata su dati sicuri, al fine di conquistare e mantenere la fedeltà dei clienti.