Entrare in un negozio, afferrare quel che ci serve, ed uscire senza passare dalle casse. È questa l’idea di Standard Cognition, startup americana che promette di rivoluzionare il mondo degli acquisti. Fondata nel 2017 dai visionari Jordan Fisher e Michael Suswal, ha sede a San Francisco e vale quasi 535 milioni di dollari. Solo nell’ultimo anno ha raccolto 86 milioni di dollari in finanziamenti da investitori di alto profilo tra cui CRV, Initialized Capital, EQT Ventures e Y Combinator. Obiettivo? Creare un’esperienza di acquisto “ibrida”, a metà tra lo shopping on line e quello nel negozio fisico. Da un lato quindi c’è la comodità dell’e-commerce, e dall’altro tutta l’immediatezza e la tangibilità dello shopping al dettaglio. Il funzionamento è piuttosto semplice: un cliente entra in uno dei negozi partner di Standard Cognition e una delle 27 telecamere aeree (il numero varia a seconda delle dimensioni del negozio) lo identifica per forma e movimento, ma non per il viso. Il cliente apre l’app iOS o Android dell’azienda, consentendo alle telecamere di collegarsi al suo account e al metodo di pagamento. A questo punto, può prendere tutto ciò di cui ha bisogno e lasciare tranquillamente il negozio. Il conto arriverà tramite e-mail. Funziona anche senza app: dopo gli acquisti si accede ad uno schermo, le telecamere identificano gli articoli scelti e si può pagare con contanti o carta di credito.
Più privacy e flessibilità: la sfida al colosso di Jeff Bezos
Rispetto ai concorrenti, il sistema di Standard Cognition fa leva su due importanti aspetti: il rispetto della privacy e la semplicità dell’installazione. Le telecamere infatti non effettuano alcun riconoscimento facciale né raccolgono dati biometrici. Un aspetto non di poco conto dal momento che Oakland, in California, è diventata la terza città degli Stati Uniti (insieme a San Francisco, in California e Somerville, in Massachusetts) a vietare l’uso della tecnologia di riconoscimento facciale, perché considerata imprecisa, potenzialmente invasiva e priva di standard di sicurezza. I pagamenti si possono effettuare in maniera anonima e il modello di business non è supportato dalla pubblicità, il che vuol dire nessun traffico di dati tra le aziende. Per quanto riguarda invece i rivenditori, non devono modificare il negozio pre-esistente con ad esempio tornelli o nuovi scaffali. Basta l’installazione delle telecamere, e il gioco è fatto. Come ha spiegato Michael Suswal al magazine Medium.com: “Si sente molto parlare della crescita dell’e-commerce ma la vendita al dettaglio ricopre ancora il 90% degli acquisti a vale ogni anno circa 25 trilioni di dollari. Stiamo cercando di mettere piede in un mercato enorme portando una piccola evoluzione: l’automazione. Pensiamo ai negozi più piccoli: potranno essere aperti 24 ore su 24, 7 giorni su 7 senza bisogno di personale, grazie ad una tecnologia retrofit abbastanza economica e di facile installazione”.
Una differenza non marginale rispetto al concorrente Amazon. Anche il colosso di Jeff Bezos infatti punta all’automazione del commercio al dettaglio attraverso i punti vendita Amazon Go, attivi dal 2018. Con i quali però Standard Cognition condivide ben poco. Come illustrato da Jordan Fisher a Medium.com: “La prima grande differenza sta nella tecnologia usata: quella di Amazon è molto costosa e richiede lo stravolgimento dello spazio esistente, a partire dagli scaffali. Ciò costa milioni di dollari e di fatto il tuo negozio viene trasformato in un Amazon Go in tutto e per tutto, tranne che nel nome. Sappiamo inoltre che Amazon è il principale concorrente dei rivenditori al dettaglio, e usare la loro tecnologia vuol dire regalargli dati incredibilmente preziosi. Toys R Us è un ottimo esempio: hanno collaborato con Amazon, Amazon ha iniziato a trasportare tutto ciò che avevano nei loro negozi fisici a un prezzo inferiore e i negozi sono falliti”.
