L'INCONTRO

Mario Breglia: “Presto compreremo casa su Amazon”

Le previsioni di Mario Breglia, fondatore di Scenari Immobiliari, che dal 1990 analizza il mercato. “Entro 5 anni sarà frequente e molto più facile comprare un immobile sulla carta. L’intelligenza artificiale sta entrando prepotentemente nella filiera del real estate”

Aggiornato il 28 Nov 2023

Mario Breglia, fondatore di Scenari Immobiliari

Dal 1990 Mario Breglia studia e analizza il mercato immobiliare. L’Istituto Scenari immobiliari opera attraverso le due sedi di Roma e Milano e può contare su venticinque professionisti interni, oltre che su una rete di collaboratori che copre l’intero territorio nazionale. Ogni anno sforna ricerche e studi, che vengono presentati in diverse occasioni. Punto di forza di Scenari, argomento a cui Breglia tiene molto, è il concetto dell’indipendenza, che non a caso è stato deciso di inserire espressamente nel logo.

Resterà lo spazio per l’umano

Breglia crede molto nel Proptech e si lancia anche in una previsione. “Entro 5 anni sarà frequente e molto più facile comprare un immobile sulla carta. Ci saranno le giuste garanzie e tutti i passaggi verranno digitalizzati. Qualcuno, e io sono tra quello che ci crede, vede il possibile sbarco di società come Amazon, che già oggi opera nella finanza”. Mario Breglia resta comunque convinto che lo spazio per l’umano, inteso come apporto professionale resterà.

“Immobiliare e tecnologia hanno da tempo intrapreso percorsi paralleli. Le start up del Proptech crescono di anno in anno, in termini quantitativi e di fatturato, ognuna con l’obiettivo di semplificare il mercato immobiliare e snellire i processi. L’intelligenza artificiale, meno percepibile di altre tecnologie, sta entrando prepotentemente nella filiera sotto forma di accelerazione degli scambi, agevolazione dei processi di analisi, miglioramento della qualità degli sviluppi decisionali, minimizzazione dei rischi derivanti dai passaggi di informazioni. Il maggiore interesse e motivazione di diffusione dell’Ai dipendono dalla capacità di analizzare, apprendere ed elaborare tutti i dati che l’applicazione stessa rende disponibili, migliorando in maniera incrementale le conoscenze e le prestazioni”.

Il 2023 un anno di cambiamento

L’analisi di Mario Breglia parte da una specie di consuntivo del 2023. “Un anno – spiega – che si è posto come un periodo di cambiamento per la riduzione delle dinamiche di crescita del Pil, per l’inflazione e i costi di costruzione in calo ma ancora a livelli elevati. Altri elementi importanti sono stati i  segnali di aumento della disoccupazione, la flessione degli investimenti in costruzioni, il brusco rallentamento delle attività di investimento istituzionali e l’aumento dei tassi di interesse. Elementi che costituiscono alcune delle nuove sfide destinate a diventare il punto di partenza di un nuovo ciclo di mercato nel corso di questa terza decade del nuovo millennio”.

Cresce il patrimonio dei fondi

Breglia mette le mani avanti anche se guarda comunque con ottimismo al 2024 sulla base del dato di crescita del patrimonio dei fondi immobiliari, cresciuto nel 2023 a 127 miliardi di euro con un +3,2 rispetto all’anno precedente. Dati raccolto nell’ultimo rapporto presentato a Roma alla fine di novembre 2023.  “In Italia – continua l’analisi di Breglia il peso di costruzioni e attività immobiliari rispetto al Pil è cresciuto nel corso del 2022 raggiungendo e superando, seppure di poco, quota 19%, grazie a un aumento di trenta punti base del settore delle costruzioni e di venti punti base del comparto delle attività immobiliari, confermando ancora una volta il ruolo da co-protagonista svolto dal real estate all’interno dell’economia nazionale”.

Articolo originariamente pubblicato il 28 Nov 2023

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