Google è pronto a sbarcare nel retail. Il colosso di Mountain View aprirà a New York il suo primo negozio fisico questa estate, si legge nel suo blog ufficiale. La decisione arriva dopo diversi test: Big G, infatti, nel recente passato aveva lanciato alcuni pop up store, cioè negozi temporanei, per fare toccare e provare i propri prodotti. Adesso si avvicina il momento di fare il passo già compiuto da altri colossi digitali come Amazon e, ancora prima, Apple a cui sembra ispirarsi adesso Google.
Il primo Google Store, ecco dove sarà
Il primo negozio fisico di Google sarà aperto in un’area già occupata a New York dalla compagnia di Mountain Viuew. Nel quartiere di Chelsea a Manhattan, all’angolo tra la Quindicesima Strada e la Nona Avenue, c’è il campus urbano che ospita buona parte degli oltre 11mila dipendenti della società nella Grande Mela. Qui aprirà il negozio.
L’obiettivo sembra dunque essere quello di creare una sorta di hub, di distretto Google nel quartiere di Chelsea come lascia intuire Jason Rosenthal, vicepresidente Direct Channels & Membership dell’azienda: “Operiamo in questa città da 20 anni e consideriamo il negozio come una naturale estensione del nostro impegno di lunga data”.
Il negozio di Google si ispira agli Apple store
Dalle poche informazioni che arrivano da Google si desume che il concept del negozio ricalcherà in parte quello degli Apple Store, con i clienti che potranno testare, ricevere un servizio di consulenza personalizzato e poi eventualmente comprare i prodotti di Big-G: dagli smartphone della gamma Pixel agli smart device della linea Nest, fino agli smartwatch Fitbit e ai quasi introvabili Pixelbook, i notebook con sistema operativo Chrome OS (Chromebook), fiore all’occhiello della famiglia Pixel.
Come per gli store “della mela morsicata”, i prodotti si potranno ordinare online e ritirare in negozio, secondo un approccio sempre più omnichannel. Inoltre, come per gli Apple Store, i clienti potranno ricevere assistenza tecnica, aiuto nella configurazione dei dispositivi o lasciarli in riparazione.
Per il momento l’unico elemento di novità rispetto agli Apple Store è la possibilità di prendere parte, all’interno del punto vendita, a corsi di formazione dedicati a diverse tematiche relative all’universo tecnologico e ai suoi continui sviluppi.
Google Store, uno spazio dove sperimentare hardware e servizi
A riassumere le funzionalità e la mission del primo Google Store ci ha pensato sempre Jason Rosenthal, che l’ha definito “uno spazio in cui i clienti potranno sperimentare i nostri hardware e i nostri servizi in modo utile”. Rosenthal ha poi posto l’accento sull’importanza dei riscontri che l’azienda riceverà dai primi avventori: “Non vediamo l’ora di incontrare molti dei nostri clienti e ascoltare i loro feedback sul negozio in modo da poter sviluppare l’esperienza e continuare a esplorare e sperimentare le potenzialità di uno spazio di vendita fisico”.
Appare dunque evidente che, se l’esperimento dovesse funzionare (cosa tutt’altro che scontata, come insegna l’esperienza nel settore di Microsoft), quello di Manhattan sarà solo il primo di una lunga serie di passi che il colosso di Mountain View percorrerà in questa direzione.