REALTÀ VIRTUALE

Balenciaga tra i pionieri del Metaverso nel luxury: ora ha una divisione dedicata

Il CEO Cédric Charbit ha voluto un team di lavoro focalizzato solo sulle opportunità offerte dal Metaverso. Ma Balenciaga aveva già esplorato questo mondo lanciando una collezione attraverso un videogioco e vendendo “skin” (vestiti virtuali dei personaggi) su Fortnite

Pubblicato il 03 Feb 2022

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Balenciaga, uno dei primi brand del lusso a esplorare il Metaverso, ha deciso di andare più a fondo creando una divisione dedicata.

Durante “Voices”, appuntamento annuale di The Business of Fashion, il CEO Cédric Charbit ha annunciato la nascita di un team focalizzato solo sulle opportunità offerte dal Metaverso, mondo virtuale, per lo più ancora ipotetico, al quale si può accedere attraverso tecnologie di realtà virtuale (VR) e realtà aumentata (AR).

“Al momento il culmine dell’azione dei consumatori è fare clic su un ‘mi piace’, commentare o acquistare qualcosa. Ma possiamo arrivare a un livello successivo” ha detto Charbit. I consumatori, insomma, dovrebbero diventare parte più attiva nell’interazione con i marchi che seguono.

Balenciaga e il Metaverso: un rapporto che passa attraverso i videogame

La società con sede a Parigi, fondata nel 1917 dallo stilista spagnolo Cristóbal Balenciaga, è stata tra le prime a scommettere sulla buzzword del momento nel mondo del luxury (e non solo). Nel 2021 ha presentato la collezione autunnale prêt-à-porter con un videogame creato su misura, “Afterworld: The Age of Tomorrow”. Inoltre Balenciaga, che fa parte del Gruppo Kering, ha collaborato con Epicgame per lanciare una collezione ad hoc con abiti e accessori virtuali per il gioco Fortnite. In pratica a settembre 2021 ha iniziato a vendere “skin” (sorta di “vestiti” per il proprio personaggio da cambiare a ogni partita) nell’ambito del popolare videogioco. Prezzo: 1.000 V bucks, che dovrebbero equivalere a circa 8 dollari. Oltre alle “skin”, la casa di moda spagnola si è data alla vendita (sempre virtuale) di  strumenti come deltaplani e picconi da utilizzare durante le sfide in battle royale.

Metaverso, i brand della moda inseguono la buzzword

Altri colossi del lusso non sono rimasti a guardare. Gucci, anch’esso parte del gruppo Kering, è entrato nel mondo virtuale di Roblox, videogioco pubblicato per la prima volta nel 2004 da Roblox Corporation nel quale i giocatori possono personalizzare il proprio avatar e creare mondi in 3D, comprando oggetti e decorazioni tramite un’apposita valuta di gioco, i Robux. Gucci ha venduto una versione digitale della sua borsa Dionysus su Roblox per 350.000 Robux, ovvero circa 4.100 dollari. Un prezzo più caro rispetto al prodotto nella vita reale, che costa 3.400 dollari.

Ralph Lauren ha lanciato un negozio di sci virtuale. Nike ha acquistato RTFKT, società di sneaker virtuali. Balmain ha collaborato con la piattaforma di gioco Altava per proporre la propria collezione. Stessa cosa hanno fatto Gucci e anche OTB, la società madre di Maison Margiela e Diesel, che hanno battezzato la proposta “Brave Virtual Xperience”.

Al contempo nascono nuovi eventi dedicati al connubio moda-Metaverso. Il British Fashion Council ha ospitato sulla propria piattaforma “The Fashion Awards Experience“, nell’ambito del quale è stato assegnato un premio per il design Metaverso.

A marzo 2022 si svolgerà una Settimana della Moda Metaverse per gentile concessione di Decentraland e UNXD, il mercato digitale che ha ospitato l’asta di moda NFT da 6 milioni di dollari di Dolce & Gabbana.

Quanto appunto ai Non Fungible Token, non sembra passare settimana che non veda un nuovo brand annunciarne il lancio: tra questi Givenchy, JW Anderson e Adidas.

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