Le acquisizioni di Standard Cognition: Explorer.ai e l’italiana Checkout Technologies
Avere successo ed essere convenienti allo stesso tempo è una sfida ambiziosa che richiede una tecnologia molto avanzata e in continua fase di perfezionamento. Non facendo affidamento né su scaffali con sensori e né sul riconoscimento facciale, tutto il lavoro è svolto dalle telecamere che hanno l’arduo compito di riconoscere le azioni, tracciare gli spostamenti e, naturalmente, riconoscere migliaia di prodotti diversi. Questo genera petabyte di filmati che devono essere elaborati in streaming in tempo reale per fornire in modo accurato le ricevute a ogni acquirente. Per questo motivo l’azienda di San Francisco ha acquisito importanti imprese del settore. Lo scorso anno ha comprato Explorer.ai, una start-up di mappatura e intelligenza artificiale fondata da Akshay Goel, Tushar Dadlani e Nagasrikanth Kallakuri, la cui tecnologia viene utilizzata per i veicoli a guida autonoma. A maggio di quest’anno è toccato alla milanese Checkout Technologies di Enrico Pandian, che ha sviluppato una tecnologia basata sull’intelligenza artificiale per il checkout frictionless del commercio al dettaglio.
La exit di Checkout Technologies raccontata da Enrico Pandian
L’acquisizione, oltre ad aumentare in modo significativo le dimensioni del team di ingegneri altamente qualificati, rappresenta una porta d’accesso al mercato europeo. Come dichiarato dagli stessi fondatori di Standard Cognition: “Checkout ha un team tecnico di alto profilo con una profonda esperienza nello sviluppo di sensori. Miglioriamo il nostro software continuamente, letteralmente ogni giorno. Aumentare le dimensioni del nostro team di ingegneri ci consentirà di accelerare la nostra tabella di marcia, in modo da poter offrire nuove funzionalità ai clienti più rapidamente. Abbiamo iniziato a parlare con Checkout molto prima dell’epidemia di Coronavirus, l’estate scorsa. Abbiamo quindi avuto l’opportunità di incontrarci di persona e parlare di come potremmo lavorare insieme. Quando è iniziato il lockdown in Italia, l’accordo era quasi completo. Abbiamo completato il processo di due diligence da remoto grazie a due team di lavoro molto impegnati su entrambi i lati del tavolo”.
A San Francisco il primo concept store. E nel 2021 negli stadi
Un esempio tangibile di come funziona un punto vendita senza casse si trova proprio in California, al 1071 di Mid-Market di San Francisco. Qui si trova il primo minimarket, completamente attrezzato con la tecnologia Standard Cognition. Il concept store è stato temporaneamente chiuso a marzo con lo scoppio dell’epidemia da Coronavirus ma ha recentemente riaperto, svelando la sua utilità e le potenzialità d’uso proprio durante questo periodo dove è necessario rispettare il distanziamento sociale e le norme di sicurezza igieniche. Il negozio richiede infatti solo due dipendenti in loco, principalmente per rifornire, aiutare i clienti a trovare ciò di cui hanno bisogno e disinfettare. I clienti entrano, prendono ciò di cui hanno bisogno ed escono senza attendere in fila o fermarsi a scansionare o pagare. Al di fuori dei propri telefoni cellulari, non devono toccare schermi o dispositivi di pagamento, né avere contatti con i dipendenti. Nel 2019, la società ha installato il suo hardware in cinque negozi negli Stati Uniti e in Giappone, mentre a gennaio di quest’anno ha stretto un importante accordo con il pionieristico dirigente sportivo dei Red Sox Larry Lucchino, per portare i negozi senza cassa nei luoghi di sport e divertimento di tutto il mondo. Il primo avrà sede a Polar Park, nel nuovo campo da baseball dei Red Sox a Worcester, in Massachussets. Il punto vendita sarà rifornito di snack, bevande e souvenir e sfrutterà l’intelligenza artificiale per consentire ai clienti di acquistare e pagare senza alcuna scansione o attesa alle casse. I tifosi potranno semplicemente entrare, prendere quello che vogliono e uscire per godersi il gioco. Per il pagamento potranno utilizzare le app di Standard o di Polar Park. L’apertura è prevista per aprile 2021.
La rivista Fast Company ha incluso Standard Cognition tra le 50 aziende più innovative del mondo e CB Insights nell’elenco annuale delle 100 aziende private che si occupano di intelligenza artificiale più promettenti al mondo.