Zalando ha avviato la sperimentazione di camerini virtuali in tutti i suoi 25 mercati di riferimento. I clienti potranno creare un avatar 3D inserendo la propria altezza, il peso e il sesso e provare una gamma selezionata di jeans di diversi marchi, oltre a visualizzare le informazioni del capo. In questo modo una delle principali piattaforme online di moda e lifestyle in Europa mette in pratica una tecnologia di cui si parla da anni, nell’ambito di una strategia mirata a una costante innovazione che l’ha portata per esempio, di recente, all’elaborazione di un assistente di modasviluppato da ChatGPT da integrare sulle sue piattaforme app e web.
Cosa sono i camerini virtuali e chi li propone nel mondo
Il camerino virtuale (virtual dressing room) consente al cliente a casa, oppure presso un negozio, di provare virtualmente online vestiti ed accessori, in modalità che variano a seconda dell’applicazione e della modalità prescelta. Questo permette di valutare se un capo è adatto o no per il nostro corpo anche se non riusciamo ad indossarlo “fisicamente”. Le tecnologie dedicate ai camerini virtuali esistono da quasi due decenni. Nel 2005, il rivenditore di jeans Levi’s ha proposto ai suoi clienti lo stand Intellifit, di otto metri quadrati per otto, per aiutarli a provare virtualmente i jeans: è stata una delle prime occasioni in cui è stata sperimentata la tecnologia di scansione del corpo. In seguito hanno proposto camerini virtuali marchi come Gap, Brooks Brothers e Old Navy. Attualmente ci sono diverse piattaforme che offrono camerini virtuali e molti negozi stanno cominciando utilizzare questa tecnologia presso il loro punto vendita. Tra i leader del settore dei camerini virtuali figurano Walmart, Nike e Adidas, con approcci che vanno da sistemi di realtà mista ai camerini olografici per consentire prove virtuali. Si stima che il valore globale dei camerini virtuali sia pari a 4,02 miliardi di dollari, con un CAGR previsto per il periodo 2022-2029 del 20,5%.
Se installati fisicamente in uno spazio di vendita, e non solo su Internet, i camerini intelligenti possiedono un sistema integrato di antenne e reader RFID per il riconoscimento della merce presente all’interno ed eventualmente anche per l’identificazione del cliente. Hanno poi uno schermo che funge da interfaccia e diventa un assistente virtuale. In questo modo potrà sfruttare appieno le potenzialità dell’intelligenza artificiale generativa per migliorare l’esperienza di scoperta e acquisto della moda online.
I camerini virtuali di Zalando: come funzionano
Zalando ha deciso di intensificare i suoi sforzi nella campagna Size & Fit, taglie e vestibilità, offrendo un camerino virtuale a milioni di clienti in tutti i suoi mercati. Grazie a questa funzione, i clienti possono creare un avatar in 3D inserendo la propria altezza, il peso e il genere. Per una gamma selezionata di jeans (22 articoli), una delle categorie più impegnative in termini di ricerca della taglia giusta a causa della mancanza di standard per le misure, i clienti possono vedere come le diverse taglie si adattano a loro, aiutati da una mappa di calore che indica dove l’articolo è stretto o largo sull’avatar che hanno creato.
Zalando ha già realizzato due progetti pilota della durata di diverse settimane con capi di abbigliamento selezionati di Puma e la sua private label Anna Field, in cui più di 30.000 clienti hanno provato questa tecnologia innovativa.
Focus sui software di progettazione digitale 3D
“Il nostro obiettivo con queste campagne pilota è imparare e capire come i clienti si relazionano con questa nuova tecnologia, in modo da poter sviluppare una soluzione scalabile e senza interruzioni per il futuro. Abbiamo già notato che il coinvolgimento dei clienti con queste campagne aumenta e, di fatto, circa la metà dei clienti prova più di una taglia sull’avatar”, commenta Stacia Carr, VP Size and Fit di Zalando. “Vogliamo supportare il settore nell’adottare e implementare software di progettazione digitale 3D e dei flussi di lavoro per la produzione di moda. Questi processi generano gli asset digitali necessari per scalare un’esperienza di prova virtuale”.
Al lavoro per il camerino virtuale del futuro
Riccardo Vola, General Manager Italy and Spain di Zalando, ha affermato: “Sono entusiasta del fatto che stiamo sperimentando il nostro camerino virtuale in Italia, che consente ai clienti italiani di creare un avatar virtuale nello Zalando Fashion Store e verificare la vestibilità dei jeans. Aiutare a trovare la giusta vestibilità al primo colpo ha un peso importante nella nostra ambizione di approfondire la relazione con i clienti, rendendo lo shopping su Zalando un’esperienza più personale e coinvolgente. Siamo curiosi delle reazioni dei clienti a questa campagna pilota, dal momento che queste informazioni ci permetteranno di aiutare il nostro team Size and Fit a sviluppare un’esperienza di camerino virtuale affidabile in futuro”.
Machine learning e computer vision per capire taglie e vestibilità
Zalando è l’unica piattaforma europea di e-commerce di moda ad avere un team interno dedicato alle taglie e alla vestibilità. Il team utilizza una combinazione di modellazione e apprendimento automatico, computer vision e altre tecnologie per prevedere se gli articoli sono troppo grandi o troppo piccoli. Ha inoltre creato consigli personalizzati sulle taglie in base alla cronologia degli acquisti e dei resi dei clienti, nonché articoli di riferimento che i clienti possono aggiungere ai loro profili. Per gli articoli per i quali Zalando fornisce consigli sulle taglie, i resi legati alle taglie sono diminuiti del 10% rispetto ad articoli simili per i quali non vengono forniti consigli sulle taglie.
Il team Size & Fit di Zalando sta inoltre lavorando a una funzione di misurazione del corpo, che consentirà ai clienti di ricevere consigli personalizzati in base alle loro misure. Questa funzione sarà implementata nei prossimi mesi. (L.M.)