LA RICERCA

Smart Building, gli italiani non sanno cosa sono: parliamo di più di proptech!

Il 64,1% degli italiani ammette di avere una conoscenza scadente o nulla sul concetto di Smart Building, secondo un’indagine di European House-Ambrosetti. Questo spiega la visione distorta di costi e benefici

Aggiornato il 20 Mar 2024

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La strada verso la sostenibilità ambientale e la decarbonizzazione  passa inevitabilmente per la riconversione e il rinnovamento degli edifici in chiave smart. Tuttavia, un’indagine  condotta da The European House – Ambrosetti rivela un ostacolo significativo: una vasta porzione della popolazione italiana mostra una conoscenza superficiale o addirittura nulla riguardo al concetto di Smart Building.

Questo gap informativo non solo rallenta il percorso di innovazione necessario per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Unione Europea ma sottolinea anche l’urgente necessità di un’azione informativa mirata per illuminare i benefici e le opportunità legate agli edifici intelligenti.

La trasformazione degli edifici in strutture smart può portare a una significativa riduzione dei consumi energetici, tra il 20 e il 24%, e idrici, del 4-5%. Tuttavia, la diffusione di questa innovazione è ostacolata da una scarsa consapevolezza e da percezioni errate riguardo agli ostacoli alla riconversione smart del patrimonio immobiliare nazionale.

Smart Building, il 64% degli italiani non sa cosa sia

La ricerca condotta da The European House – Ambrosetti rivela una preoccupante mancanza di informazione: il 64,1% degli italiani ammette di avere una conoscenza scadente o nulla sul concetto di Smart Building.

Questo deficit informativo si traduce in una percezione distorta dei costi e delle difficoltà legate all’accesso agli incentivi per la riconversione smart, evidenziando la necessità di un’azione informativa e formativa da parte delle istituzioni e delle aziende.

Lorenzo Tavazzi, Senior Partner e Responsabile dell’Area Scenari & Intelligence di The European House – Ambrosetti, sottolinea l’importanza di investire negli Smart Building per i benefici economici, ambientali e sociali che ne derivano, evidenziando la necessità di promuovere una maggiore consapevolezza sui vantaggi che la riconversione smart può offrire.

La “visione ristretta”  degli Smart Building e dei vantaggi

Nonostante la crescente attenzione verso le problematiche abitative e la crisi inflattiva, emerge una visione limitata degli Smart Building, percepiti principalmente come strumenti per l’efficienza energetica.

Questa visione ristretta si riflette anche nella scarsa consapevolezza riguardo ai diversi settori coinvolti nella filiera degli Smart Building, che in Italia comprende 35 settori e 180 sotto-settori, con un totale di 350 mila aziende attive.

La ricerca mette in luce come i cittadini tendano a riconoscere solo alcuni aspetti dell’innovazione smart, trascurando le potenzialità in termini di miglioramento della qualità della vita e di stimolo agli investimenti nel settore residenziale.

Smart building, ostacoli e prospettive in Italia

I principali ostacoli identificati dagli italiani nella diffusione degli Smart Building riguardano i costi elevati delle tecnologie, le difficoltà nell’accesso agli incentivi e la complessità degli iter autorizzativi.

Questi timori, condivisi anche dagli operatori della Pubblica Amministrazione, sottolineano l’importanza di semplificare le procedure e di rendere più accessibili le informazioni e i supporti finanziari per la riconversione smart.

La survey, condotta su un campione rappresentativo di 1.000 cittadini italiani, evidenzia la necessità di un impegno congiunto tra istituzioni, aziende e cittadini per superare le barriere esistenti e abbracciare pienamente le opportunità offerte dalla transizione verso edifici intelligenti e sostenibili.

Articolo originariamente pubblicato il 20 Mar 2024

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