TECNOLOGIE

Beacon: che cosa sono, come funzionano, le applicazioni, i costi

Conosciamo da vicino questi piccoli dispositivi dotati di tecnologia BLE (Bluetooth Low Energy), in grado di comunicare entro un breve raggio con smartphone e tablet, veicolando messaggi, utilizzabili per campagne di marketing di prossimità Le applicazioni nei trasporti e nei musei

Pubblicato il 28 Apr 2022

Beacon

Il marketing di prossimità (proximity marketing), o esperienziale, è una delle principali applicazioni dei beacon, dispositivi che funzionano in base alla tecnologia Bluetooth Low Energy (BLE) in associazione al Gps.

La tecnologia beacon: all’origine c’è Apple

La tecnologia beacon non è una novità; risale al 2013, quando Apple ha introdotto per la prima volta la sua iBeacon. Oggi, i beacon Bluetooth intelligenti sono utilizzati in molti settori in tutto il mondo e la domanda è in crescita; alla fine del 2021 si stimavano circa 500 milioni di dispositivi installati a livello globale.

Secondo un rapporto di ricerca di Allied Market Research, il mercato globale degli smart beacon ha generato oltre 3 miliardi di dollari di fatturato nel 2020 e si prevede che supererà i 100 miliardi di dollari entro il 2030, crescendo a un CAGR del 37,70% dal 2021 al 2030, concentrata soprattutto nel settore retail.

C'è stata un'impennata della domanda di tecnologia beacon

Fonte: Allied Market Research

Che cosa significa beacon

Beacon in inglese significa “faro”: il termine ne indica la funzione primaria, ossia quella, appunto, di un “faro di prossimità” smart che consente svariate applicazioni. Si tratta di un piccolo dispositivo – disponibile in diverse dimensioni, forme, colori e materiali – che, come già accennato, fa uso della tecnologia wireless Bluetooth per trasmettere dati ad altri dispositivi, smartphone e tablet.

Esistono vari tipi di beacon. Per standard di mercato si dividono principalmente in iBeacon e Eddystone. Il termine iBeacon è spesso usato come sinonimo di beacon; tuttavia, iBeacon è il nome che indica il dispositivo di Apple, mentre Eddystone è il nome di Google. Entrambi sono compatibili con le app mobili in esecuzione su iOS e Android.

Come funziona la tecnologia beacon

La tecnologia BLE, progettata per la comunicazione a corto raggio (tipicamente fino a 50 metri, ma anche oltre per i modelli più potenti), simile al Wi-Fi (ma rispetto a questa più parca nel consumo della batteria, che può durare anche 5 anni), ha una portata inferiore e trasmette meno dati rispetto al Bluetooth. Associata alla tecnologia Gps e a un’apposita app permette al dispositivo beacon di funzionare e di attivarsi al momento opportuno, generando opportunità nelle strategie di marketing esperienziale. I beacon trasmettono quindi un segnale radio, a intervalli configurabili, che viene rilevato dagli smartphone, sui quali deve essere installata l’apposita app, programmata per cercare il segnale quando il dispositivo si avvicina alle posizioni associate. I beacon hanno un raggio d’azione più ampio della tecnologia NFC (Near-Field Communication), garantendo quindi una maggiore copertura e facilità di raggiungimento dei dispositivi, comunque più ristretto del Gps; offrono maggiore precisione e meno consumo di energia anche in ambienti chiusi.

L’utilizzo di questa tecnologia consente, ad esempio, a un esercizio commerciale, di raccogliere dati o di personalizzare annunci basati sulla posizione nei confronti delle persone che si trovano all’interno dei locali o nelle immediate vicinanze.

Esempi di applicazioni dei dispositivi beacon

Esistono diversi casi d’uso per l’utilizzo della tecnologia beacon, tra i quali il cosiddetto beacon marketing, il quale, tuttavia, appare limitato in scalabilità, capacità di personalizzazione e precisione.

Tramite i beacon è possibile comunque raccogliere informazioni sulle persone circa:

  • il tempo di permanenza in un luogo;
  • quali articoli hanno suscitato maggiore interesse;
  • le abitudini d’acquisto.

Combinando questi dati con la posizione geografica è possibile quindi pianificare campagne di marketing e comunicazione di una certa efficacia, fidelizzando i propri clienti. Uno dei vantaggi principali dei beacon, rispetto ad altri sistemi di tracciamento, è infatti la possibilità di personalizzare il messaggio da inviare all’utente.

Un classico esempio di questo utilizzo è rappresentato da un potenziale cliente che si trovi in un negozio che effettua delle offerte speciali: se il cliente ha scaricato l’app e dato il proprio consenso a ricevere informazioni sul proprio smartphone, inoltre ha il Bluetooth attivo, riceverà una notifica in base ai suoi interessi quando si trova vicino a un punto di interesse rilevante. Per il negoziante, è possibile gestire i contenuti della campagna e il posizionamento dei beacon attraverso una piattaforma web integrata con l’app.

Trasporto pubblico

I beacon possono essere applicati anche al trasporto pubblico, sebbene in questo campo non siano stati ancora sfruttati adeguatamente.

Eppure, potrebbero essere una buona soluzione per il mobile ticketing. I beacon BLE, infatti, consentono alle app di rilevare gli utenti con precisione, anche in luoghi con accesso limitato a Internet, come le stazioni della metropolitana. Un altro vantaggio rispetto ad altri tipi di mobile ticketing risiede nel fatto che i beacon consentono un rilevamento senza soluzione di continuità, ossia senza che l’utente debba utilizzare o toccare il proprio smartphone.

Uno di questi sistemi di biglietteria mobile si chiama “Be In-Be Out” (BIBO) ed è in fase di test in diversi mercati, anche se non è ancora stato lanciato su larga scala.

I beacon sono stati sperimentati anche negli aeroporti, per mostrare ai viaggiatori la loro posizione, quella dei principali servizi, informazioni su cambio di gate ed eventuali ritardi.

Musei 

I beacon vengono sfruttati anche nei musei, in forma di guide hi-tech che, tramite gli smartphone, possono raccontare ai visitatori la storia delle opere esposte, il contesto nel quale sono state realizzate e svelarne i dettagli realizzativi. In Italia ci sono già state alcune sperimentazioni in questo campo, tra cui quella promossa dall’Università di Torino, assieme ad altri partner, alla Reggia di Venaria.

Altri usi

I beacon possono essere utilizzati anche per comandare l’accensione di luci o l’apertura e chiusura di porte, sempre entro un raggio ben delimitato.

Quanto costa la tecnologia beacon

Il costo di un dispositivo beacon varia, in media, dai 10 ai 50 euro, a seconda della portata massima e del consumo della batteria. Alcuni modelli sono alimentabili dall’esterno, tramite connessione Usb o alimentatore di rete.

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Pierluigi Sandonnini
Pierluigi Sandonnini

Ho una formazione ibrida, tecnologica e umanistica. Nuove tecnologie I&CT e trasformazione digitale sono i miei principali campi di interesse. Ho iniziato a lavorare nella carta stampata, mi sono fatto le ossa al Corriere delle Telecomunicazioni negli anni a cavallo del Duemila. Collaboro con Digital360 dal 2020

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