MULTICANALITA'

Amazon e la corsa agli spazi fisici: perché apre una catena di grandi magazzini negli Usa

Amazon ha deciso di accelerare la sua strategia di store fisici da affiancare all’eCommerce aprendo superstore da 3mila metri quadri con una vasta offerta di prodotti in Ohio e California. Ecco le ragioni di questa graduale espansione verso il mondo dei negozi

Pubblicato il 21 Ago 2021

Amazon

Amazon, colosso dell’eCommerce, ha deciso di aprire una catena di grandi magazzini. Una mossa che rende esplicito un concetto: il retail non è più divisibile in compartimenti stagni (retail online e retail fisico), ma, come per molti altri settori, i due ambiti sono diventati “dialoganti” e interdipendenti. Una costante contaminazione trainata dal trend dell’omnicanalità.

La notizia è arrivata in pieno agosto: Amazon ha deciso di accelerare la sua strategia di store fisici da affiancare all’eCommerce negli Stati Uniti. Così, dopo i punti vendita “Amazon Books”, “Amazon 4-star”, “Amazon Pop-up”, “Amazon go” e “Amazon grocery”, si sta preparando ad aprire anche dei veri e propri store fisici da 3mila metri quadri. Un “taglio” contenuto rispetto alla media dei superstore americani, che si attesta attorno ai 9mila mq. A pubblicare l’anticipazione è il Wall Street Journal, secondo cui i primi store si limiteranno a due stati Usa, l’Ohio e la California.

Perché Amazon vuole aprire grandi magazzini

La strategia, scrive CorCom, sarebbe quella di andare incontro alle propensioni dei consumatori statunitensi, che dopo le restrizioni dovute all’emergenza Covid-19 stanno ricominciando ad aver voglia di fare acquisti nei negozi.  Nei nuovi punti, vendita Amazon potrebbe proporre alla clientela articoli in distribuzione esclusiva accanto a quelli dei grandi brand, dall’elettronica all’arredamento, fino all’abbigliamento e agli articoli per la casa.

Coniugare i punti di forza dell’online e del fisico

“Quello che diviene sempre più chiaro, se ancora vi fosse qualcuno che ne dubita” ha commentato su Linkedin Alessandro Perego, docente di “Logistics and Supply Chain Management” e co-founder degli “è che si continua a ridurre progressivamente lo spazio del retail “solo fisico” ma anche del retail “solo online” a vantaggio di modelli che sappiano coniugare i grandi punti di forza dell’online (comodità e velocità) con i grandi punti di forza del fisico (relazione ed esperienza fisica). Non è dunque in primis la sfida “Amazon contro tutti” ma la sfida tra un commercio che non evolve e un commercio che evolve. Stiamo studiando il fenomeno da tempo all’interno degli Osservatori eCommerce e Innovazione Digitale nel Retail”.

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Amazon e il retail fisico: un percorso iniziato da tempo

Da diversi anni Amazon sta guardando con sempre maggiore interesse agli spazi fisici di vendita. A giugno 2017 l’azienda fondata e guidata da Jeff Bezos ha acquisito per 13,7 miliardi di dollari Whole Foods, catena statunitense proprietaria di oltre 400 punti vendita di cibo organico e biologico. Ha così fatto irruzione nel settore di vendita di prodotti alimentari freschi, inserendosi in un campo dove operano varie società e startup.

Con Amazon Go, la società si è ulteriormente lanciata nel mondo dei negozi fisici, ma scegliendo una chiave di totale automazione: per fare la spesa è sufficiente scaricare l’app di Amazon Go, creare un conto Amazon e utilizzare lo smartphone per identificarsi all’ingresso del negozio, tramite la scansione di un codice.

L’esperimento ha funzionato solo in parte, tanto che poi la multinazionale ha deciso di puntare sulla vendita della tecnologia proprietaria. Tuttavia nel 2020 ha scommesso ancora una volta sul mattone lanciando il suo primo grocery store, o negozio di alimentari fisico a Woodland Hills, California.

A maggio 2021 ha addirittura deciso di aprire un salone di bellezza. Amazon Salon, nell’East End di Londra, vuole essere un laboratorio di nuove tecnologie per il beauty, dalla realtà aumentata all’uso del QR Code. Ma è anche un ulteriore passo del big dell’eCommerce nel mondo degli spazi fisici. (L.M.)

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