Digital Transformation

Sei un agente immobiliare? Il digitale può aiutarti, ecco come

Il digitale può essere di supporto agli agenti nella promozione degli immobili, nella gestione delle trattative, nella chiusura dei contratti, rendendo i processi più moderni ed efficienti. Due le leve importanti in tal senso: la firma digitale certificata e la gestione documentale

Pubblicato il 17 Nov 2021

agenti immobiliari concept di firma elettronica

Le misure di contenimento della pandemia da Covid-19 hanno accelerato la digitalizzazione del nostro Paese, in tutti i settori. Anche nell’immobiliare, i cui agenti erano già avvezzi a utilizzare il digitale. Secondo il rapporto “La digitalizzazione dell’agente immobiliare 2021”, stilato dall’Osservatorio Immobiliare Digitale (OID), gli agenti immobiliari non si fanno mancare nulla dal punto di vista tecnologico: utilizzano infatti PC desktop, tablet, notebook e smartphone, con una prevalenza di quest’ultimo (32,7%). Il 41,1% di loro si avvale anche di un blog personale o aziendale, il 70,9% ha registrato la sua attività su Google Business e l’81,6% possiede un sito web. Inoltre, più del 50% degli agenti immobiliari possiede un account aziendale Facebook o Instagram, che nel 55% dei casi alimenta personalmente con la creazione di contenuti.

L’immobiliare italiano dopo il Covid-19

La pandemia, tuttavia, ha imposto un ulteriore salto tecnologico. Il lockdown, impedendo incontri in presenza, ha imposto un maggiore utilizzo di portali web, di servizi di visite immobiliari online e di strumenti per la dematerializzazione delle pratiche e degli adempimenti, pena l’impossibilità di comprare, vendere o affittare un immobile.

Oltre a un aumento della digitalizzazione del settore immobiliare, il coronavirus ha cambiato la domanda di immobili. Nomisma nel suo “2°rapporto sull’immobiliare: analisi di scenario e prospettive future”, diffuso nel luglio scorso, sottolinea come “il 93,7% degli acquirenti mostra maggiore interesse per le abitazioni più grandi, con spazi verdi (il 68,9%), fuori dal comune principale (il 64%) e performanti del punto di vista del risparmio energetico (70,5%). La domanda sostenibile ha rimesso al centro la qualità dell’abitare, puntando su connettività, salubrità e minori costi energetici, ma sempre in contesti strutturati dal punto di vista dei servizi e dell’accessibilità”. Un effetto riconducibile allo smart working e alla possibile affermazione di un modello di lavoro ibrido (in parte in ufficio, in parte da casa), che cambierà anche la finalità dell’ufficio. Raffaella Pinto, Head of Business Development Cushman & Wakefield, in occasione della presentazione del rapporto sopracitato, ha detto di aspettarsi per il futuro “una maggiore cura degli spazi comuni dell’ufficio: questo luogo, infatti, dovrà favorire l’interazione tra le persone e regalare un’esperienza”.

Inoltre, anche i clienti del settore immobiliare sono diventati sempre più smart: secondo uno studio dell’agenzia immobiliare ibrida RockAgent, valutazioni, visite e trattative avvengono sempre più utilizzando strumenti digitali (riguarda il 50-70% dei clienti). Inoltre, è aumentato il ricorso crescente al virtual tour: secondo i dati di RockAgent le visite effettuate in questa modalità sono aumentate del 56% rispetto all’anno scorso e continuano a crescere.

Le sfide economiche per il settore immobiliare nel mondo

In generale, il coronavirus ha cambiato il real estate a livello globale. Come ha spiegato Sabrina Reeves, Global Chief Economist & Head of Europe Research di CBRE Global Investors al summit “Quo Vadis Real Estate?”, residenziale e logistica sono le asset class del futuro. Nel residenziale, anche a livello globale, continuerà l’attenzione per maggiori spazi aggiuntivi, che però dovranno essere a una distanza ragionevole dal centro città in modo che sia comodamente raggiungibile quando necessario. Gli uffici dovranno rimodernarsi e innalzare la loro qualità, come già detto poc’anzi. Il retail ha sofferto molto durante i lockdown, ma dovrebbe crescere.

Il digitale a supporto delle agenzie immobiliari

In questo contesto, il digitale può rendere il settore del real estate più moderno ed efficiente. Può supportare gli agenti immobiliari non solo in fase di promozione dell’immobile da acquistare o vendere (tramite annunci online sul sito della società immobiliare, su portali dedicati, sui social media), ma anche in fase di trattativa e visita all’immobile, con sistemi di video-conferenza, visite virtuali e smart interactions.

Lungo tutti i processi, è essenziale raccogliere documenti e firme in modo digitale, così da stipulare contratti di vendita e locazione validi da remoto. È possibile farlo attraverso firme elettroniche certificate e una corretta gestione documentale. Intesa, affiliata di Kyndryl, lo spin-off della divisione Managed Infrastructure Services del colosso statunitense IBM, offre soluzioni per aiutare agenti e agenzie immobiliari nella gestione del cliente a distanza e nella digitalizzazione di tutto il processo documentale, dal primo appuntamento alla firma del contratto.

La firma digitale certificata

Con la Risoluzione n. 23/E dell’8 aprile 2021 l’Agenzia delle Entrate si è finalmente espressa per chiarire ogni dubbio sulla firma elettronica digitale. L’Agenzia ha confermato che è sempre possibile firmare con la firma elettronica avanzata (FEA) e sottoporre a registrazione: contratti di locazione; contratti preliminari di compravendita; proposte di acquisto di beni immobili; scritture private in genere. Attraverso la piattaforma di Digital Transaction Management di Intesa, è possibile creare, firmare, gestire e conservare documenti e contratti in modo sicuro e a norma di legge, accelerando così la conclusione della compravendita e limitando il consumo di carta, oltre a poter garantire una maggiore sicurezza dei dati e offrire al cliente un servizio comodo e veloce. Si può stimare infatti che la sottoscrizione dei contratti possa essere 25 volte più veloce con la piattaforma di Intesa integrata con DocuSign e che circa l’82% delle procedure di firma venga completata entro le 24 ore.

La gestione a distanza delle compravendite immobiliari

Secondo il rapporto stilato dall’OID sopracitato, la dematerializzazione di file e documenti è un trend in forte crescita: più del 92% degli agenti sfruttano il cloud con una variazione superiore al 30% in meno di due anni. Tuttavia, non basta produrre un documento dematerializzato: bisogna anche conservarlo correttamente. Intesa supporta i propri clienti a comprendere quali sono gli impatti sugli attuali processi di conservazione oltre che a valutare come meglio adattare gli attuali modelli organizzativi a quelli previsti dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), grazie al servizio di conservazione a norma: una soluzione che garantisce la protezione, sicurezza e validità probatoria dei documenti nel tempo.

In definitiva, il digitale è indubbiamente un valido aiuto dell’agente immobiliare, oltre a rendere il settore del real estate più moderno, efficiente e tecnologico.

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